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Il finanziamento pubblico allo spettacolo dal vivo: una ricerca empirica

di Luca Zan, Sara Bonini Baraldi, Paolo Ferri, Maria Lusiani e Marcello Maria Mariani

Sommario: 1. Introduzione. - 2. Il finanziamento statale allo spettacolo e la Relazione sull'utilizzazione del FUS. - 3. Rigidità e scarsa trasparenza del sistema FUS. - 4. Penalizzazione delle attività "minori". - 5. "Chiusura" del sistema alle prime istanze. - 6. Un approfondimento per il settore attività musicali. - 7. Il fenomeno non monitorabile: la "stratificazione" dei finanziamenti tra livelli amministrativi. - 8. Alcune osservazioni conclusive.

1. Introduzione

Di politiche culturali si parla spesso. Su quali dati tali politiche possano basarsi nel nostro Paese è questione annosa, cha sta recentemente spingendo nella direzione di sviluppare una adeguata produzione (oggi mancante) di informazioni indispensabili, attraverso l'istituzione di una apposita rete di osservatori.

La cronica mancanza di dati sistematici non è tuttavia il solo elemento di rischio nella realizzazione di politiche culturali. Più in particolare la nostra impressione è che prevalga una visione che tende a sottostimare i problemi organizzativi di "implementazione", quasi che il cammino tra norma e sua applicazione fosse diretto, non problematico. Da studiosi di management, per opposto, tendiamo a vedere la stessa applicazione della norma come problema organizzativo, che si attua all'interno di organizzazioni. Anche in questo caso dunque (come in generale nei processi organizzativi di qualsiasi organizzazione) è lecito attendersi processi decisionali "limitatamente razionali", che danno a luogo a risultati che - in parte almeno - semplicemente "succedono", "emergono", al di là delle intenzioni e della consapevolezza degli attori coinvolti, con conseguenze non previste rispetto alle intenzionalità di qualsiasi attore (fosse anche un idealizzato/spersonalizzato "legislatore").

Senza volere affrontare in questa sede questioni teoriche e epistemologiche retrostanti (basti solo richiamare la nozione di formazione di ordine spontaneo dei sistemi sociali di Hayek (1973)), il presente articolo vuole riassumere i tratti essenziali emersi nella ricerca sul finanziamento pubblico allo spettacolo dal vivo condotta nel periodo Settembre 2006/Novembre 2007, realizzato su incarico del ministero dei Beni e delle Attività culturali [1] e grazie al contributo di alcuni sponsor che hanno reso possibile la copertura dei costi della ricerca stessa [2].

Scopo della ricerca era appunto quello di comprendere le criticità del complessivo (e in effetti incredibilmente complesso) sistema di finanziamento statale, cercando ad un tempo di far fonte alla mancanza di dati sistematici, all'assenza di una attenzione al processo organizzativo di amministrazione della norma svolto da parte degli uffici ministeriali, infine superando una parcellizzazione settoriale sui singoli ambiti dello spettacolo dal vivo che di solito prevale (fondazioni lirico sinfoniche, musica, teatro ecc.).

A tale proposito è opportuno sottolineare due aspetti:

- si è trattato di un progetto "scientifico" di ricerca, in cui mai abbiamo dovuto (o ci è stato chiesto) di mediare o di orientare le nostre domande rispetto a esigenze della politica (un lavoro dunque tecnico di analisi prevalentemente quantitativa);

- la ricerca è focalizzata sugli anni 2003-2005, e quindi in parte già "invecchiata", sia per il passare del tempo in genere, sia in relazione alle innovazioni introdotte a livello normativo a fine 2007 [3]. Va comunque precisato che tali cambiamenti non modificano il quadro complessivo dei nostri risultati. Peraltro, per coerenza metodologica, più che il cambiamento delle norme in sé a noi interesserebbe valutare su base storica gli impatti effettivi di tali cambiamenti: cosa che non facciamo in questa sede ma che sarà ricercabile solo nel futuro.

I risultati emersi possono essere anticipatamente riassunti nei seguenti termini:

- La complessiva impalcatura (il sistema FUS) si dimostra tendenzialmente rigida: i fondi vengono assegnati nel tempo in misura preponderante agli stessi soggetti e in modo stabile;

- Il sistema è caratterizzato da scarsa trasparenza: non solo il sistema è rigido, ma lo è in modo non esplicito, nascondendo la propria rigidità dietro a una retorica del progetto che in sé evoca l'idea di flessibilità di un finanziamento ad hoc, a progetto appunto, per cui ci si aspetterebbe che finanziasse soggetti o iniziative diverse, in modo variabile nel tempo. (Per questo motivo la nostra analisi, a differenza di altre, preferisce ragionare su soggetti/organizzazioni piuttosto che su progetti).

- Il sistema non premia l'innovazione: uno dei dati più impressionanti è la bassa (quasi nulla, invero) presenza di nuovi soggetti ammessi al contributo.

- Il sistema - al di là della evocazione della valutazione di merito propria di una retorica del progetto - di fatto non premia la qualità. O, più radicalmente, il discorso sulla qualità è estraneo al suo funzionamento.

Il presente articolo dimostra tali emergenze empiriche, fornendo dati "forti" a supporto dei risultati sopra sintetizzati: rigidità, scarsa trasparenza e chiusura al nuovo di tutta l'impalcatura FUS. A completare l'analisi seguiranno alcune osservazioni puntuali che si sono dimostrate rilevabili solo per il settore musicale.

Rimandiamo invece ad altra sede - la pubblicazione complessiva del rapporto di ricerca in corso presso Il Mulino - sia una trattazione approfondita in merito alle modalità di valutazione reale dei progetti (il cosiddetto discorso sulla qualità, grande assente delle politiche culturali del paese), sia la discussione su ulteriori elementi in tema di finanziamento pubblico allo spettacolo dal vivo (il cosiddetto "extra FUS"), limitandoci qui a segnalare come l'esistenza di altri fondi regolati da ulteriori insiemi di norme (quello che abbiamo definito come "rabbocco di fondi e rabbocco di norme": Zan 2007) non solo non risolva i problemi suddetti, ma rischi viceversa di aggravare questioni di non trasparenza e di complessiva razionalità (o irrazionalità) delle politiche culturali.

2. Il finanziamento statale allo spettacolo e la Relazione sull'utilizzazione del FUS

Dal 1985 lo Stato sostiene lo spettacolo dal vivo attraverso il FUS (Fondo unico per lo spettacolo). Come è noto, il FUS fu istituito con la legge 30 aprile 1985, n. 163, al fine di abrogare la pluralità di fonti di finanziamento precedentemente in essere e di conferire unitarietà e sistematicità ai criteri di sostegno finanziario dello Stato in materia di spettacolo. Da allora le risorse statali che confluiscono nel Fondo sono annualmente ripartite tra i settori dello spettacolo (attività musicali, teatrali, cinematografiche ecc.) e, all'interno di questi, tra le diverse tipologie [4] di attività (ad esempio: tipologie dei festival, istituzioni concertistico-orchestrali, corsi, ecc. per il settore delle attività musicali; tipologie dei teatri stabili, imprese di produzione, ecc. per il settore delle attività teatrali, e così via).

Contestualmente all'istituzione del FUS, la legge 163/1985 prevedeva la costituzione di un Osservatorio nazionale dello spettacolo in seno al ministero. La funzione dell'Osservatorio è quella di raccogliere ed elaborare i dati relativi alla spesa annuale dello Stato nello spettacolo, nonché di divulgarne i risultati tramite un'apposita relazione.

La Relazione sull'utilizzazione del FUS (in seguito: Relazione) costituisce uno strumento prezioso per lo studio del finanziamento statale allo spettacolo. Essa presenta infatti annualmente una rendicontazione attendibile ed esaustiva dei finanziamenti assegnati, unitamente ad una descrizione dettagliata della normativa di ogni settore [5]. L'elenco completo dei beneficiari degli stanziamenti FUS - presentato in appendice alla Relazione - è il risultato di un processo di raccolta ed omogeneizzazione dei dati svolto dall'Osservatorio a partire dalle informazioni prodotte dai diversi uffici amministrativi del Dipartimento per lo spettacolo dal vivo [6], nel tentativo di superare la frammentazione e la dispersione delle informazioni a cui la divisione del lavoro interna al Dipartimento porta inevitabilmente [7].

Se la Relazione costituisce dunque un punto di partenza imprescindibile per capire quante risorse statali sono destinate allo spettacolo nel suo complesso ed in relazione alle varie tipologie, essa necessita però di essere superata laddove l'interesse del ricercatore e del lettore volesse addentrarsi in un ragionamento sul come vengono assegnate le risorse tra le diverse organizzazioni, ovvero osservare i fenomeni che derivano dalle scelte di finanziamento. E' nostra convinzione che una riflessione sulle scelte di finanziamento del Fondo non possa e non debba esaurirsi esclusivamente con un'analisi della normativa di settore. Lo studio della normativa permette una comprensione delle "regole del gioco" così come formalmente stabilite, ma solo da una lettura a posteriori dei dati di finanziamento (e a maggior ragione delle procedure decisionali) è possibile risalire alle scelte realmente effettuate. Scopo del presente articolo è quindi ragionare su come sono state finanziate le organizzazioni dello spettacolo tra 2003 e 2005, osservando quindi se particolari caratteristiche del progetto - come la dimensione economica, l'appartenenza territoriale o l'aver già ottenuto finanziamenti in passato - abbiano inciso o meno sulla scelte effettuate dal sistema.

A questo fine la Relazione si rivela per sua natura uno strumento insufficiente per almeno due ragioni. Una prima ragione risiede nel fatto che l'Osservatorio elabora esclusivamente i dati dei progetti ammessi al finanziamento. Ottenere i dati relativi alle istanze presentate, ma non ammesse - come si è reso possibile per gli autori per il settore attività musicali - consente invece di aprire lo spettro di analisi ad una varietà di approfondimenti ulteriori. In particolare, è possibile indagare il rapporto tra domande totali e domande sovvenzionate e, quindi, di ragionare sulla selezione effettuata.

Un secondo limite della Relazione, per quanto concerne un ragionamento sulle scelte di finanziamento, è dovuto al fatto che, nella panoramica sulla distribuzione dei finanziamenti statali, l'unità minima di analisi non supera il livello aggregato della tipologia (es. corsi, festival, concorsi ecc.). Tale circostanza impedisce di osservare come le risorse siano ripartite all'interno della tipologia, ovvero tra le singole organizzazioni. Volendo esemplificare, se si utilizza la tipologia come unità d'analisi si può osservare che i "corsi" del settore attività musicali hanno beneficiato di 1,5 milioni di euro nel 2005; focalizzando invece l'analisi sulle organizzazioni è possibile affermare che di questi 1,5 milioni di euro ben 600 mila euro sono stati assegnati a due sole organizzazioni. Utilizzare l'organizzazione come unità d'analisi permette quindi di riflettere ad esempio sulla concentrazione del finanziamento statale e sulle relative implicazioni [8].

L'utilizzo di un simile approccio (analisi dei dati relativi alle istanze ammesse e non ammesse al finanziamento e utilizzo dell'organizzazione come principale unità d'analisi) ha consentito di portare alla luce l'esistenza di alcuni fenomeni, altrimenti adombrati, circa le scelte-di-fatto di finanziamento allo spettacolo dal vivo.

Volendo anticipare alcune delle evidenze emerse, si può affermare che alcuni fenomeni osservati sono completamente ignorati dalla normativa, se non addirittura contrari alle indicazioni della stessa. Emergono in particolare forti considerazioni sulla rigidità e la scarsa trasparenza del sistema di finanziamento statale, sulla progressiva penalizzazione dei progetti di minore dimensione e sulla tendenziale chiusura del sistema alle prime istanze. Ciascuno di questi fenomeni sarà ora affrontato e supportato con dati ed evidenze empiriche.

3. Rigidità e scarsa trasparenza del sistema FUS

Il primo fenomeno che è emerso con evidenza è relativo alla sostanziale rigidità (ovvero alla presenza di risorse assegnate stabilmente sempre alle stesse organizzazioni) e alla scarsa trasparenza del sistema FUS. Al fine di procedere con la presentazione di tale fenomeno, occorre analizzare il funzionamento del meccanismo di sovvenzione ministeriale, così come descritto dalla normativa di settore.

Fatto salvo il caso particolare delle fondazioni lirico-sinfoniche - che per il loro prestigio ed eccezionale interesse nazionale sono sovvenzionate dal FUS, in maniera stabile e garantita sulla base di una normativa ad hoc [9] - il processo di assegnazione dei contributi FUS, stando al regolamento in vigore fino al 2006-2007, era formalmente basato sulla selezione dei progetti presentati annualmente dagli operatori dello spettacolo al ministero. La domanda di finanziamento, da presentare entro il mese di ottobre, comprendeva informazioni contabili, extra-contabili unitamente alla descrizione dell'attività per la quale si richiedeva il contributo. Aveva inizio quindi il processo di selezione, suddiviso in due momenti: a) una prima fase istruttoria, da ottobre a marzo, svolta dagli uffici amministrativi del Dipartimento e finalizzata a stabilire la c.d. base quantitativa (ovvero un primo ammontare della sovvenzione, calcolato in modo meccanico essenzialmente a partire dai costi del progetto); b) una successiva valutazione in merito alla qualità artistica dei singoli progetti, svolta da commissioni consultive di esperti intorno al mese di aprile e finalizzata alla scelta dei progetti da sovvenzionare e alla quantificazione del contributo finale. Per dare un'idea dell'entità del lavoro si consideri che nel 2005, solo per le attività musicali, questo lungo e complesso iter ha interessato ben 819 domande di finanziamento.

Dall'analisi delle "regole del gioco" appare dunque evidente che, fondazioni lirico-sinfoniche escluse, il sistema FUS è formalmente basato su una logica di valutazione e selezione del singolo progetto, il cui accesso alla sovvenzione statale è formalmente rimesso in discussione su base annuale. Rovesciando la logica è possibile affermare che una certa rigidità del sistema è prevista dalla normativa stessa, ma è unicamente legata all'entità di risorse destinate stabilmente alle fondazioni lirico-sinfoniche.

In realtà, se si va oltre una semplice analisi formale delle procedure di finanziamento e se si studiano in profondità i dati delle assegnazioni passate, emerge un fenomeno interessante: il margine di risorse non allocate in maniera rigida alle stesse organizzazioni è assai ridotto. In altre parole, a fianco di organizzazioni che appaiono essere effettivamente sottoposte a selezione annuale sulla base del progetto, esiste, oltre alle fondazioni lirico-sinfoniche, un ulteriore insieme di organizzazioni che assorbono una parte consistente delle risorse disponibili e che risultano di fatto finanziate in modo stabile e indiscusso nel tempo.

La natura del FUS è allora eterogenea. Emergono al suo interno tre tipi di finanziamento di fatto, tre trattamenti sostanzialmente differenti nella ripartizione del contributo, per quanto riguarda a) l'entità dello stesso, b) la sua continuità nel tempo e c) la sua subordinazione a domanda.

La prima modalità di finanziamento inequivocabilmente riconoscibile è quella riservato alle fondazioni lirico-sinfoniche: senza voler ripercorrere in questa sede l'arcidiscusso sistema di criteri per la determinazione del finanziamento alle fondazioni (Brunetti, 2000; Nova, 2003; Leon, 2004; per una review del dibattito si rimanda invece a Sicca e Zan, 2004; Mariani, 2008) né tanto meno voler entrare nel merito della bontà e della legittimità dello stesso, ciò che preme sottolineare è che, per le fondazioni, il processo di valutazione non tange l'ammissibilità o meno alla sovvenzione (prevista per legge), ma solamente l'ammontare della stessa. La prima modalità di finanziamento si contraddistingue pertanto per essere costante nel tempo, elevata e non subordinata a presentazione di una domanda, essendo previsto per legge [10]. Ci si riferirà a questa prima modalità come finanziamento dato.

Nella tabella 1 si può osservare l'ammontare del FUS destinato alle fondazioni lirico-sinfoniche nell'anno 2005. Il dato, confrontato con le risorse complessive FUS assegnate nel 2005, testimonia con evidenza l'entità del finanziamento riservato alle sole 13 fondazioni: con oltre 222 milioni di euro, esse beneficiano del 47,8% del FUS totale [11], pari anche al 58,4% del FUS per lo spettacolo dal vivo, ovvero al 60,9% del FUS assorbito dai tre settori su cui si concentra principalmente la nostra analisi (attività musicali, attività teatrali, fondazioni lirico-sinfoniche). Nel tempo, nonostante un'evidente riduzione dei fondi, le 13 organizzazioni sono sempre state finanziate in maniera elevata e costante nel tempo.

Tabella 1. Il finanziamento dato: stanziamenti alle FLS, anno 2005

FLS

n

n%

Euro FUS 2005

Euro % FUS Attività Musicali, Teatrali, FLS

Euro %  FUS Spettacolo dal Vivo

Euro % FUS totale

Totale FLS

13

1,4

222.060.095

60,9

58,4

47,8

Fondazione Teatro Comunale di Bologna

   

14.801.359

4,1

3,9

3,2

Fondazione Teatro Maggio Musicale Fiorentino

   

20.341.665

5,6

5,3

4,4

Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova

   

13.635.525

3,7

3,6

2,9

Fondazione Teatro alla Scala di Milano

   

29.440.114

8,1

7,7

6,3

Fondazione Teatro S. Carlo di Napoli

   

16.980.234

4,7

4,5

3,7

Fondazione Teatro Massimo di Palermo

   

19.974.356

5,5

5,3

4,3

Fondazione Teatro dell'Opera di Roma

   

24.532.152

6,7

6,5

5,3

Fondazione Teatro Regio di Torino

   

16.250.614

4,5

4,3

3,5

Fondazione Teatro Lirico "G. Verdi" di Trieste

   

15.372.673

4,2

4,0

3,3

Fondazione Teatro La Fenice di Venezia

   

16.120.431

4,4

4,2

3,5

Fondazione Arena di Verona

   

13.876.139

3,8

3,6

3,0

Fondazione Accademia Nazionale di S. Cecilia

   

10.553.891

2,9

2,8

2,3

Fondazione Teatro Lirico di Cagliari

   

10.180.941

2,8

2,7

2,2

Totale FUS Attività Musicali, Teatrali, FLS

957

100,0

364.521.169

100,0

95,8

78,4

Totale FUS Spettacolo dal Vivo

   

380.325.797

 

100,0

81,8

Totale FUS

   

464.697.152

   

100,0

Fonte: Elaborazione su Relazione FUS 2005 e dataset Servizio Lirica.
Nota
: Il "Totale FUS Attività Musicali, Teatrali, FLS" non comprende i Complessi Bandistici.

Dall'analisi dei dati emerge poi l'esistenza di un seconda modalità di sovvenzione: il finanziamento stabile. Si tratta di un finanziamento costante nel tempo, mediamente elevato e formalmente subordinato al processo di selezione descritto in precedenza. I beneficiari di un simile trattamento sono tutte le organizzazioni riconosciute da apposito provvedimento normativo, come i teatri italiani di tradizione, le istituzioni concertistico-orchestrali o i teatri stabili (pubblici, privati e di innovazione). Oltre a queste, beneficiano di finanziamento stabile le maggiori organizzazioni di ogni altra tipologia dello spettacolo [12].

Gli operatori del settore, sentiti nel corso di numerose interviste, convengono nel sostenere che per tutti questi soggetti il finanziamento è di fatto garantito, seppur in via informale, anno per anno, nonostante sul piano formale tali soggetti siano tenuti a seguire il processo di domanda e selezione. I dati confermano la costanza del finanziamento e il suo ammontare mediamente elevato (nel 2005, ad esempio, le organizzazioni riconosciute come TIT, ICO e Teatri Stabili hanno beneficiato in media di 550.000 euro ad organizzazione, a fronte di un contributo FUS medio di 150.000 euro, fondazioni lirico-sinfoniche escluse).

Dalla tabella 2 emerge come le organizzazioni finanziate in maniera stabile siano 171, pari al 17,9% delle organizzazioni appartenenti ai 3 settori in analisi. I 93,8 milioni di euro beneficiati da queste organizzazioni nel 2005 sono pari al 25,8% del FUS dei settori in esame.

Infine, si è osservata la presenza di un finanziamento non stabile. Tale tipo di finanziamento si caratterizza per essere saltuario nel tempo (non è infatti beneficiato sempre dalle stesse organizzazioni), relativamente contenuto e subordinato al processo di domanda. Circa l'80% dei progetti finanziati nei 3 settori (773 attività), ha beneficiato del finanziamento definito non stabile nel 2005. Il contributo percepito da questo grande numero di attività è però di dimensioni molto ridotte: il finanziamento medio del 2005 è pari a 60.000 euro ad attività, a fronte di un contributo FUS medio di 150.000 euro, fondazioni lirico-sinfoniche escluse; complessivamente queste attività hanno percepito un finanziamento pari a 48,5 milioni di euro, ovvero soltanto il 13,3% del FUS destinato ai settori attività musicali, teatrali e fondazioni lirico-sinfoniche.

In sintesi, nonostante la retorica della normativa insista sulla logica del "progetto" e sulla "selezione" delle domande di finanziamento, una parte consistente del Fondo risulta già "data" o assegnata in modo "stabile" ad un esiguo numero di organizzazioni. Di riflesso, il margine di "libera" allocazione annuale delle risorse risulta assai ridotto.

Oltre all'individuazione della diversità nella natura del finanziamento, ovvero della coesistenza di fatto dei tre tipi di contributo (dato, stabile e non stabile) è possibile quantificare la "rigidità" del sistema FUS. Si tratta di una ricostruzione complessa che esige un'attenta lettura d'insieme dei dati riportati in tabella 1.

Il dibattito di settore è solitamente concentrato sul fatto che quasi il 48% del FUS è di fatto "blindato", in quanto assegnato in maniera rigida alle fondazioni lirico-sinfoniche. L'analisi condotta ha fatto emergere che, per la sopra dimostrata esistenza di forme di finanziamento stabile, la porzione di FUS che esula da una logica di selezione e di sovvenzione a progetto è in realtà maggiore, raggiungendo l'87% delle risorse destinate ai settori su cui si è principalmente concentrata la nostra analisi (attività musicali, teatrali e fondazioni), pari anche a ben l'84% del FUS per lo spettacolo dal vivo, ovvero al 68% del FUS totale ("subtotale 1+2" in tabella 1). Secondo questo ragionamento - restringendo l'ottica di analisi ai settori attività musicali, teatrali e fondazioni lirico-sinfoniche - il margine "libero" di allocazione annuale, ovvero le risorse per le quali si può parlare di un vero processo di selezione, risultano pari al solo 12,4% del FUS assegnato ai tre settori in esame.

Le nostre considerazioni sulla rigidità del sistema non devono però essere travisate. Quello che si vuole fare, infatti, non è mettere necessariamente in discussione la meritorietà del sostegno statale alle organizzazioni beneficiarie di un finanziamento stabile e sostanzialmente al di fuori di una logica di progetto (numerose ragioni storiche e culturali stanno alla base del fenomeno del sicuro sostegno dello Stato a tipologie di organizzazioni dello spettacolo come i teatri italiani di tradizione, i teatri stabili e le istituzioni concertistico-orchestrali). Ciò che si rileva con forza è piuttosto la necessità di esplicitare, come avviene per le fondazioni lirico-sinfoniche, l'effettiva esistenza di un'eterogenea natura del finanziamento statale, anziché lasciarla adombrata dalla retorica del progetto e dalla retorica della selezione.

Alla rigidità del sistema è necessario cioé affiancare una considerazione sulla scarsa trasparenza dello stesso. Se è vero che in un certo senso la rigidità del FUS è prevista per legge, è però vero che ciò vale esclusivamente in relazione alla porzione cospicua di Fondo riservata in maniera inequivocabile alle fondazioni lirico-sinfoniche. Il sistema è poco trasparente in quanto solo un'approfondita analisi dei dati permette di far emergere come le risorse annualmente disponibili siano in realtà "bloccate" - informalmente garantite "a priori" ad alcune organizzazioni - in misura di gran lunga maggiore rispetto a quanto previsto per legge.

Tabella 2. Riclassificazione del FUS, anno 2005

 

2005

n

n %

FUS Attività Musicali, Teatrali, FLS

Euro % su FUS Attività Musicali, Teatrali, FLS

 Euro % su FUS spettacolo dal vivo

Euro % su FUS totale

1. Finanziamento "dato" (FLS)

13

1,4

222.060.095

60,9

58,4

47,8

2. Finanziamento stabile

171

17,9

93.884.765

25,8

24,7

20,2

a. Teatri di Tradizione

26

2,7

16.345.000

4,5

4,3

3,5

b. ICO

13

1,4

14.790.765

4,1

3,9

3,2

c. Teatri Stabili

72

7,5

44.005.000

12,1

11,6

9,5

d. Altre organizzazioni "stabili"

60

6,3

18.744.000

5,1

4,9

4,0

Subtotale (1+2)

184

19,2

315.944.860

86,7

83,1

68,0

3. Finanziamento non stabile

773

80,8

48.576.309

13,3

12,8

10,5

Totale FUS Attività Musicali, Teatrali, FLS

957

100,0

364.521.169

100,0

95,8

78,4

Totale FUS Spettacolo dal Vivo

   

380.325.797

 

100,0

81,8

Totale FUS

   

464.697.152

   

100,0

Fonte: Nostra elaborazione.
Note
: Altre organizzazioni "stabili": comprende i finanziamenti ottenuti dalle prime cinque organizzazioni maggiormente sovvenzionate dei settori Lirica Ordinaria, Attività Concertistica e Corale, Festival, Corsi, Concorsi, Attività Promozionali per il comparto Attività Musicali (in totale 11.800.000 euro); Produzione, Teatro di Figura, Promozione e Formazione, Esercizio, Produzione e Perfezionamento, Festival per quanto riguarda il comparto Attività Teatrali (in totale 6.944.000 euro).
Finanziamento non stabile
: comprende i finanziamenti ottenuti dai progetti che non sono stati riconosciuti destinatari né di finanziamento "dato" né di finanziamento "stabile".
Totale FUS Attività Musicali, Teatrali, FLS
: non comprende i Complessi Bandistici.

 

4. Penalizzazione delle attività "minori"

Nel passaggio tra 2003 e 2005 le risorse destinate al Fondo unico hanno subito un forte riduzione (i fondi sono diminuiti del -9,1% per le FLS, del 9,4% per le attività musicali e del 15,4% per le attività teatrali). Nonostante la situazione di difficoltà sia stata percepita in modo trasversale a tutti i livelli del mondo dello spettacolo, ricevendo tra l'altro anche l'attenzione dei mezzi di comunicazione (soprattutto nel passaggio 2004-2005, quando il Fondo totale è sceso sotto i 500 milioni di euro), è possibile affermare che, a seguito del taglio delle risorse, il sistema abbia penalizzato in maniera più che proporzionale le realtà che ricevevano sovvenzioni di minori dimensioni - per le quali si sono registrati maggiori tagli sia al numero di attività ammesse al finanziamento, sia all'entità della sovvenzione stessa.

Questo fenomeno è apparso particolarmente accentuato nel settore attività musicali: suddividendo le organizzazioni di ogni tipologia in classi di finanziamento, si è osservato come, nella maggior parte dei casi, nel passaggio tra 2003 e 2005, il numero delle attività appartenenti alle classi di minori dimensioni sia diminuito, anche drasticamente. Per fare alcuni esempi, tra il 2003 e il 2005, i festival di musica che ricevevano sovvenzioni più contenute (sotto i 100.000 euro) sono diminuiti del 34%, mentre quelli di maggiori dimensioni (con sovvenzioni oltre 800.000 euro) sono rimasti pressoché stabili nel numero ed hanno subito una riduzione delle risorse proporzionalmente più bassa di quella registrata dalle attività minori. Similmente, nelle attività concertistiche e corali, i progetti con sovvenzioni superiori a 400.000 euro sono passati da 6 a 7, mentre quelli con sovvenzioni fino a 50.000 euro sono stati ridotti da 173 nel 2003 a 128 nel 2005 (-26%).

Tabella 3. Attività musicali classificate in funzione dell'entità della sovvenzione, 2003-2005

ATTIVITA' MUSICALI

2003

2004

2005

Var. numero progetti 2003-2005

Tipologie

Classi

n

%

n

%

n

%

%

TIT

oltre 1.200.000

2

7,4

2

7,7

2

7,7

0,0

da 800.000 a 1.200.000

3

11,1

3

11,5

3

11,5

0,0

da 400.000 a 800.000

17

63,0

16

61,5

16

61,5

-5,9

da 0 a 400.000

5

18,5

5

19,2

5

19,2

0,0

TOT

27

100,0

26

100,0

26

100,0

-3,7

ICO

oltre 1.500.000

5

41,7

4

33,3

3

23,1

-40,0

da 900.000 a 1.500.000

2

16,7

2

16,7

3

23,1

50,0

da 600.000 a 900.000

3

25,0

4

33,3

4

30,8

33,3

da 0 a 600.000

2

16,7

2

16,7

3

23,1

50,0

TOT

12

100,0

12

100

13

100,0

8,3

LO

oltre 200.000

7

21,2

4

13,8

4

13,8

-42,9

da 100.000 a 200.000

7

21,2

5

17,2

6

20,7

-14,3

da 0 a 100.000

19

57,6

20

69,0

19

65,5

0,0

TOT

33

100,0

29

100,0

29

100,0

-12,1

Attività concertistiche e corali

oltre 400.000

6

2,4

7

3,2

7

3,5

16,7

da 200.000 a 400.000

14

5,6

13

6

13

6,5

-7,1

da 100.000 a 200.000

16

6,4

17

7,8

15

7,5

-6,3

da 50.000 a 100.000

40

16,1

37

17

38

18,9

-5,0

da 0 a 50.000

173

69,5

144

66

128

63,7

-26,0

TOT

249

100,0

218

100,0

201

100,0

-19,2

Corsi

oltre 200.000

2

3,8

2

4,7

2

5,7

0,0

da 50.000 a 200.000

9

17,3

8

18,6

8

22,9

-11,1

da 0 a 50.000

41

78,8

33

76,7

25

71,4

-39,0

TOT

52

100,0

43

100,0

35

100,0

-32,7

Concorsi

oltre 100.000

4

7,7

4

10,3

4

11,1

0,0

da 15.000 a 100.000

11

21,2

14

35,9

9

25

-18,2

da 0 a 15.000

37

71,2

21

53,8

23

63,9

-37,8

TOT

52

100,0

39

100,0

36

100,0

-30,8

Att. promozionali

oltre 100.000

3

5,66

3

8,1

3

10,0

0,0

da 15.000 a 100.000

16

30,2

8

21,6

5

16,7

-68,8

da 0 a 15.000

34

64,2

26

70,3

22

73,3

-35,3

TOT

53

100,0

37

100,0

30

100,0

-43,4

Festival

oltre 800.000

2

2,0

2

2,7

2

2,9

0,0

da 300.000 a 800.000

6

6,1

6

8,2

5

7,4

-16,7

da 100.000 a 300.000

11

11,2

10

13,7

9

13,2

-18,2

da 0 a 100.000

79

80,6

55

75,3

52

76,5

-34,2

TOT

98

100,0

73

100,0

68

100,0

-30,6

Att. all'estero

oltre 100.000

7

13,5

3

7,5

3

7,7

-57,1

da 20.000 a 100.000

7

13,5

11

27,5

17

43,6

142,9

da 0 a 20.000

38

73,1

26

65,0

19

48,7

-50,0

TOT

52

100,0

40

100,0

39

100,0

-25,0

Fonte: Elaborazione su Relazione FUS 2005.

Tabella 4. Sovvenzioni per le varie classi, attività musicali, 2003, 2004, 2005

ATTIVITA' MUSICALI

2003

2004

2005

Var. sovv. 2003-2005

Tipologie

Classi

euro

%

euro

%

euro

%

%

TIT

oltre 1.200.000

2.970.953

17,6

3.070.000

18,3

2.980.000

18,2

0,3

da 800.000 a 1.200.000

2.731.112

16,2

2.770.000

16,5

2.730.000

16,7

0,0

da 400.000 a 800.000

9.806.180

58,1

9.490.000

56,5

9.215.000

56,4

-6,0

da 0 a 400.000

1.361.831

8,1

1.470.000

8,8

1.420.000

8,7

4,3

TOT

16.870.076

100,0

16.800.000

100,0

16.345.000

100,0

-3,1

ICO

oltre 1.500.000

9.316.093

59,9

7.700.000

53,4

6.169.000

41,7

-33,8

da 900.000 a 1.500.000

2.800.721

18,0

2.820.000

19,5

4.234.000

28,6

51,2

da 600.000 a 900.000

2.263.407

14,5

2.924.000

20,3

2.857.765

19,3

26,3

da 0 a 600.000

1.184.076

7,6

981.000

6,8

1.530.000

10,3

29,2

TOT

15.564.296

100,0

14.425.000

100,0

14.790.765

100,0

-5,0

LO

oltre 200.000

2.421.473

56,0

1.490.000

45,8

1.430.000

43,0

-40,9

da 100.000 a 200.000

971.204

22,5

806.000

24,8

970.000

29,2

-0,1

da 0 a 100.000

932.095

21,6

959.000

29,5

922.000

27,8

-1,1

TOT

4.324.772

100,0

3.255.000

100,0

3.322.000

100,0

-23,2

Attività concertistiche e corali

oltre 400.000

3.834.573

22,6

4.358.000

26,0

4.345.000

26,7

13,3

da 200.000 a 400.000

4.358.515

25,7

4.157.000

24,8

4.131.000

25,4

-5,2

da 100.000 a 200.000

2.211.888

13,1

2.278.000

13,6

2.048.000

12,6

-7,4

da 50.000 a 100.000

3.016.361

17,8

2.773.000

16,5

2.840.000

17,5

-5,8

da 0 a 50.000

3.512.630

20,7

3.193.000

19,1

2.894.000

17,8

-17,6

TOT

16.933.967

100,0

16.759.000

100,0

16.258.000

100,0

-4,0

Corsi

oltre 200.000

697.200

34,5

600.000

33,3

575.000

37,1

-17,5

da 50.000 a 200.000

715.400

35,4

670.000

37,2

603.000

38,9

-15,7

da 0 a 50.000

609.486

30,1

533.000

29,6

372.000

24,0

-39,0

TOT

2.022.086

100,0

1.803.000

100,0

1.550.000

100,0

-23,3

Concorsi

oltre 100.000

609.400

44,5

623.000

50,7

570.000

53,1

-6,5

da 15.000 a 100.000

477.919

34,9

438.000

35,6

332.000

30,9

-30,5

da 0 a 15.000

282.819

20,6

169.000

13,7

172.000

16,0

-39,2

TOT

1.370.138

100,0

1.230.000

100,0

1.074.000

100,0

-21,6

Att. promozionali

oltre 100.000

619.700

49,1

617.000

54,5

477.000

61,8

-23,0

da 15.000 a 100.000

396.116

31,4

303.000

26,8

140.000

18,1

-64,7

da 0 a 15.000

246.079

19,5

212.000

18,7

155.000

20,1

-37,0

TOT

1.261.895

100,0

1.132.000

100,0

772.000

100,0

-38,8

Festival

oltre 800.000

2.697.731

28,7

2.700.000

29,7

2.620.000

29,6

-2,9

da 300.000 a 800.000

3.111.700

33,1

3.139.000

34,5

2.833.000

32,1

-9,0

da 100.000 a 300.000

1.756.863

18,7

1.705.000

18,7

1.768.000

20,0

0,6

da 0 a 100.000

1.831.673

19,5

1.552.000

17,1

1.616.000

18,3

-11,8

TOT

9.397.966

100,0

9.096.000

100,0

8.837.000

100,0

-6,0

Att. all'estero

oltre 100.000

1.250.000

62,5

603.500

40,3

625.000

41,2

-50,0

da 20.000 a 100.000

467.500

23,4

671.000

44,8

750.000

49,5

60,4

da 0 a 20.000

282.298

14,1

223.500

14,9

141.000

9,3

-50,1

TOT

1.999.798

100,0

1.498.000

100,0

1.516.000

100,0

-24,2

Fonte: Elaborazione su Relazione FUS 2005.

 

Nel settore attività teatrali il fenomeno della penalizzazione delle attività minori si è osservato soprattutto nelle tipologie esercizio teatrale, perfezionamento teatrale e festival (per fare un esempio, i festival con sovvenzioni sotto i 25.000 euro sono passati da 23 a 13 nel corso dei 3 anni). Nelle tipologie produzione, promozione e formazione invece, la riduzione delle risorse ha impattato in modo negativo sia sulle organizzazioni collocate nelle classi superiori che in quelle collocate nelle classi inferiori, favorendo di conseguenza le classi centrali. In controtendenza infine la situazione nelle tipologie stabili privati, stabili di innovazione e teatro di figura. In questi casi le risorse destinate alla tipologie sono aumentate e, in corrispondenza di ciò, si è assistito ad un incremento nel numero delle organizzazioni sovvenzionate, organizzazioni che si sono poi collocate nelle classi più basse di finanziamento. In sintesi, il fenomeno della penalizzazione emerge con meno forza nel settore attività teatrali rispetto al settore attività musicali.

Tabella 5. Attività teatrali classificate in funzione dell'entità della sovvenzione, 2003-2005

ATTIVITA' TEATRALI

2003

2004

2005

Var. numero progetti 2003-2005

Tipologie

Classi

n

%

n

%

n

%

%

Stabili pubblici

oltre 3.000.000

1

6,3

1

6,3

1

5,9

0,0

da 1.500.000 a 3.000.000

3

18,8

3

18,8

3

17,6

0,0

da 800.000 a 1.500.000

7

43,8

7

43,8

7

41,2

0,0

da 0 a 800.000

5

31,3

5

31,3

6

35,3

20,0

TOT

16

100,0

16

100,0

17

100,0

6,3

Stabili privati

oltre 1.500.000

1

7,1

1

6,3

1

5,9

0,0

da 1.000.000 a 1.500.000

4

28,6

4

25,0

3

17,6

-25,0

da 500.000 a 1.000.000

7

50,0

7

43,8

8

47,1

14,3

da 0 a 500.000

2

14,3

4

25,0

5

29,4

150,0

TOT

14

100,0

16

100,0

17

100,0

21,4

Stabili di Innovazione

oltre 500.000

1

2,8

1

2,9

1

2,6

0,0

da 350.000 a 500.000

8

22,2

8

23,5

7

18,4

-12,5

da 175.000 a 350.000

18

50,0

18

52,9

20

52,6

11,1

da 0 a 175.000

9

25,0

7

20,6

10

26,3

11,1

TOT

36

100,0

34,0

100,0

38

100,0

5,6

Produzione

oltre 400.000

8

2,7

7

2,7

7

3,0

-12,5

da 300.000 a 400.000

10

3,3

10

3,8

9

3,9

-10,0

da 200.000 a 300.000

7

2,3

8

3,0

7

3,0

0,0

da 100.000 a 200.000

45

15,0

43

16,3

42

18,1

-6,7

da 0 a 100.000

##

76,7

 195

74,1

167

72,0

-27,4

TOT

##

100,0

263

100,0

232

100,0

-22,7

Promozione e formazione

oltre 600.000

2

11,8

2

11,8

1

6,7

-50,0

da 200.000 a 600.000

9

52,9

9

52,9

10

66,7

11,1

da 0 a 200.000

6

35,3

6

35,3

4

26,7

-33,3

TOT

17

100,0

17

100,0

15

100,0

-11,8

Figura

oltre 70.000

0

0,0

1

4,3

1

4,3

-

da 25.000 a 70.000

5

25,0

4

17,4

 4

17,4

-20,0

da 0 a 25.000

15

75,0

18

78,3

18

78,3

20,0

TOT

20

100,0

23

100,0

23

100,0

15,0

Esercizio

oltre 100.000

3

5,9

3

6,0

3

7,7

0,0

da 50.000 a 100.000

10

19,6

10

20,0

10

25,6

0,0

da 0 a 50.000

38

74,5

37

74,0

26

66,7

-31,6

TOT

51

100,0

50

98,0

39

100,0

-23,5

Perfezionamento

oltre 45.000

4

8,9

4

14,3

4

12,1

0,0

da 22.500 a 45.000

10

22,2

9

32,1

9

27,3

-10,0

da 0 a 22.500

31

68,9

15

53,6

 20

60,6

-35,5

TOT

45

100,0

28

100,0

33

100,0

-26,7

Festival

oltre 75.000

3

8,3

3

10,3

3

11,1

0,0

da 50.000 a 75.000

4

11,1

4

13,8

5

18,5

25,0

da 25.000 a 50.000

6

16,7

7

24,1

6

22,2

0,0

da 0 a 25.000

23

63,9

15

51,7

13

48,1

-43,5

TOT

36

100,0

29

100,0

27

100,0

-25,0

Fonte: Elaborazione su Relazione FUS 2005.

 

Tabella 6. Sovvenzioni per le varie classi, attività teatrali, 2003-2004-2005

ATTIVITA' TEATRALI

2003

2004

2005

Var. sovv. 2003-2005

Tipologie

Classi

euro

%

euro

%

euro

%

%

Stabili pubblici

oltre 3.000.000

3.880.000

18,7

3.910.000

18,6

3.800.000

18,4

-2,1

da 1.500.000 a 3.000.000

6.540.000

31,5

6.640.000

31,6

6.370.000

30,9

-2,6

da 800.000 a 1.500.000

7.716.000

37,2

7.830.000

37,3

7.530.000

36,6

-2,4

da 0 a 800.000

2.610.000

12,6

2.620.000

12,5

2.900.000

14,1

11,1

TOT

20.746.000

100,0

21000000

100,0

20.600.000

100,0

-0,7

Stabili privati

oltre 1.500.000

1.745.000

14,1

1.770.000

13,2

1.700.000

12,8

-2,6

da 1.000.000 a 1.500.000

4.685.000

37,9

4.750.000

35,3

3.585.000

27,0

-23,5

da 500.000 a 1.000.000

5.295.000

42,8

5.375.000

40,0

6.185.000

46,6

16,8

da 0 a 500.000

650.000

5,3

1.555.000

11,6

1.805.000

13,6

177,7

TOT

12.375.000

100,0

13450000

100,0

13.275.000

100,0

7,3

Stabili di Innovazione

oltre 500.000

700.000

7,3

700.000

7,2

670.000

6,6

-4,3

da 350.000 a 500.000

3.285.000

34,2

3.365.008

34,8

2.870.000

28,3

-12,6

da 175.000 a 350.000

4.569.000

47,6

4.680.018

48,4

5.225.000

51,6

14,4

da 0 a 175.000

1.039.000

10,8

930.000

9,6

1.365.000

13,5

31,4

TOT

9.593.000

100,0

9675026,0

100,0

10.130.000

100,0

5,6

Produzione

oltre 400.000

3.634.000

14,6

3.240.000

13,4

3.125.000

14,0

-14,0

da 300.000 a 400.000

3.435.000

13,8

3.529.010

14,6

3.165.000

14,2

-7,9

da 200.000 a 300.000

1.820.000

7,3

2.032.000

8,4

1.681.700

7,6

-7,6

da 100.000 a 200.000

6.423.000

25,8

6.309.000

26,1

6.185.000

27,8

-3,7

da 0 a 100.000

9.591.400

38,5

 9.106.000

37,6

8.107.000

36,4

-15,5

TOT

24.903.400

100,0

24.216.010

100,0

22.263.700

100,0

-10,6

Promozione e formazione

oltre 600.000

1.433.000

16,8

1440000

22,1

795.000

13,5

-44,5

da 200.000 a 600.000

6.260.002

73,6

4275000

65,7

4.675.000

79,1

-25,3

da 0 a 200.000

812.000

9,5

795000

12,2

440.000

7,4

-45,8

TOT

8.505.002

100,0

6.510.000

100,0

5.910.000

100,0

-30,5

Figura

oltre 70.000

0

0,0

80.000

13,3

80000

13,1

-

da 25.000 a 70.000

285.000

57,3

258.000

43,0

 258.000

42,3

-9,5

da 0 a 25.000

212.000

42,7

262.000

43,7

272.000

44,6

28,3

TOT

497000

100,0

600000

100,0

610000

100,0

22,7

Esercizio

oltre 100.000

395.000

21,3

410.000

20,5

410.000

23,2

3,8

da 50.000 a 100.000

763.000

41,2

805.010

40,2

805.000

45,5

5,5

da 0 a 50.000

695.000

37,5

785.037

39,3

555.000

31,4

-20,1

TOT

1.853.000

100,0

2.000.047

100,0

1.770.000

100,0

-4,5

Perfezionamento

oltre 45.000

236.000

28,3

261000

34,8

272.000

34,3

15,3

da 22.500 a 45.000

322.000

38,6

291000

38,8

276.000

34,8

-14,3

da 0 a 22.500

277000

33,2

198000

26,4

 246.000

31,0

-11,2

TOT

835.000

100,0

750.000

100,0

794.000

100,0

-4,9

Festival

oltre 75.000

280.000

26,4

279.000

26,3

284.000

27,7

1,4

da 50.000 a 75.000

250.000

23,6

250.000

23,5

310.000

30,2

24,0

da 25.000 a 50.000

225.000

21,2

267.000

25,1

194.000

18,9

-13,8

da 0 a 25.000

304.000

28,7

266.000

25,0

239.000

23,3

-21,4

TOT

1.059.000

100,0

1.062.000

100,0

1.027.000

100,0

-3,0

Fonte: Elaborazione su Relazione FUS 2005.

 

La presenza di dati relativi ai progetti non ammessi al finanziamento per le attività musicali ha permesso di approfondire ulteriormente le caratteristiche del fenomeno della riduzione delle attività di minore dimensione. In questo caso la variabile "dimensione economica dell'attività" è stata operativizzata considerando l'ammontare dei costi previsti nell'istanza di finanziamento presentata [13].

Negli anni analizzati appare evidente la tendenza ad ammettere al finanziamento con maggiore frequenza quei progetti che presentano costi di elevate dimensioni. Per fare un esempio, nella tipologia attività promozionali, entrambe le organizzazioni che hanno presentato nel 2005 progetti con costi compresi tra 500.000 euro e 1.000.000 euro sono state poi ammesse al finanziamento. Sul versante opposto, solo 14 delle 35 organizzazioni che hanno dichiarato di voler realizzare progetti con costi fino a 50.000 euro hanno passato la selezione. Nei 3 anni il fenomeno si è accentuato in quasi tutte le tipologie: se nel 2003, il 50% dei progetti fino a 100.000 dei festival passava la selezione, nel 2005 questa quota si riduceva al 38,5%. Similmente, se nel 2003 il 65% delle attività Corali con costi al di sotto dei 100.000 era ammesso al finanziamento, nel 2005 solo il 46% riceveva un trattamento uguale. Non mancano comunque alcuni dati in controtendenza: nel 2005, uno dei due corsi con costi più ingenti (tra 800.000 e 1.400.000 euro) non è stato ammesso al finanziamento. Appare difficile svincolare il quadro presentato finora da una riflessione più ampia e dettagliata attorno alla qualità dei progetti presentati. Se da un lato è possibile supporre l'esistenza di una correlazione positiva tra la qualità dei progetti ed i costi che questi comportano, dall'altro è altrettanto legittimo sostenere l'argomentazione per cui le organizzazioni più piccole sono il motore dell'innovazione. Non è negli obiettivi della presente analisi supportare o smentire posizioni di questo tipo. Ciò che rimane tuttavia innegabile è l'esistenza di una progressiva diminuzione della varietà delle organizzazioni finanziate, se non altro a livello di dimensioni economiche.

 

Tabella 7. Dimensione del progetto e ammissione al finanziamento, 2003-2005

Tipologie

Classi di costo

2003

2004

2005

 

euro

TOT

fav

fav %

TOT

fav

fav %

TOT

fav

fav %

Att. conc.

3.000.000-10.000.000

1

1

100

1

1

100

1

1

100,0

1.000.000-3.000.000

16

15

93,8

13

13

100

15

13

86,7

400.000-1.000.000

40

38

95

42

35

83,3

45

38

84,4

100.000-400.000

130

118

90,8

129

108

83,7

130

93

71,5

1-100.000

99

65

65,7

94

46

48,9

91

42

46,2

NA

46

0

0

28

0

0

24

1

4,2

TOT

332

237

71,4

307

203

66,1

306

188

61,4

Att. corali

200.000-700.000

1

1

100

1

1

100

1

1

100,0

50.000-200.000

7

7

100

12

6

50

7

5

71,4

1-50.000

7

6

85,7

12

7

58,3

11

7

63,6

NA

12

0

0

4

0

0

5

0

0,0

TOT

27

14

51,9

29

14

48,3

24

13

54,2

Corsi

800.000-1.1400.000

2

2

100

3

2

66,7

2

1

50,0

200.000-800.000

10

8

80

10

9

90

11

9

81,8

100.000-200.000

19

15

78,9

20

14

70

24

10

41,7

1-100.000

40

26

65

47

18

38,3

36

15

41,7

NA

11

0

0

7

0

0

4

0

0,0

TOT

82

51

62,2

87

43

49,4

77

35

45,5

Concorsi

400.000-600.000

3

3

100

2

2

100

0

0

200.000-400.000

5

5

100

5

4

80

9

8

88,9

100.000-200.000

14

10

71,4

12

10

83,3

12

10

83,3

50.000-100.000

22

13

59,1

29

15

51,7

28

8

28,6

1-50.000

41

21

51,2

36

8

22,2

43

10

23,3

NA

16

0

0

18

0

0

4

0

0,0

TOT

101

52

51,5

102

39

38,2

96

36

37,5

Att. prom.

500.000-1.000.000

2

2

100

2

2

100

2

2

100,0

150.000-500.000

19

13

68,4

13

10

76,9

13

4

30,8

60.000-150.000

24

20

83,3

21

10

47,6

28

10

35,7

1-60.000

32

18

56,3

35

15

42,9

35

14

40,0

NA

29

0

0

24

0

0

14

0

0,0

TOT

106

53

50

95

37

38,9

92

30

32,6

Festival

3.000.000-7.000.000

4

4

100

4

4

100

4

4

100,0

1.000.000-3.000.000

9

8

88,9

8

7

87,5

8

8

100,0

400.000-1.000.000

25

20

80

19

16

84,2

16

13

81,3

100.000-400.000

62

47

75,8

54

35

64,8

69

33

47,8

1-100.000

38

19

50

42

11

26,2

26

10

38,5

NA

50

0

0

44

0

0

53

0

0,0

TOT

188

98

52,1

171

73

42,7

176

68

38,6

NA = il dataset del settore attività musicali non riporta indicazioni sul costo.
Fonte
: Elaborazione da dataset Servizio attività musicali.

 

5. "Chiusura" del sistema alle prime istanze

Il terzo fenomeno osservato riguarda la difficoltà con cui le organizzazioni che presentano domanda di finanziamento per la prima volta vengono ammesse al contributo statale. Il fenomeno è stato dimostrato solamente per le attività musicali poiché non è stato possibile disporre di dati puntuali ed aggiornati riguardo alle attività teatrali. Tuttavia, esperti e commissari che si occupano della valutazione qualitativa per il settore attività teatrali condividono la percezione secondo la quale tale fenomeno sarebbe presente anche nel loro settore di riferimento.

Circoscrivendo quindi il campo d'analisi alle sole attività musicali, si nota come il tasso di ammissione al finanziamento da parte di nuove organizzazioni sia praticamente nullo: nel 2005, solo 2 organizzazioni che non avevano mai beneficiato di finanziamenti statali FUS sono state ammesse al finanziamento. Va notato che, nello stesso anno, il 19% delle domande per il Settore musica (156 su 819) era composto da prime istanze. Le due prime istanze finanziate nel 2005 sono un festival, che ha goduto di un finanziamento di 50.000 euro, ed un'attività concertistica e corale, che ha beneficiato di un contributo di 5.000 euro. Ciò equivale a dire che, nel 2005, solamente lo 0,1% del FUS attività musicali è stato beneficiato da nuove organizzazioni.

Tra il 2003 e il 2005 un numero progressivamente decrescente di soggetti ha presentato domanda per la prima volta: si è passati infatti da 211 istanze di primo finanziamento nel 2003 a 189 nel 2004, fino a raggiungere quota a 156 nel 2005 (-26% nei 3 anni). La diminuzione del numero di prime istanze accettate è stata però più che proporzionale alla flessione registrata nella presentazione delle stesse: se nel 2003 venivano sovvenzionate 44 prime istanze, nel 2005, come si è visto, questo numero si riduce a 2.

 

Tabella 8. Sovvenzioni reiterate e prime istanze - anno 2005

Tipologia

Domande

Domande accettate

Sovvenzione

 

n

di cui prime istanze

% prime istanze

n

di cui prime istanze

% prime istanze

euro

Sovvenzione prime istanze

% sovvenzione prime istanze

ICO

13

0

0

13

0

0

14.790.765

0

0

TIT

26

0

0

26

0

0

16.345.000

0

0

Att. concertistiche

306

13

4,2

188

0

0

16.258.000

0

0

Att. corali

24

6

25,0

13

1

7,7

202.000

5.000

2,5

Corsi

78

18

23,1

35

0

0

1.550.000

0

0

Concorsi

96

26

27,1

36

0

0

1.074.000

0

0

Att. promozionali

92

33

35,9

30

0

0

772.000

0

0

Festival

176

59

33,5

68

1

1,5

8.851.000

50.000

0,6

Enti promozione

8

1

12,5

1

0

0

238.609

0

0

Totale

819

156

19,0

410

2

0,5

60.081.374

55.000

0,1

Fonte: Elaborazione da dataset Servizio attività musicali.

 

Ciò che si verifica è quindi una progressiva chiusura e sclerotizzazione di un sistema che, in ultima analisi, tende a riprodurre se stesso: è difficile che nuove organizzazioni siano ammesse al finanziamento così come è poco frequente che organizzazioni già finanziate ne siano escluse - soprattutto quando queste ricevono i contributi più ingenti (fatto salvo qualche caso "eccezionale").

Il fenomeno appare in tutta la sua criticità specialmente se si considera che una delle finalità perseguite attraverso il FUS è proprio il continuo rinnovamento dell'offerta culturale. Se si legge in questa finalità la volontà del legislatore di favorire l'accesso al finanziamento da parte di nuovi soggetti, non si può che sollevare qualche dubbio sulle effettive capacità del sistema di perseguire i propri scopi.

6. Un approfondimento per il settore attività musicali

In coda all'esposizione delle tre principali criticità del sistema FUS rilevate (rigidità e scarsa trasparenza del sistema, penalizzazione delle attività minori e chiusura alle prime istanze) si intende condurre un approfondimento sul settore attività musicali. Dei fenomeni descritti in questo paragrafo, il primo - la "stratificazione" dei finanziamenti interna al FUS - è peculiare delle attività musicali, mentre il secondo - la distribuzione del FUS sul territorio regionale - è stato rilevato solo in questo settore grazie alla presenza di ulteriori dati di dettaglio.

Il fenomeno della stratificazione dei finanziamenti interna al FUS si verifica quando un'organizzazione riceve finanziamenti a valere su due o più tipologie. Ciò si può osservare solo per le attività musicali, perché la normativa delle attività teatrali vieta esplicitamente la possibilità di cumulare finanziamenti a valere su più di una tipologia. Un esempio può aiutare a capire la natura di questo fenomeno. La Fondazione Toscanini di Parma ha ottenuto nel 2005 un contributo FUS primario in quanto istituzione concertistica e orchestrale (2,3 milioni di euro) e contributi accessori per lo svolgimento di attività di lirica ordinaria, di concorso e di tre attività all'estero, stratificando così finanziamenti statali a valere su quattro diverse tipologie di finanziamento e arrivando ad ottenere un finanziamento complessivo di 3 milioni di euro. Va sottolineato che non si vuole dare in questa sede alcun giudizio di valore al fenomeno; appare infatti normale che un'importante organizzazione svolga più di un'attività e che, qualora le sia concesso (ed è questo il nostro caso), richieda ed eventualmente ottenga contributi volti a coprire parzialmente i costi di tali attività. Il fenomeno della stratificazione fa piuttosto emergere un problema di trasparenza relativo agli attuali strumenti di rendicontazione del Fondo. Omettendo la trattazione di questo fenomeno, la Relazione non permette infatti di comprendere quali organizzazioni usufruiscano, in ultima battuta, delle risorse assegnate a valere sul Fondo. In questo senso, si è convinti che la presentazione di questi dati possa essere utile sia per il decisore, in quanto fornisce un ulteriore elemento di contesto per una successiva valutazione, sia per il lettore, in quanto aumenta il livello di comprensione e quindi di trasparenza del sistema. Passando quindi ad una lettura dei dati, si può affermare che nel 2005 un quarto delle organizzazioni sovvenzionate nel settore attività musicali ha ricevuto sovvenzioni a valere su più di una tipologia. Dei 65 milioni di euro destinati in quell'anno alle attività musicali (complessi bandistici esclusi), il 30% è stato utilizzato per finanziare attività svolte da organizzazioni che ottengono sovvenzioni a valere su due o più tipologie. Allargando l'osservazione al periodo 2003-2005, si è notato come la quota FUS cumulata dalle organizzazioni stratificate sia rimasta stabile nel triennio (attorno al 30%). Tuttavia, il numero di organizzazioni stratificate nel 2005 è inferiore a quello del 2003, a conferma di una progressiva concentrazione delle risorse su un numero più ristretto di organizzazioni.

 

 

Tabella 9. Fenomeno della stratificazione tra tipologie, attività musicali e FLS, anno 2005

Organizzazione

Attività sovvenzionate per tipologia

Sovvenzioni FUS

TOTALE

Amici della musica Asolo musica

Attivìtà concertistica e corale

145.000

170.000

Corso

25.000

Amici della musica di Firenze

Attivìtà concertistica e corale

791.000

851.000

Corso

60.000

Amici della musica F. Fenaroli di Lanciano

Attivìtà concertistica e corale

75.000

105.000

attività promozionali

30.000

Amici della musica del Lagonegrese

Attivìtà concertistica e corale

22.000

26.000

Corso

4.000

Ass. Amici della musica A. Speranza

Attivìtà concertistica e corale

38.000

43.000

festival

5.000

Ass. Chamber Music

Attivìtà concertistica e corale

15.000

55.000

Concorso

40.000

Ass. Cult. Veneto Jazz

Attivìtà concertistica e corale

40.000

55.000

Corso

15.000

Ass. Cult. Villa Celimontana

festival

80.000

105.000

attività all'estero

25.000

Ass. Cultura e musica G. Curci

Attivìtà concertistica e corale

21.000

31.000

Corso

5.000

Concorso

5.000

Ass. Ferrara musica

Attivìtà concertistica e corale

290.000

325.000

Corso

35.000

Ass. festival delle Nazioni

festival

235.000

275.000

Corso

40.000

Ass. Gioventù musicale d'Italia

Attivìtà concertistica e corale

370.000

384.000

attività promozionali

14.000

Ass. I Solisti Veneti

Attivìtà concertistica e corale

229.000

329.000

attività all'estero

40.000

attività all'estero

30.000

attività all'estero

15.000

attività all'estero

10.000

attività all'estero

5.000

Ass. Italian Instabile Orchestra

Attivìtà concertistica e corale

30.000

40.000

attività all'estero

10.000

Ass. Manifestazioni Artistiche AMA Calabria

Attivìtà concertistica e corale

72.000

104.000

Concorso

32.000

Ass. Mus. Il Coretto

Attivìtà concertistica e corale

15.000

19.000

attività promozionali

4.000

Acc. Mus. Pescarese

Attivìtà concertistica e corale

40.000

76.000

Corso

36.000

Ass. Nuova Consonanza

Attivìtà concertistica e corale

88.000

98.000

Concorso

5.000

attività promozionali

5.000

Ass. Settimane musicali di Stresa

festival

278.000

284.000

Concorso

6.000

Azienda Teatro del Giglio

TIT

520.000

620.000

Iniziativa dell'amministrazione

100.000

Camerata musica Barese

Attivìtà concertistica e corale

365.000

379.000

Concorso

14.000

Campus Internazionale di musica

Attivìtà concertistica e corale

144.000

168.000

Corso

24.000

Centro di musica Antica Pietà De Turchini

Attivìtà concertistica e corale

103.000

130.000

Corso

12.000

Concorso

10.000

attività promozionali

5.000

Comitato Lombardia Europa musica 2000

festival

66.000

128.000

festival

62.000

Comitato Promotore Culture dei Mari

attività promozionali

45.000

53.000

attività all'estero

5.000

attività all'estero

3.000

Comitato Taormina Arte

festival

250.000

340.000

Progetto speciale

90.000

Coop. Teatro e/o musica

Attivìtà concertistica e corale

195.000

203.000

Corso

8.000

Ente Luglio musicale Trapanese

TIT

365.000

381.000

Concorso

7.000

Corso

5.000

Corso

4.000

Fond.ne festival Pucciniano

festival

390.000

450.000

attività all'estero

40.000

attività all'estero

20.000

Fond. i teatri Di Reggio Emilia

TIT

915.000

989.000

Attivìtà concertistica e corale

34.000

attività all'estero

25.000

festival

15.000

Fond. Orchestra Sinfonica Di Milano G. Verdi

Attivìtà concertistica e corale

365.000

405.000

attività all'estero

40.000

Fond.ne Teatro Regio Di Parma

TIT

1.430.000

1.530.000

Attivìtà concertistica e corale

100.000

Fond.ne Ravenna Manifestazioni

TIT

650.000

1.403.000

festival

753.000

Fond.ne Scuola di musica di Fiesole

Corso

295.000

568.000

attività promozionali

163.000

Attivìtà concertistica e corale

100.000

attività promozionali

10.000

Fond.ne Teatro Di Pisa

TIT

725.000

782.000

Corso

57.000

Orchestra di Padova e del Veneto

ICO

1.300.000

1.308.000

attività all'estero

3.000

attività all'estero

3.000

attività all'estero

1.000

attività all'estero

1.000

Ist.ne Teatro Lirico Sperimentale A. Belli - Spoleto

LO

480.000

665.000

Concorso

175.000

attività promozionali

10.000

Orchestra della Magna Grecia

ICO

405.000

440.000

attività all'estero

25.000

attività all'estero

10.000

Fond. Acc. Montis Regalis - Onlus

Attivìtà concertistica e corale

40.000

63.000

Corso

23.000

Fond.ne Acc. Mus. Chigiana - Siena

Corso

280.000

282.000

attività promozionali

2.000

Fond.ne G. Rossini

festival

1.420.000

1.583.000

attività promozionali

163.000

Fond. Orchestra dell'Emilia-Romagna A. Toscanini

ICO

2.345.000

3.009.000

LO

470.000

Concorso

14.000

attività all'estero

60.000

attività all'estero

60.000

attività all'estero

60.000

Fond. Perugia musica Classica Amici della musica

Attivìtà concertistica e corale

395.000

550.000

festival

155.000

Fond.ne Ponchielli Di Cremona

TIT

630.000

680.000

Attivìtà concertistica e corale

50.000

Fond.ne V. Bucchi di Roma

Concorso

30.000

35.000

attività promozionali

5.000

Scuola Popolare di musica Testaccio

Attivìtà concertistica e corale

20.000

25.000

attività promozionali

5.000

Solares Fondazione Cult.

Attivìtà concertistica e corale

25.000

35.000

Corso

10.000

TOTALE attività musicali

119

20.579.000

20.579.000

Fondazione Accademia Nazionale di S. Cecilia

FLS

10.553.891

11.084.500

Ente di promozione

238.609

attività all'estero

147.000

Corso

110.000

attività all'estero

30.000

attività all'estero

5.000

Fondazione Teatro Comunale di Bologna

FLS

14.801.359

14.921.359

attività all'estero

80.000

attività all'estero

40.000

Fondazione Teatro S. Carlo di Napoli

FLS

16.980.234

17.030.234

attività all'estero

50.000

Fondazione Maggio musicale Fiorentino

FLS

20.341.665

20.679.665

attività all'estero

338.000

TOTALE FLS

13

-

63.715.758

TOTALE

132

-

84.294.758

Fonte: Elaborazione su Relazione FUS 2005

 

Un altro punto su cui si concentra il dibattito di settore riguarda la distribuzione del FUS sul territorio regionale. Ciò che viene spesso denunciato è una concentrazione delle risorse nel Lazio e nelle più importanti regioni del Nord (vedi ad esempio Relazione sull'utilizzazione del FUS 2005 o il rapporto Federculture 2007). Effettivamente, una prima lettura dei dati relativi ai finanziamenti assegnati ponderati sulla popolazione conferma tale fotografia della situazione (si veda tabella 8, sesta colonna). Ciò che non viene considerato da gran parte del dibattito sulla distribuzione territoriale, è che lo squilibrio a favore delle regioni del Centro e del Nord è dovuto largamente al fatto che la maggior parte dei soggetti beneficiari di un finanziamento stabile e riconosciuti per legge (come i teatri di tradizione e le istituzioni concertistico-orchestrali per il settore delle attività musicali) trovano sede proprio in queste regioni. La maggior confluenza di risorse FUS in tali aree territoriali va perciò letta alla luce della forte presenza di queste poche istituzioni sostenute per tradizione in maniera consistente dallo Stato, anziché essere imputata alla scelta di finanziare più progetti o in maniera più cospicua, in certe aree territoriali piuttosto che altre. Oltre a questa considerazione preliminare la nostra analisi, in virtù dei dati resi disponibili per il settore delle attività musicali, ha potuto ragionare non solo sull'entità dei finanziamenti assegnati in ogni regione, ma anche sul numero di domande di finanziamento per ogni regione (sia il totale di istanze presentate al ministero, sia la porzione di istanze ammesse al finanziamento). Grazie a ciò è stato possibile studiare la questione della distribuzione territoriale del finanziamento da una prospettiva diversa. Infatti, considerando il numero di domande di finanziamento presentate dagli operatori dello spettacolo come "proxy" del livello di attività culturale di un'area, quello che si delinea è un panorama molto vivace dal punto di vista musicale in tutto il Paese, senza evidenti scompensi tra Nord e Sud, né ancor meno tra regioni grandi o piccole (si veda 8, terza colonna). Neppure la distribuzione del numero di attività ammesse al finanziamento sembra riflettere l'immagine di una situazione fortemente squilibrata in termini Nord-Sud o di regioni "importanti" versus regioni "minori" (quarta colonna in tabella). Tuttavia, incrociando i due dati e ragionando sul grado di accettazione delle domande in ogni regione (numerosità di attività ammesse al finanziamento in rapporto al livello di istanze presentate) un lieve sbilanciamento in favore di alcune regioni del Nord sembra effettivamente esistere (quinta colonna).

 

Tabella 10. Provenienza regionale e distribuzione dei finanziamenti, anno 2005

 

a) Livello di attività regionale. Tot. domande presentate

b) Distribuzione territoriale dei favorevoli. Tot. favorevoli

c) Grado di accettazione delle domande

d) Distribuzione territoriale delle sovvenzioni

Regioni

Popolazione

Val. assoluto

Val. ponderato

Val. assoluto

Val. ponderato

% fav./tot. domande

Val. assoluto

Sovvenzione per abitante (euro)

Abruzzo

1.299.272

44

3,4

18

1,4

40,9

2.708.000

2,1

Basilicata

596.546

16

2,7

9

1,5

56,3

147.000

0,2

Calabria

2.009.268

34

1,7

14

0,7

41,2

1.077.000

0,5

Campania

5.788.986

66

1,1

23

0,4

34,8

994.000

0,2

Emilia-Romagna

4.151.369

58

1,4

35

0,8

60,3

9.326.000

2,2

Friuli-V.G.

1.204.718

30

2,5

18

1,3

53,3

693.000

0,6

Lazio

5.269.972

140

2,7

72

1,4

51,4

5.605.609

1,1

Liguria

1.592.309

21

1,3

7

0,4

33,3

1.961.000

1,2

Lombardia

9.393.092

60

0,6

32

0,3

53,3

8.293.000

0,9

Marche

1.518.780

36

2,4

15

1,0

41,7

4.255.000

2,8

Molise

321.953

4

1,2

1

0,3

25,0

70.000

0,2

Piemonte

4.330.172

41

0,9

21

0,5

51,2

1.879.000

0,4

Puglia

4.068.167

53

1,3

31

0,8

58,5

3.574.000

0,9

Sardegna

1.650.052

31

1,9

12

0,7

38,7

1.116.000

0,7

Sicilia

5.013.081

66

1,3

31

0,6

47,0

3.960.765

0,8

Toscana

3.598.269

64

1,8

39

1,1

60,9

6.880.000

1,9

Trentino-A.A.

974.613

17

1,7

11

1,1

64,7

2.147.000

2,2

Umbria

858.938

23

2,7

11

1,3

47,8

2.283.000

2,7

Valle d'Aosta

122.868

1

0,8

1

0,8

100,0

13.000

0,1

Veneto

4.699.950

50

1,1

24

0,5

48,0

2.925.000

0,6

Media

2.923.119

43

1,7

21

0,9

50,4

2.995.369

1,1

Fonte: Elaborazione da dataset Servizio attività musicali.

 

7. Il fenomeno non monitorabile: la "stratificazione" dei finanziamenti tra livelli amministrativi

Sarebbe riduttivo analizzare la questione del finanziamento allo spettacolo senza spendere alcune parole sul crescente ruolo di regioni ed enti locali in materia. Precedenti analisi sulla spesa dei vari livelli amministrativi per la cultura (Bodo, 2004) hanno dimostrato come, a livello aggregato, il contributo dei Comuni sia ammontato nel 2000 a circa un terzo della spesa complessiva.

Resta comunque difficile, se non impossibile, comprendere come finanziamenti statali, regionali e comunali si "stratifichino" sulle singole organizzazioni. Ciò che emerge è la profonda percezione di una ridondanza del finanziamento proveniente da più fonti istituzionali. Mancano però dati sistematici a riguardo, soprattutto a livello centrale, in quanto non raccolti o, laddove raccolti, non utilizzati nel processo di determinazione della sovvenzione (il dato relativo ai finanziamenti ottenuti da regione e enti locali veniva richiesto nei moduli di domanda, salvo poi non giocare nessun ruolo nel processo di determinazione del finanziamento statale [14]). Tale mancanza è specchio di una situazione di policentrismo diviso e della totale mancanza di una logica diffusa di cofinanziamento (almeno fino al 2005 [15]) tra i vari canali di sostegno pubblico.

Paradossalmente, tale policentrismo diviso genera effetti del tutto opposti in un paese strutturalmente policentrico come la Germania, dove la trasparenza del finanziamento pubblico per lo spettacolo dal vivo è significativa (tanto che i valori di finanziamento pubblico sono conosciuti con precisione al centesimo di euro) e non vi è asimmetria informativa tra i diversi livelli di governo: stato federale, lander e singole municipalità (Mariani, 2008)

8. Alcune osservazioni conclusive

Una riflessione più complessiva e sistematica sulle emergenze empiriche della nostra ricerca (ed altre che non abbiamo riportato) sarà svolta in sede di pubblicazione del complessivo lavoro. Ci limitiamo in questa sede a quattro osservazioni principali.

In primo luogo, è importante evidenziare che l'analisi dei risultati del processo di assegnazione dei contributi (i fenomeni più rilevanti emersi dall'analisi dei dati) dovrebbe essere strettamente legata a due ulteriori elaborazioni: una relativa all'analisi delle modalità con cui si realizza il processo di finanziamento che porta a tali fenomeni (e che coinvolge gli uffici amministrativi e le commissioni), l'altra relativa alla coerenza tra i fenomeni emersi e le politiche culturali del paese (così come espresse nella normativa).

Senza qui scendere nel dettaglio di tali analisi (per le quali si rimanda alla ricerca di prossima pubblicazione presso il Mulino), vale la pena sottolineare in questo senso l'importanza del concetto di amministrazione della norma: tra la norma e la decisione finale di finanziamento vi è infatti l'intervento di procedure e prassi che concorrono in modo determinante - e più o meno congruente - ad operazionalizzarne i contenuti. Nel momento in cui si volesse intervenire nella modificazione dei fenomeni, è proprio sull'analisi di tali procedure e prassi che ci si dovrà concentrare. Come ampiamente argomentato nella complessiva ricerca, sarà infatti necessario intervenire non tanto (non solo) sulla norma in sé, quanto su come questa è amministrata, cioé proceduralizzata e resa operativa.

In secondo luogo esiste un problema di accesso e disponibilità di dati a livello ministeriale, in parte raccolti e in parte no (si pensi alla maggior ricchezza di analisi che si è potuta svolgere in effetti con riferimento alle attività musicali nelle pagine precedenti). Dato l'interesse dei fenomeni che si sono potuti individuare in questo caso, da un punto di vista metodologico si ritiene indispensabile una maggiore attenzione alla pubblicità, conservazione ed analisi non solo dei dati relativi alle sovvenzioni assegnate, ma anche a quelli relativi alle domande presentate e non ammesse, in quanto assolutamente necessari per poter riflettere in modo approfondito sulle scelte di finanziamento e la loro sostanziale efficacia. O, per tornare a quanto sopra, per rendere conto del processo di amministrazione della norma al di là di quanto la norma stessa può "determinare".

In terzo luogo, e nel merito delle caratteristiche di fatto dei processi di amministrazione della norma evidenziati - in relazione alla rigidità del sistema, alla sua scarsa trasparenza e alla chiusura alle prime istanze - potrebbe essere opportuno rendere esplicita la differenziazione interna all'attuale sistema FUS, riconoscendo formalmente l'esistenza della diversa natura del finanziamento. Similmente a quanto già avvenuto per le FLS, si potrebbero esplicitare criteri e meccanismi autonomi e separati di finanziamento per le organizzazioni che beneficiano di un finanziamento stabile da una parte,e per quelle che possono accedere ad un finanziamento non stabile dall'altra, riservando particolare attenzione alle prime istanze. Più esplicitamente: la nostra non è necessariamente una critica alla prevalenza del finanziamento di funzionamento rispetto al finanziamento di progetto; piuttosto il problema è scegliere strumenti adeguati per questi due diversi tipi di finanziamento una volta che se ne sia decisa la consistenza.

Infine esiste una questione veramente delicata, con aspetti metodologici non facilmente risolvibili date le caratteristiche complessive del nostro sistema amministrativo, vale a dire il problema di una "razionalità" complessiva a fronte dell'accentuato policentrismo istituzionale e politico che governa le scelte e le politiche (e in primo luogo i finanziamenti) nel settore dello spettacolo dal vivo (come in molti altri, verosimilmente). Di fatto, il complessivo fenomeno della stratificazione dei finanziamenti dei vari livelli amministrativi sull'organizzazione (ad es. finanziamenti statali, regionali, provinciali, comunali) rimane indeterminato ed indeterminabile, almeno fino a quando non si comincerà a tener conto della necessità di armonizzare, da un lato, i criteri di finanziamento e, dall'altro, i sistemi informativi di rendicontazione e monitoraggio completo della spesa, per ogni livello. Anche una ricognizione sperimentale nell'ambito della ricerca da noi svolta sul finanziamento pubblico allo spettacolo in Emilia-Romagna ha evidenziato l'impossibilità anche solo di comprendere l'ammontare complessivo della spesa di tutti i livelli amministrativi per lo Spettacolo (prima ancora di porsi il problema di una valutazione di congruità dei finanziamenti nel complesso o rispetto a organizzazioni e iniziative concorrenti). Le forme di rendicontazione attuali escludono infatti quella consistente porzione di finanziamenti che comprende i canali propri delle province e, soprattutto, gli interventi autonomi dei singoli comuni. Riguardo a quest'ultimo punto, si sente la necessità di suggerire che le informazioni dovrebbero essere in primo luogo prodotte e rese pubbliche dagli stessi soggetti beneficiari delle sovvenzioni, come contropartita del fatto stesso di beneficiare di risorse pubbliche, in forme immediate e accessibili (ad esempio su una banca dati on line dell'ente erogatore), e con livelli di omogeneità definiti all'origine. In questo senso, al settore pubblico spetterebbe il compito di introdurre canoni standard ed efficaci strumentazioni tecnologiche.

Il problema dei dati per le politiche culturali renderebbe dunque necessaria una attenta definizione delle procedure di rendicontabilità a vari livelli, definendo criteri omogenei che, senza ledere gli ambiti di autonomia di un sistema così fortemente policentrico, consentano comunque al cittadino la verifica dell'efficacia e dell'efficienza dell'azione pubblica.

Riferimenti bibliografici

C. Bodo e C. Spada (a cura di) Rapporto sull'economia della cultura in Italia, 1990-2000, Bologna, Il Mulino, 2004.

G. Brunetti (a cura di), I teatri lirici. Da enti autonomi a fondazioni private, Milano, Etas, 2000.

Federculture (a cura di), Federculture e lo sviluppo dello spettacolo dal vivo. Le migliori esperienze e i nuovi progetti, 2007.

F.A. Hayek, Law, legislation and liberty, vol. 1, London, Routledge, 1973.

A.F. Leon (a cura di), Il costo del melodramma, Numero Speciale di Economia della Cultura, Bologna, Il Mulino, 2004.

M.M. Mariani, Dietro le quinte dello spettacolo. Economia e management del teatro musicale, Milano, Angeli, in corso di pubblicazione.

M. Nova, L'azienda teatro. Assetti istituzionali e politiche di gestione, Milano, EGEA, 2002.

Osservatorio dello spettacolo (a cura di), Relazione sull'utilizzazione del FUS, 2005.

L.M. Sicca, L. Zan, Alla faccia del management. La retorica del management nei processi di trasformazione degli enti lirici in fondazioni, in Aedon 2/2004.

L. Zan, Alcune riflessioni preliminari sul finanziamento pubblico allo spettacolo dal vivo, in Aedon 3/2007.

Note

[1] In particolare il Sottosegretario di Stato On. Elena Montecchi.

[2] Art'é di Bologna, Stabilimenti Tipografici Carlo Colombo S.p.A., di Roma, e Tecton di Reggio Emilia. Il ringraziamento è d'obbligo ma sentito, non solo per i fondi assegnati, ma anche per la fiducia concessa a fronte di una difficoltà di predefinire in modo articolato il progetto di ricerca, continuamente rimodellato in itinere.

[3] Si precisa che ogni considerazione sul funzionamento del sistema FUS fa riferimento alle fonti normative vigenti in relazione al periodo in esame (2003-2005) e, in particolare, al d.m. 21 dicembre 2005 "Regolamento recante criteri e modalità di erogazione dei contributi in corrispondenza agli stanziamenti FUS" per ogni settore dello spettacolo dal vivo.

[4] Per tipologia si intende il complesso di organizzazioni e/o progetti che ricevono stanziamenti sulla base della medesima regola di calcolo della base quantitativa. In base a questa definizione di ha un'unica tipologia all'interno del settore fondazioni lirico sinfoniche, mentre se ne hanno ben 13 all'interno del settore attività musicali, o 12 in quello delle attività teatrali.

[5] La Relazione offre una panoramica generale sulle assegnazioni dei finanziamenti dell'anno in esame, suddivisi per settore dello spettacolo e, all'interno di ogni settore, per tipologia di attività. Essa presenta inoltre considerazioni sull'entità e l'andamento storico del FUS negli ultimi anni, anche in relazione al PIL nazionale, nonché considerazioni sulla ripartizione delle risorse statali sul territorio nazionale (nelle regioni e nelle province).

[6] In seguito al decreto legge n. 262/2006 il ministero non è più organizzato per Dipartimenti, bensì per Direzioni generali. Poiché l'analisi che segue è stata svolta nel corso dell'anno 2006-07, nel presente articolo si farà riferimento all'organizzazione ministeriale così come strutturata prima del suddetto decreto. Lo stesso vale per il funzionamento delle commissioni consultive, anch'esse sottoposte a modifica normativa nel corso del 2007.

[7] Peraltro una comparazione da noi effettuata tra i dati ottenuti direttamente dalla fonte primaria (gli uffici amministrativi del Dipartimento - i Servizi attività musicali, attività teatrali, ecc.) e quelli riportanti in appendice alla Relazione non ha evidenziato l'esistenza di particolari scostamenti.

[8] Preme tuttavia notare come le considerazioni fatte finora si riferiscano alle elaborazioni della Relazione sull'utilizzo del FUS fino all'anno 2005. Gli autori della Relazione dei finanziamenti 2006, infatti, recependo alcune nostre indicazioni, hanno introdotto nuove elaborazioni volte a mettere in luce la distribuzione dei finanziamenti tra organizzazioni all'interno delle stesse tipologie.

[9] Come noto, infatti, ogni tre anni un meccanismo di riparto del FUS disponibile per le fondazioni lirico-sinfoniche designa la percentuale del Fondo da destinare ad ogni Fondazione per ogni anno del triennio, sulla base dei criteri individuati dal d.lg. 239/1999.

[10] A questi soggetti, infatti, la sovvenzione statale è garantita per legge, come fu stabilito già dalla legge Corona 800/1967 (prima legge di sistema per le attività liriche e musicali), recepito nella legge 163/1985 di istituzione del FUS e ribadito dal d.lg. 367/1996 con la trasformazione degli enti lirici in fondazioni di diritto privato.

[11] Il conteggio del FUS totale comprende le risorse assegnate allo spettacolo dal vivo, ma anche al cinema e i contributi per il funzionamento dell'Osservatorio nazionale e delle commissioni consultive.

[12] Si sono considerate beneficiarie di un finanziamento stabile - assieme alle organizzazioni riconosciute come TIT, ICO e teatri stabili - anche le prime cinque organizzazioni che ottengono le maggiori sovvenzioni di ogni altra tipologia dei settori delle attività musicali e teatrali: i dati di finanziamento dimostrano che queste organizzazioni godono di una sovvenzione nettamente al di sopra della media della tipologia di appartenenza e, in ottica dinamica, che a fronte di un sostanziale calo della sovvenzione alla tipologia nel triennio 2003-2005, le prime cinque organizzazioni siano non solo state sempre finanziate, ma abbiano addirittura incrementato il valore del contributo percepito.

[13] A questo proposito bisogna ricordare che la sovvenzione ottenuta è direttamente proporzionale ai costi presentati, dal momento che parte della sovvenzione (la cosiddetta base quantitativa) è calcolata proprio sulla base dei costi del progetto.

[14] Fa eccezione il caso della tipologia festival teatrali, per la quale la sovvenzione era subordinata alla dimostrazione di aver ottenuto il supporto degli enti locali.

[15] Bisogna infatti ricordare la legge finanziaria 2007 ha previsto la creazione di un fondo destinato ad attività co-finanziate da Stato e regione.



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