Testimonianze. Voci dal territorio
Accesso al patrimonio, gestione museale e Livelli Uniformi di Qualità. Casi studio in Calabria nel processo di recepimento del d.m. n. 113/2018 [*]
di Anna Cipparrone [**]
Sommario: 1. Introduzione. - 2. I Luqv (livelli uniformi di qualità, d.m. n. 113/2018). - 3. Sul concetto di accesso al patrimonio. - 4. Il recepimento del d.m. n. 113/2018 da parte della regione Calabria e le nuove procedure di accreditamento dei musei non statali. - 5. Il digitale quale strumento privilegiato di accesso al patrimonio nel processo di accreditamento del museo Consentia Itinera. - 6. Un processo in fieri: i musei dell’università della Calabria guardano al Smn. - 7. Conclusioni.
Negli ultimi anni i musei italiani hanno vissuto una significativa trasformazione grazie all’introduzione del decreto ministeriale n. 113/2018, che stabilisce standard di qualità uniformi per i musei. Questo decreto è fondamentale per garantire standard elevati nella conservazione e nella fruizione del patrimonio culturale. La sua attuazione mira non solo a potenziare l’offerta museale, ma anche a favorire l’integrazione tra i vari attori culturali in Italia. L’impatto del sistema museale nazionale sull’economia culturale italiana è stato notevole, anche se molti non sono consapevoli della complessità dei processi avviati dal decreto, in particolare per quanto riguarda il coinvolgimento delle regioni e l’allineamento delle loro normative. Il contributo “Accesso al patrimonio, gestione museale e standard di qualità uniformi” è il risultato di significative esperienze maturate direttamente nell’ambito del progetto sistema museale nazionale. Dapprima come membro della commissione nazionale (ex art. 3 del d.m. n. 113/2018) e supporto tecnico alla regione Calabria per l’adozione degli standard uniformi di qualità (Luqv), come direttore del museo di Consentia Itinera (accreditato dopo un percorso di crescita di circa due anni all’interno del sistema museale nazionale), e infine come coordinatore regionale Icom per la Calabria e la Basilicata e assegnista di ricerca presso l’università della Calabria per lo studio del processo di accreditamento dei musei universitari all’interno del sistema museale nazionale. Questo lavoro offre un’analisi approfondita della gestione dei musei in Italia, in particolare per quanto riguarda gli standard uniformi di qualità (Luqv) stabiliti dal sistema museale nazionale (Smn) attraverso il decreto ministeriale n. 113 del 2018.
Parole chiave: sistema museale nazionale; standard di qualità uniformi; Calabria.
Heritage access, museum management and uniform quality levels. Case studies in Calabria in the process of transposition of d.m. n. 113/2018
In recent years, Italian Museums lived significant transformation due to the introduction of ministerial decree 113/2018, which sets uniform quality standards for museums. This decree is crucial for ensuring high standards in the conservation and enjoyment of cultural heritage. Its implementation aims not only to enhance museum offerings but also to foster integration among various cultural actors in Italy. The impact of the national museum system on the cultural economy in Italy has been remarkable, although many are unaware of the complexity of the processes initiated by the decree, particularly the involvement of regions and the alignment of their regulations. The contribution is the outcome of significant experiences gained directly within the national museum system project. Initially, this involved being a member of the National Commission (ex Art. 3 of Ministerial Decree 113/2018) and providing technical support to the Calabria Region for the adoption of uniform quality standards (Luqv), as the director of the Consentia Itinera Museum (accredited after a growth process of approximately two years within the National Museum System), and finally, as the regional Icom coordinator for Calabria and Basilicata and a research fellow at the University of Calabria studying the accreditation process of university museums within the national museum system. This work offers an in-depth analysis of museum management in Italy, particularly concerning the uniform quality standards (Luqv) established by the National museum system (Smn) through ministerial decree 113 of 2018. It explores the cultural, social, and economic impacts of the system, highlighting how its norms have contributed to a new understanding of access to heritage.
Keywords: national museum system; uniform quality standards; Calabria.
Negli ultimi anni, il sistema museale nazionale italiano ha registrato una trasformazione significativa grazie all’introduzione del decreto ministeriale n. 113/2018, che ha stabilito i livelli uniformi di qualità per i musei. Questo decreto rappresenta un passo cruciale nel panorama internazionale poiché tende ad allineare i musei su standard elevati in termini di conservazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale. La sua attuazione non solo mira a migliorare l’offerta museale, ma anche a promuovere un’integrazione tra i vari attori del sistema culturale italiano, a generare economie di scala, a favorire un processo di miglioramento e sensibilizzazione continui e si configura come un eccezionale progetto cui si guarda con interesse anche dall’estero [1].
L’impatto del sistema museale nazionale sull’economia della cultura in Italia è stato, ed è tuttora, davvero notevole anche se non sempre e non tutti conoscono la complessità e l’articolazione del processo innescatosi su più livelli e in diversi contesti con l’emanazione del decreto ministeriale n. 113 del 2018, in primis la complicata azione di coinvolgimento delle regioni e di armonizzazione delle rispettive normative con le indicazioni del Smn. Questo articolo intende esplorare, attraverso casi studio ed esperienze dirette, l’impatto culturale, sociale ed economico del Smn, evidenziando come le sue normative e pratiche abbiano contribuito a una nuova concezione di accesso e fruizione del patrimonio.
È opportuno ricordare che, primo merito del Smn, sia stato quello di trasferire ad istituzioni di qualsivoglia tipologia e gestione il messaggio che i musei, con le rispettive missioni e progetti culturali, possono e devono assumere il ruolo di istituzioni permanenti al servizio della società - come recita la definizione Icom [2] - purché si allineino con i livelli uniformi di qualità volti ad una ottimale cura e gestione delle collezioni, al miglioramento delle competenze e delle professionalità, nonché a solidi rapporti con il territorio e la comunità. Questa evoluzione non ha eletto uno o due musei a “Museo nazionale” ma, al contrario, aspira a rendere gli oltre 5.000 musei presenti sul territorio nazionale spazi aperti al pubblico, che promuovono la diversità e la sostenibilità, presidi culturali, sociali e di legalità [3]. L’accesso alla cultura è diventato, o meglio è riconosciuto, come un diritto fondamentale anziché un privilegio, e i musei hanno iniziato a implementare pratiche per garantire che le loro collezioni siano fruibili da tutti tenendo ben presenti i principi postulati dalla Convenzione di Faro ovvero quello di “comunità di eredità” e quello di “diritto al patrimonio” [4].
Progetti innovativi, come quelli mirati a contrastare la povertà educativa e a promuovere l’inclusione sociale e la legalità, hanno avuto un ruolo cruciale nel rafforzare il legame tra musei e comunità. Dal punto di vista sociale, infatti, il Smn ha messo in evidenza l’importanza della partecipazione attiva dei cittadini nella vita culturale, partecipazione culturale che costituisce fra l’altro uno dei fattori essenziali per il benessere delle persone (rapporti Bes). Le iniziative di sensibilizzazione e formazione hanno coinvolto diverse categorie di pubblico, superando barriere fisiche e culturali. I musei sono diventati centri di apprendimento e ricerca, contribuendo così alla crescita culturale della comunità. L’inclusione sociale è stata una priorità, con l’adozione di strategie per garantire che tutti, indipendentemente dalle loro condizioni, possano accedere e beneficiare del patrimonio culturale.
Economicamente, il Smn ha stimolato lo sviluppo del turismo culturale in Italia. Attraverso la creazione di una rete digitale di oltre 5.000 musei, di recente approdata sul portale www.museiitaliani.it e sull’omonima app mobile, il sistema ha aumentato la visibilità e l’attrattiva delle destinazioni culturali. Le politiche di fundraising e cooperazione con istituzioni scolastiche, università e altre entità hanno contribuito ad ampliare le risorse disponibili per la gestione museale. Inoltre, l’accreditamento ha incentivato i musei a migliorare la loro offerta, rendendo le esperienze culturali più accessibili e attraenti per i visitatori nazionali e internazionali.
In sintesi, il sistema museale nazionale ha avuto un impatto significativo sulla cultura, sulla società e sull’economia in Italia. Attraverso l’implementazione dei Luqv, i musei hanno migliorato la loro capacità di offrire esperienze accessibili e coinvolgenti, contribuendo al benessere delle comunità locali e alla valorizzazione del patrimonio culturale. La sfida futura sarà quella di mantenere e ampliare questi risultati, garantendo che il patrimonio culturale continui a essere un motore di crescita e inclusione per tutti.
2. I Luqv (livelli uniformi di qualità, d.m. n. 113/2018)
Si legge sul sito del ministero della Cultura [5] che “il Sistema museale nazionale, che fa capo alla direzione generale musei, si pone come obiettivo quello di creare una governance del patrimonio improntata alla sostenibilità, all’innovazione e alla partecipazione, che coinvolga insieme ai musei e i luoghi della cultura dello Stato anche le strutture di proprietà regionale, comunale, i musei diocesani, quelli privati, universitari o militari. L’adesione costituisce un’opportunità di crescita e di miglioramento per tutti i musei e luoghi della cultura, indipendentemente dalla proprietà, dimensione, regione di appartenenza. Infatti, lontano da impostazioni gerarchiche, il sistema museale nazionale è fondato sul fare rete, per rafforzare la collaborazione tra lo Stato centrale, le regioni, i comuni e gli altri enti locali, le università e tutto il sistema di formazione. Un coordinamento multilivello e una cooperazione intersettoriale offrono vantaggi in termini quantitativi e qualitativi per i visitatori e favoriscono la competitività dell’Italia nel panorama turistico internazionale. I musei connessi tra loro possono segnare un punto di svolta e di apertura verso nuovi pubblici, in particolare le fasce sociali tradizionalmente escluse dai consumi culturali. I musei in rete agevolano l’individuazione di soluzioni per avvicinare realmente le persone e garantire effettive esperienze di conoscenza”.
I Livelli uniformi di qualità sono lo strumento di attivazione del Sistema e di raggiungimento delle finalità da esso perseguite (d.m. n. 113/2018 - decreto 21 febbraio 2018 con allegato I “Livelli uniformi di qualità per i musei” [6]); essi sono misurabili, verificabili oggettivamente e rappresentano l’elemento cardine del d.m. e, conseguentemente, del processo continuo di miglioramento dei luoghi di cultura. I Luqv sono il risultato di un lavoro congiunto del ministero, delle regioni, degli enti locali e di Icom, con il contributo di docenti universitari, funzionari pubblici ed esperti del settore museale e della gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e costituiscono un importante documento per i musei di verifica del raggiungimento di standard minimi di qualità e, al tempo stesso, di supporto per la definizione di obiettivi di miglioramento [7].
I Luqv fungono da standard per l’accreditamento dei musei, assicurando che soddisfino criteri minimi di qualità in termini di accessibilità, servizi educativi e comunicazione. Essi fanno seguito all’Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei (2001, ministero della Cultura [8]) e alle numerose pubblicazioni fiorite in seno a Icom dal codice etico agli standard museali, alla carta delle professioni museali [9].
L’analisi dei livelli uniformi di qualità (Luqv) previsti dal sistema museale nazionale, come delineato dal d.m. n. 113/2018, offre una visione complessiva delle normative e degli standard che governano i musei in Italia. Essi sono stati introdotti per garantire un elevato standard di qualità nei servizi museali e per promuovere l’accesso alla cultura.
Per fornire una sintesi dell’analisi dei Luqv, se ne individuano di seguito tre principali macro-obiettivi:
• Uniformità e standardizzazione: I Luqv mirano a stabilire criteri omogenei che tutti i musei devono seguire, assicurando che i visitatori ricevano un’esperienza di qualità indipendentemente dalla localizzazione.
• Valutazione e monitoraggio: I Luqv forniscono un framework per la valutazione e il monitoraggio delle prestazioni dei musei, facilitando l’identificazione delle aree di miglioramento.
• Accessibilità e inclusività: Un aspetto cruciale è garantire che tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro condizioni fisiche, sociali o economiche, possano accedere ai musei e alle loro risorse culturali.
I Luqv sono suddivisi in standard minimi e obiettivi di miglioramento e sono articolati in tre ambiti:
• organizzazione
• collezioni
• comunicazione e rapporti con il territorio
Essi sono articolati in diverse aree tematiche, ognuna delle quali comprende specifici indicatori di qualità. Di seguito una breve disamina:
• Governance e gestione:
- Definizione chiara dei ruoli e delle responsabilità.
- Piani di gestione e strategie di sviluppo museale.
• Collezioni:
- Criteri per l’acquisizione e la conservazione delle opere.
- Programmi di catalogazione e digitalizzazione delle collezioni.
• Servizi al pubblico:
- Standard per l’accoglienza dei visitatori.
- Offerta di servizi informativi e educativi.
• Accessibilità:
- Normative per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
- Programmi di inclusione per visitatori con esigenze speciali.
• Attività culturali e educative:
- Sviluppo di programmi didattici e laboratori.
- Collaborazioni con scuole e istituzioni locali.
Il conseguimento dei Luqv avviene, per i luoghi di cultura, attraverso vari passaggi ed il loro raggiungimento è l’espressione della responsabilità permanente delle Istituzioni nei confronti di sedi museali, collezioni, personale e pubblici genera chiari vantaggi per i musei. Essi non sono facili da raggiungere e soprattutto rappresentano un processo in continua evoluzione e crescita, spesso impedito o contrastato dai seguenti fattori:
• Risorse limitate: non tutti i musei, in particolare quelli di piccole dimensioni, possiedono le risorse necessarie per implementare completamente i Luqv e non sono previste fonti di finanziamento per il loro raggiungimento.
• Adattamento locale: la necessità di adattare gli standard nazionali alle specificità locali e regionali può presentare delle sfide.
• Mancanza di sensibilità e attenzione da parte di amministrazioni o enti gestori: non tutti i soggetti detentori di musei sono “illuminati” e ragionano nella direzione del miglioramento funzionale dei rispettivi Istituti.
I livelli uniformi di qualità rappresentano un passo significativo verso la professionalizzazione e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Grazie a questi standard, i musei possono migliorare la loro offerta e garantire un accesso equo e inclusivo alla cultura, contribuendo così alla formazione di una società più informata e culturalmente consapevole.
3. Sul concetto di accesso al patrimonio
Il contributo prende le mosse dal concetto di accesso al patrimonio culturale come diritto fondamentale. Il Smn ha come obiettivo principale quello di garantire l’accesso inclusivo a tutti i cittadini, promuovendo l’educazione e la partecipazione. L’accesso al patrimonio culturale nei musei del XXI Secolo è un tema cruciale del dibattito contemporaneo e del presente contributo; Accedere, dal latino acced?re, composto da ad “verso” e ced?re “andare”, significa esattamente “avvicinarsi”, “avere accesso”, “servirsi di”. Questo concetto è ben declinato nella definizione di museo fornita da Icom nel 2022: “Il museo moderno è un’istituzione permanente senza scopo di lucro al servizio della società, che ricerca, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio culturale. Aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità, operando in modo etico e professionale con la partecipazione delle comunità”. L’accesso alla cultura, al patrimonio, ai musei e alla conoscenza costituisce uno degli asset principali del museo del XXI secolo, specialmente dopo l’adeguamento normativo in materia di sistema museale nazionale. Tuttavia il tema dell’accesso al patrimonio possiede articolata natura:
• accesso interiore
• accesso comunitario
L’accesso interiore è il momento in cui l’individuo che si approccia al patrimonio mette in atto processi intellettivi, estetici ed emotivi che lo pongono in stretto avvicinamento con esso. Questo processo coinvolge entrambi gli emisferi cerebrali. L’accesso comunitario rappresenta il momento di ricezione e fruizione da parte della comunità tramite l’utilizzo delle proposte del museo. Questo tipo di accesso è influenzato dalle condizioni in cui l’individuo si trova nel momento dell’incontro con il patrimonio. Quello della dualità cerebrale è un concetto essenziale per la comprensione e promozione dell’esperienza culturale; l’esperienza estetica che deriva dal contatto tra l’individuo e il patrimonio costituisce la principale e più profonda forma di accesso ad esso, nel senso stretto di “entrare, immettersi, introdursi” [10].
Questa esperienza è mediata dal flusso di funzioni psichiche, arricchite di frammenti mnemonici derivanti dal vissuto del soggetto osservante e si articola nelle seguenti fasi:
• contatto iniziale: l’individuo si avvicina al patrimonio culturale con il proprio bagaglio di esperienze e stato emotivo
• elaborazione personale: il cervello elabora l’esperienza attraverso entrambi gli emisferi, combinando intuizione e riflessione
• risposta emotiva: l’esperienza si traduce in emozioni che possono variare dal piacere al rifiuto
• nuova conoscenza: l’accesso genera nuove connessioni e arricchisce il bagaglio culturale dell’individuo.
La relazione con il patrimonio genera nuove emozioni che possono tradursi in senso di piacere, appagamento, benessere e catarsi oppure, dall’altro lato, in noia, nervosismo, stanchezza e rifiuto. Il museo deve quindi considerare una pluralità di aspetti e situazioni per garantire proposte realmente accessibili [11]. L’accesso al patrimonio culturale è un diritto fondamentale e i musei svolgono un ruolo cruciale nel garantirlo.
Intenzione del contributo è evidenziare come il sistema museale nazionale (Smn) promuova l’accesso al patrimonio attraverso i suoi standard di accreditamento. Nella struttura museale, nell’organizzazione, nella gestione delle collezioni e nelle attività culturali, nonché nei rapporti con il territorio e le comunità il Smn individua difatti, e prioritariamente, le chiavi dell’accoglienza e dell’accesso al patrimonio. Oltre ai requisiti minimi, il Smn suggerisce e orienta i luoghi di cultura verso il conseguimento di numerosi obiettivi di miglioramento da raggiungere in un percorso preventivamente pianificato [12]. Nella seconda parte dell’articolo si intende evidenziare come sia cambiato e come si sia velocizzato il processo di trasformazione e adeguamento dei musei ai Luqv del decreto ministeriale n. 113 e come, nel caso di istituzioni come regione e università si sia provveduto - o si stia provvedendo - all’allineamento degli standard nei rispettivi processi di accreditamento dei musei onde favorire l’accesso al patrimonio, l’attivazione di economie di scala e, evidentemente, la prevenzione e preservazione delle collezioni. Ciò a riprova della eccezionale capacità, non sempre percepita dai più, del Smn di essere motore di cambiamento e sviluppo.
Casi studio presi in considerazione nel testo saranno:
1. La regione Calabria si è distinta per il suo rapido adeguamento normativo, dimostrando un forte impegno verso gli standard museali nazionali ed il recepimento del Smn (d.m. n. 113/2018);
2. Il museo multimediale Consentia Itinera, istituito nel 2017 e accreditato al Smn nel 2021, rappresenta un esempio virtuoso di come la tecnologia possa arricchire l’esperienza museale e le professionalità possano costruire un processo virtuoso di miglioramento dei musei;
3. L’università della Calabria è attivamente impegnata nell’allineamento delle proprie sedi museali ai livelli uniformi di qualità prescritti dal d.m. n. 113/2018 impegnandosi nell’armonizzazione delle procedure amministrative di ateneo con quelle richieste dai musei.
4. Il recepimento del d.m. n. 113/2018 da parte della regione Calabria e le nuove procedure di accreditamento dei musei non statali
Emanato il d.m. n. 113 del 2018 iniziava una intricata azione di engagement delle regioni e di dialogo tra esse e la direzione generale musei; dialogo e confronto che ha visto uno svilupparsi progressivo di soluzioni nel rispetto delle autonomie regionali delle regioni più avanzate in ambito culturale e museale ed un coinvolgimento di tutte le altre. Il posizionamento iniziale della regione Calabria e la sua evoluzione di pari passo con lo sviluppo del Smn, può essere così sintetizzata:
• l.r. n. 31 del 26 aprile 1995 “Norme in materia di musei degli Enti locali e di interesse locale”;
• la deliberazione del Consiglio regionale n. 63 del 13 dicembre 2010 approva l’Atto preliminare di indirizzo del sistema museale regionale con il quale sono stati definiti gli standard minimi funzionali che devono possedere i musei calabresi al fine di ottenere l’accreditamento regionale ed entrare a far parte formalmente del sistema museale calabrese (art. 7 della legge regionale 26 aprile 1995, n. 31);
• d.g.r. 248 del 12 luglio 2016 “Sistema Museale Regionale. Disciplina delle procedure di riconoscimento dei musei della Calabria”;
• d.g.r. n. 11 del 21 gennaio 2020 “Recepimento del Decreto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo n. 113 del 21 febbraio 2018”: “Adozione dei livelli minimi uniformi di qualità per i musei e i luoghi della Cultura di appartenenza pubblica e attivazione del Sistema Museale Nazionale”.
Pioniera nel dotarsi di una legge legionale sui musei (1995) e nell’anticipare, in essa, contenuti fioriti successivamente e oggi assolutamente attuali come, solo a titolo di esempio, quello di “uso e valorizzazione del patrimonio culturale”, di “cultura e musei come risorsa per lo sviluppo civile, sociale ed economico della comunità”, di musei quale “servizio sociale di preminente interesse per la vita della comunità regionale” ecc., la regione Calabria si era dimostrata lungimirante e innovativa. La suddetta legge prevedeva una puntuale organizzazione del sistema museale regionale, favorita dall’indicazione di piani triennali e programmi annuali e dalla presenza di aggregazioni provinciali per garantire un armonico funzionamento e raccordo dei luoghi di cultura presenti sul territorio (artt. 6 e 7).
Inoltre indicava come essenziali i documenti costitutivi dei musei quali statuto o regolamento, programma annuale delle attività, contratti per i professionisti e relative modalità di reclutamento per garantire massima competenza e si dotava di un piano triennale da approvare in giunta per “il riassetto, l’istituzione e il funzionamento degli istituti e dei servizi culturali, per il rafforzamento del sistema museale regionale, per la formazione e l’aggiornamento professionale, per l’incremento delle collezioni, per l’edizione e diffusione di cataloghi scientifici, per la promozione delle attività culturali”. Annesse al piano triennale della giunta, o propedeutiche ad esso, si prevedevano nella legge (art. 15) “richieste di contributo” da parte dei musei per una serie di misure (oggi diremmo Luqv), tra cui:
- Costruzioni, consolidamento e restauro delle sedi museali;
- Allestimenti e strumentazioni per istituti e servizi museali;
- Manutenzione e restauro di beni culturali costituenti le raccolte di enti locali e di interesse locale;
- Edizione di cataloghi scientifici della raccolta e di altre pubblicazioni inerenti il patrimonio culturale;
- Acquisizione di beni culturali al patrimonio pubblico per incremento delle raccolte locali;
- Gestione e attività ordinarie di istituti e servizi museali;
- Attività straordinarie di istituti e servizi culturali;
- Interventi a sostegno della costituzione di organismi di gestione di istituti e servizi museali;
- Iniziative dirette riservate alla regione.
Tali contributi (art. 16) sarebbero stati erogati in favore di “Comuni e altri enti pubblici o soggetti privati in conto capitale o in conto interessi”.
La legge regionale del ‘95 prevedeva un atto di indirizzo entro sei mesi ma, solamente nel 2010, è comparso il secondo atto dell’elenco sopra-presentato, ovvero la deliberazione n. 63 recante “recepimento standard di qualità dei musei contenuti nel Codice deontologico Icom. Approvazione atto preliminare di indirizzo del Sistema Museale Regionale”. Le ragioni del ritardo si leggono in premessa e sono addotte alla continua evoluzione del quadro normativo, all’indeterminatezza del coordinamento tra regione e enti locali e all’esiguità di risorse che - recita il testo - “non consentono di perseguire obiettivi eccessivamente ambiziosi”, per come posti nella legge del ‘95 ma, piuttosto, di “creare un sistema museale regionale in possesso dei requisiti minimali necessari per entrare dignitosamente in un contesto qualitativo di livello nazionale”. La principale criticità riscontrata dal legislatore era la “polverizzazione di strutture” sul territorio regionale (oltre 270) e una grande differenza di valore delle collezioni e organizzazione delle strutture (privi di regolamento, di direttore, di programmazione, di apertura definita ecc.).
A seguito del censimento del 2010 si è giunti, nel 2016, alla d.g.r. n. 248 del 12 luglio 2016 recante “Sistema Museale Regionale. Procedure di riconoscimento dei Musei della Calabria” con uno stanziamento importante (4.130.000,00 euro) per circa 16 musei e 2 reti museali e l’istituzione della Commissione tecnico-scientifica preposta alla valutazione e riconoscimento dei Musei in possesso degli standard richiesti.
Nasceva il sistema museale nazionale (2018).
La commissione nazionale ha provveduto al confronto tra standard regionali e Luqv delle regioni ex art 4 del d.m. n. 113/2018 previa transcodifica dei dati e proposte di conciliazione. Alcuni iter di accreditamento delle regioni sono stati “equiparati” (es. Lombardia, Campania, Toscana e altre), mentre regioni come la Calabria hanno adottato in toto i Luqv e la piattaforma di accreditamento. Ulteriori regioni (quelle ex art. 5 del citato d.m.) hanno provveduto a istituire l’organismo di accreditamento adeguandosi agli standard richiesti dal Smn per l’accesso dei musei al sistema.
La regione Calabria - una delle tre regioni a sperimentare per prime la piattaforma elaborata da Agid per il Smn tra il 2019 e il 2020 - ha pertanto avviato in temi rapidissimi un processo di revisione della propria normativa in materia di musei, in risposta alle direttive del d.m. n. 113/2018 giungendo all’adozione di nuove linee guida miranti a facilitare l’accreditamento dei musei calabresi, stabilendo criteri chiari per la qualità dei servizi offerti e lavorando per agevolare il processo in termini di promozione dei Musei, orientamento fondi e impegno nella comunicazione delle attività. Le nuove normative pongono un’enfasi particolare sulla formazione del personale, sull’accessibilità dei musei e sulla promozione delle collezioni, assicurando che i musei non siano solo custodi di beni culturali, ma anche luoghi di apprendimento e interazione sociale. Nelle more dell’accreditamento nazionale dei musei calabresi, la regione insieme alla Dg Musei e alla fondazione Scuola del Patrimonio hanno promosso e diffuso la formazione continua dei professionisti e degli operatori operanti sul territorio, veicolando il percorso formativo “Musei in Corso” per tutti i musei in procinto di accreditamento e consentendo di accedere alle lezioni, on demand, a coloro i quali volessero avviarlo in futuro. Il percorso formativo Musei in Corso ha soddisfatto fin da subito un’esigenza di informazione e formazione diffusa sul territorio regionale garantendo un sostegno importante al miglioramento funzionale dei Musei [13].
A seguito della fase di verifica degli standard richiesti dalla precedente procedura di riconoscimento dei musei (quella del 2016) con quelli previsti dal d.m. n. 113, la regione Calabria ha stabilito di adottare la piattaforma ministeriale e i Luqv in toto, quale unico strumento di accreditamento al sistema museale regionale e nazionale. Disponibili sul sito della regione sono le “Modalità operative per l’accreditamento dei Musei della Calabria non Statali” [14]. Durante il 2020-21 si è svolta la prima fase dell’articolato processo di autovalutazione e accreditamento dei musei calabresi al Smn; dei 57 Musei abilitati in piattaforma (poiché precedentemente riconosciuti al sistema museale regionale), 21 Musei hanno compilato il questionario nel primo periodo consegnando le opportune integrazioni documentali quesito per quesito.
La regione ha previsto il tutoraggio dei musei e dei soggetti compilatori in questa prima fase diffondendo un sondaggio per delineare il quadro delle difficoltà, inoltre ha cercato di chiarire quali impedimenti fossero intervenuti per quei 210 musei censiti nel 2010 che non avevano compilato il questionario. La regione si è adoperata per una concreta azione di promozione dei musei istituendo, nel novembre 2018, la giornata regionale dei musei di Calabria, un’importante strategia di coinvolgimento proseguita negli anni e nel corso della pandemia per dare voce e visibilità ai musei, ai professionisti, ai valori, ai progetti. La regione aveva altresì intenzione di adoperarsi per un rinnovato orientamento delle risorse al fine di favorire il conseguimento dei Luqv. Al netto di questi interventi diretti, è evidente che l’adesione regionale al sistema museale nazionale si sia tradotta in ulteriori processi generatisi a catena:
• sviluppo spontaneo di reti museali territoriali
• miglioramento delle singole realtà
• incremento dei professionisti e loro aggiornamento continuo
In questo contesto si inserisce altresì l’accordo che regione Calabria ha sottoscritto con Icom Italia nel 2022 gettando le basi per un concreto sviluppo delle seguenti azioni: dalla diffusione di normative e pareri ad occasioni di aggiornamento professionale disseminati sul territorio, dal dialogo con amministratori e soggetti titolari di istituti culturali al supporto nella stesura di bandi pubblici [15]. Ad innescare e velocizzare il cambiamento è stato il Smn, ma c’è ancora molto da realizzare fra cui il normare l’attivazione delle reti territoriali ed un rinnovamento della Legge del ‘95 con i successivi interventi legislativi (2010, 2016, 2020) per affiancare il processo di crescita dei musei calabresi.
Risultati attesi dal processo di allineamento della regione Calabria con il sistema museale nazionale che oggi annovera oltre 20 musei calabresi riconosciuti con delibera del 31 marzo 2023 e 31 luglio 2024, saranno:
• Riconoscere un numero elevato di musei calabresi al Smn e diffondere un’immagine nuova e virtuosa della Calabria;
• Rafforzare la responsabilità degli istituti e delle amministrazioni locali;
• Diffusione di documenti, raccomandazioni e modalità di approccio definite da Icom;
• Clima di generica cooperazione inter-istituzionale;
• Crescita professionale;
• Miglioramento del racconto museale e dell’intero territorio;
• Nascita, adeguamento normativo sul tema delle reti;
• Indirizzamento dei finanziamenti alle reali esigenze dei musei del territorio;
• Aumento dei corsi di perfezionamento, dei master universitari, delle occasioni formative volte alla creazione di professionalità sempre più calibrate ai musei del XXI secolo.
Ulteriori azioni sul tema dello sviluppo economico su base culturale in regione Calabria sono state collegate al miglioramento dei servizi turistici, portando alla realizzazione di un grande evento di confronto fra professionisti e imprese del settore: Calabria straordinaria, il futuro del turismo (2024).
Allo stato attuale, oltre ai 23 musei accreditati al Smn, la regione Calabria presenta una particolare suddivisione dipartimentale (cultura, turismo, attrattori culturali afferiscono a settori differenti) per cui non sempre agevole e lineare appare il processo di attribuzione delle risorse ai luoghi di cultura per il conseguimento dei livelli di qualità, pertanto dall’iniziale lungimiranza il rischio è quello di una impasse nell’operatività e nel processo di crescita dei musei.
5. Il digitale quale strumento privilegiato di accesso al patrimonio nel processo di accreditamento del museo Consentia Itinera [16]
Nel cuore del centro storico di Cosenza, adagiata sul colle Triglio - uno dei sette colli della città - sorge villa Rendano la cui storia ha origini antiche e nobili. Domenico Rendano, primo di 11 fratelli, nel 1890 volle edificare la solenne dimora di famiglia in quel sito che ancora oggi offre la visuale privilegiata sul cento antico di origine brettio, poi medievale e rinascimentale; il Rendano voleva suggellare la ricchezza e lo status sociale di chi con la produzione e vendita della seta aveva creato una fortuna attraverso una dimora sontuosa ed elegante che potesse essere scorta da più punti della città.
Nel corso della sua esistenza vi abitò un grande musicista, Alfonso Rendano, fratello di Domenico, in onore del quale si scorgono paesaggi lombardi e strumenti musicali dipinti a tempera sulle pareti. Frutto del sacrificio e del lavoro dei filandieri, il palazzo divenne ben presto luogo di relazioni con i cittadini, di convivialità, circolo culturale e luogo in cui la musica fu sempre protagonista poiché in essa era lo stesso Alfonso - pianista, compositore ed inventore del terzo pedale del pianoforte - ad esibirsi nei periodi di pausa dalle sue tournée in tutto il mondo.
Trascorsi quasi due secoli, durante i quali villa Rendano è stata abitata da nobili famiglie e poi sede dell’Italgas, è stata acquistata dalla Fondazione Attilio e Elena Giuliani (2012) per volontà del figlio dei due imprenditori scomparsi, dr. Sergio Giuliani, in ricordo di un’altra famiglia di lavoratori cui è intitolata la Fondazione medesima. Grazie ad un atto donativo di oltre 15 milioni di euro che in pochi anni ha fatto il giro del mondo per la sua unicità ed entità, villa Rendano, da luogo isolato e chiuso in se stesso eppure straordinariamente suggestivo è diventata casa dei cittadini, luogo di iniziative convegnistiche, culturali, teatrali fino all’inaugurazione del Museo multimediale Consentia Itinera avvenuta nel novembre 2017 [17].
Istituito come progetto identitario volto a riposizionare la storia della città nel cuore dei suoi abitanti ed a presentarla orgogliosamente ai viaggiatori esterni, il Museo è divenuto negli anni luogo permanente di narrazione degli elementi valoriali del territorio attraverso il connubio tra ricerca scientifica e tecnologie digitali ed ha costruito solide relazioni con soggetti istituzionali tanto di prossimità quanto di ambito nazionale. La rivoluzione attuata dal Museo Consentia Itinera, socio Icom, è dunque quella di aver voluto attivare una relazione diretta tra comunità ed eredità - nella fattispecie quella del centro storico di Cosenza - a partire dal digitale stimolando la partecipazione attiva in conformità con i principi della Convenzione di Faro.
Ben cinque le mostre multimediali [18] che Villa Rendano ha prodotto dal novembre 2017 a oggi grazie alle risorse del fondatore (cospicue anche post mortem) ed ai finanziamenti esterni ottenuti con un costante e puntuale fundraising:
1. Consentia Itinera. Percorsi multimediali nella storia della città di Cosenza (percorso immersivo che si snoda in 7 stanze ed è volto a restituire la periodizzazione storica della città tramite un racconto, empatico e coinvolgente, ancorato agli studi specialistici sul patrimonio) [19];
2. Genius Loci. Un viaggio nel cuore del centro storico di Cosenza (un percorso di carattere topologico che nel presentare i luoghi dell’antica Cosenza, affronta la situazione del centro storico stimolando la parte più reattiva dei cittadini ad una sua concreta ripresa). Il percorso è stato collegato al progetto Pcto destinato alle scuole superiori che vede collaborare con la Fondazione Giuliani il comando Tpc dei Carabinieri di Cosenza e i direttori dei musei della città [20];
3. Jurassic Experience (un percorso “fuori tema” che tuttavia attrae le famiglie e risponde alle esigenze curricolari di scuole dell’infanzia e scuole primarie poiché affronta con rigore scientifico l’affascinante mondo dei dinosauri);
4. MMXXII - 800 Cattedrale di Cosenza (un percorso realizzato per celebrare gli 800 anni dalla consacrazione della Cattedrale di Cosenza con un affondo sulla sua storia architettonica e artistica e con, per la prima volta, la digitalizzazione della Stauroteca e dell’antica facciata del Duomo);
5. Urania. Scienza e cultura (un percorso sulla storia delle scoperte scientifiche e delle invenzioni dell’uomo realizzato con la straordinaria collaborazione del museo Galileo di Firenze che consente di ammirare reperti straordinari interamente digitalizzati).
Ciascun percorso, per rispondere alle finalità di servizio privato di utilità sociale come recitano gli art. 101 e 111 del Codice dei beni culturali e del paesaggio e per garantire un allineamento sempre più solido con i Luqv del d.m. n. 113, è stato corredato da attività di approfondimento capaci di incontrare l’interesse delle famiglie (con un piano educativo permanente e adatto a tutti i target e con i bellissimi compleanni al museo [21]), delle scuole (con attività laboratoriali, seminariali e formative per ogni ordine e grado), delle università (con percorsi di formazione e tirocinio sul funzionamento dei musei) e dei turisti (con uno storytelling anche in lingua inglese) e con App mobili da scaricare al termine del percorso per affrontare la visita della città.
Il fondatore Sergio Giuliani - mancato prima di vedere il pieno sviluppo del museo - sperava in un luogo in cui i giovani avrebbero potuto trovare le proprie radici ma anche volgersi verso l’internazionalizzazione e la innovazione tecnologica ed è rispondendo a tali originarie intenzioni che negli anni, a villa Rendano si sono formate decine di giovani di diverse università nel comparto delle professioni museali ed è da villa Rendano che molti professionisti calabresi residenti all’estero sono stati chiamati per svolgere nella terra d’origine iniziative ed attività attraverso il progetto a loro dedicato. Ciò, affinché l’impegno del fondatore potesse moltiplicarsi e generare cura e attaccamento tra i giovani.
Ed è proprio alla cura e alla protezione dell’eredità che ci circonda, villa Rendano compresa, che si sono ispirati centinaia di progetti realizzati in questi anni realizzati con importanti istituzioni quali gli altri Musei della città, le Università, i Carabinieri, gli Istituti scolastici, le associazioni culturali e di volontariato ecc.
Il recepimento dei Luqv da parte della regione Calabria ha generato un processo a catena di miglioramento e sviluppo dei musei, sebbene ancora molta strada ci sia da compiere specialmente a livello di regia e di innesto di processi di sviluppo territoriali e di rete. Il percorso intrapreso dal museo Consentia Itinera, al pari di altri che hanno fin dal principio inteso allinearsi ai Luqv ed entrare nel grande cielo digitale che accoglie oggi migliaia di musei italiani, chiarisce la volontà di istituzioni e professionisti di adeguarsi al cambiamento e di contribuire alla diffusione di tali principi configurandosi come modello, best practice.
Consentia Itinera e gli altri musei impegnati in questo processo, gestiti indifferentemente da soggetti pubblici e privati, hanno implementato pratiche innovative per attrarre visitatori e valorizzare le proprie collezioni agevolando l’accesso al patrimonio con una pluralità di azioni. Il museo di villa Rendano lo ha fatto dando grande risalto alle tecnologie digitali, qui finalizzate al raggiungimento dei seguenti goals:
• Valorizzare le fonti e gli studi specialistici sulla città;
• Intercettare la memoria collettiva e consentire una visione prospettica e positiva del futuro;
• Promuovere un atteggiamento protettivo dei cittadini nei confronti del centro storico attraverso mostre digitali che puntano alla sfera reattiva dell’individuo e progetti di educazione al patrimonio basati sull’emotività;
• Stimolare le giovani generazioni ad essere protagonisti del cambiamento (progetti Pcto, tirocini, formazione attiva, progetti di engagement dei pubblici di prossimità come #vicinidimuseo o la nomina degli ambasciatori di villa Rendano);
• Favorire il well-being e la partecipazione dei pubblici con esigenze speciali (progetti con associazione parkinsoniani, unione ciechi, associazione Argo, incontri di programmazione partecipata con associazioni dedicate alle disabilità cognitive e sensoriali ecc.);
• Consentire a tutti di familiarizzare con il passato («un convivio che offre una difficile vivanda a chi ha sete di conoscenza») e di empatizzare con esso, con il prossimo e con se stessi;
• Intensificare le conoscenze sull’uso delle tecnologie e sul ruolo dei musei del XXI secolo (organizzazione dei Dialoghi sui Musei online e in presenza);
• Diffondere, con linguaggio agevole e inclusivo, gli studi fioriti sul patrimonio del territorio (incontri sul patrimonio a villa Rendano, Aperitivi culturali);
• Configurarsi quale luogo di narrazione strategica del territorio e dialogare con le altre istituzioni in ottica di rete (avvio della rete museale della città di Cosenza);
• Unirsi con altri musei calabresi del Smn e diffondere un’immagine nuova e virtuosa della Calabria;
• Rafforzare la responsabilità degli istituti e delle amministrazioni locali nel processo di autorappresentazione della Calabria al di fuori di essa;
• Diffusione di documenti, raccomandazioni e modalità di approccio definite da Icom;
• Clima di generica cooperazione inter-istituzionale;
• Crescita professionale;
• Miglioramento del racconto museale e dell’intero territorio.
Negli anni, numerosi i progetti del museo Consentia Itinera che hanno favorito e sostenuto l’accesso al patrimonio in duplice accezione di:
Accesso nel senso di ampiezza e varietà delle proposte
• Aperitivi culturali
• Attività educative per bambini, famiglie, giovani e adulti
• Laboratori sulle antiche tradizioni artigiane
• Laboratori di show-cooking sulle identità gastronomiche del territorio
• Compleanni educativi al museo
• Concerti e laboratori di musica interattiva
• Campagne social con pillole di storia e attività ludo-didattiche per bambini
• Pubblicazioni scientifiche e divulgative
• Conferenze, presentazioni di libri e convegni
• Spettacoli teatrali all’aperto
• Eventi culturali
• Sfilate di moda
• Incontri aziendali
Accesso nel senso di partecipazione e coinvolgimento nella logica di Faro
• Vicini di museo
• Ambasciatori del museo
• Il museo fuori dal museo (incontri nelle scuole del territorio e presso le sedi delle Associazioni)
• Programmazione partecipata con i docenti
• Museo presidio di legalità, insieme ai carabinieri del comando per la tutela del patrimonio culturale
• Musei accessibili (incontri con operatori del settore, associazioni, docenti di sostegno, Unione Ciechi, Ass. Parkinsoniani ecc.) per definire e realizzare attività inclusive, proposte e piano permanente dell’accessibilità
• Progetto musei emotivi con questionario su partecipazione e benessere
• Progetto «Cosenza i nostri tempi», la storia di tutti i giorni nel centro storico
• Progetto «Insieme si cresce» sul contrasto alla povertà educativa
• Formazione studenti scuole superiori e università sul funzionamento del museo e l’accesso al patrimonio e co-cura di progetti proposti dai tirocinanti
• Percorsi di scrittura creativa sul centro storico
Oggi il museo Consentia Itinera, accreditato al sistema museale nazionale con delibera regionale n. 4638 del 31 marzo 2023 recante “Approvazione delle modalità operative per l’accreditamento dei Musei della Calabria non statali - Accreditamento al Sistema Museale della Regione Calabria Musei non statali”, si configura come uno spazio dinamico, permanentemente aperto, in grado di offrire esperienze diversificate e inclusive, impostato sul dialogo interistituzionale e con la comunità, accessibile e tecnologicamente avanzato, impreziosito dalla collaborazione di giovani professionisti museali che dall’esperienza del tirocinio vi hanno trovato sbocco professionale.
Le intenzioni del fondatore sono state rispettate ma è stato soprattutto il tendere verso il sistema museale nazionale a generare un processo di crescita e sviluppo così rapido, volontario e costante.
6. Un processo in fieri: i musei dell’università della Calabria guardano al Smn
La direzione generale musei del ministero della Cultura, nel complesso e articolato processo di coinvolgimento delle Istituzioni attraverso dialoghi e accordi, a fronte del parere positivo dell’avvocatura generale dello Stato, ha comunicato alla Crui, conferenza dei rettori delle università italiane, che i musei delle università statali potranno seguire il medesimo iter di accreditamento al sistema museale nazionale degli altri musei statali ex art. 6, comma 4, del d.m. n. 113/2018. Come accaduto nel caso delle regioni durante le prime fasi del processo di allineamento delle rispettive normative alle prescrizioni del d.m. n. 113/2018, anche in questa circostanza la direzione generale musei del MiC si è resa disponibile, nell’ambito della convenzione quadro sottoscritta con la Crui nel maggio 2021 della durata di cinque anni, a supportare le Università statali nel processo di allineamento ai livelli uniformi di qualità ai fini della più ampia e capillare adesione di tali importanti luoghi di cultura e sviluppo territoriale, al sistema museale nazionale. Sono state avviate nel 2022, nell’ambito della suddetta convenzione, le fasi di sperimentazione del processo di riorganizzazione dei musei universitari degli atenei di Catania, Napoli, Bologna, Roma e Padova. Al fine di rendere disponibili presso le altre Università gli esiti della sperimentazione da parte dei sistemi museali delle cinque università, la Dg musei ha organizzato il 27 febbraio 2023 un incontro informativo sul sistema museale nazionale rivolto ai direttori dei musei universitari, ai presidenti dei poli museali d’ateneo e a coloro che operano nell’ambito museale, introdotto dal direttore generale Massimo Osanna e dal presidente della Crui Salvatore Cuzzocrea.
L’università della Calabria si è inserita in questo flusso dal 2021 [22] seguendo con i propri docenti e dipendenti il processo innescato dal d.m. n. 113 e iniziando la propria azione di adeguamento con l’approvazione del regolamento del sistema museale dell’università della Calabria (decreto rettorale 29 dicembre 2021, n. 1873 [23]). Numerose le azioni intraprese nella direzione di rendere le sedi museali dell’Ateneo calabrese più in linea con i Luqv attraverso progetti, riallestimenti, innesto di nuovi servizi e relazioni con il territorio.
La prima parte del progetto di ricerca è consistita in una ricognizione delle strutture museali esistenti presso l’Università della Calabria e degli standard in esse presenti sia per quel che concerne le collezioni, che per le strutture, l’organizzazione e i rapporti con il territorio. Sono emerse alcune questioni fondamentali, trasversali alle strutture museali:
• Ricchezza e pluralità delle ricerche scientifiche fiorite in seno alle collezioni;
• Criticità nella cura e gestione delle collezioni;
• Stesura della documentazione essenziale;
• Modalità di apertura e fruizione;
• Narrazione museale;
• Accessibilità;
• Attrattività delle sedi;
• Risorse e fundraising;
• Collaborazioni interistituzionali;
• Coinvolgimento degli studenti universitari;
• Programmazione culturale.
Alla luce di queste prime, iniziali, osservazioni dirette sul funzionamento degli istituti è stata redatta una tabella di verifica degli standard museali attualmente presenti nelle sedi museali universitarie con i livelli uniformi di qualità del questionario di accreditamento al sistema museale nazionale proponendo, per ciascun requisito minimo o obiettivo di miglioramento, una proposta di conciliazione e conseguimento. Questa fase è stata ritenuta propedeutica alla compilazione del questionario di autovalutazione per l’accesso al sistema museale nazionale, attualmente in corso ad opera del direttore del sistema per la prima sede museale che l’ateneo accrediterà al Smn. L’operazione di verifica è stata altresì utile per supportare un processo, già in essere in Ateneo, di ripensamento di alcuni elementi nonché di consolidamento e rafforzamento delle attività esistenti tanto al fine di attuare un concreto miglioramento della comunicazione dei musei (sito web, identità visiva, segnaletica interna ed esterna ecc.), dell’accessibilità, dei nuovi allestimenti, del piano delle attività ecc. quanto in quello di posizionare sempre più tangibilmente e universalmente i musei del SiMu come luogo di conoscenza e approfondimento delle tematiche riguardanti l’ambiente e più specificamente gli habitat e la biodiversità della Calabria con finalità educative, di protezione e di valorizzazione. Perché è questa la grande impresa del Smn: stimolare il cambiamento e incrementare l’azione dei luoghi di cultura su se stessi e sul proprio sviluppo.
Al fine di affrontare in una dimensione corale la questione dell’accreditamento al Smn, è stata proposta alla direzione del SiMu una bozza di atto di recepimento del d.m. n. 113/2018 e conseguente avvio del processo di ripensamento degli standard dei musei universitari (su modello di quelle adottate dalle regioni negli anni addietro al fine di recepire nelle rispettive normative regionali le prescrizioni del d.m. n. 113/2018) ritenendo utile, proprio per la complessità e onerosità del progetto, una condivisione generale da parte degli organi di ateneo ed una conseguente presa di coscienza strutturale del processo da compiersi e del suo orizzonte temporale. Ciò, alla luce del fatto che il sistema museale nazionale persegue l’obiettivo di una piena fruizione del patrimonio nel suo complesso e nelle singole specificità; garantire un accesso di qualità alle collezioni e un concreto miglioramento delle condizioni di sicurezza dei beni culturali; la promozione e lo sviluppo della Cultura; l’attivazione di economie di scala.
Aderire al sistema museale nazionale è un atto volontario delle Università, tuttavia esso si configura come un impegno concreto delle Istituzioni nei confronti delle proprie collezioni e, soprattutto, come un processo di consapevolezza e responsabilità culturale e sociale. I Musei universitari, difatti, costituiscono un prezioso strumento di diffusione e sviluppo della cultura e svolgono un ruolo educativo importante nei confronti della collettività, in linea con i principi della terza missione. Inoltre, i musei sono stati riconosciuti come “servizio pubblico essenziale”. L’Anvur, fra l’altro, ha confermato il ruolo dei musei nella misurazione della terza missione delle università. Il processo di accreditamento dei musei universitari rappresenta una volontà di investimento delle università sui propri beni, sui propri spazi, sulle persone interne ed esterne all’ateneo e ciò comporta una radicale revisione del rapporto finora esistito fra accademia e musei, tra personale accademico e professionisti museali. Naturalmente questo processo si attiva, e consente il grande salto di qualità, nel momento in cui gli organi apicali lo sostengono e sospingono.
I musei universitari sono nati come estensioni dei dipartimenti e delle aule didattiche, strumenti o sedi per potenziare la ricerca perlopiù in ambito scientifico; eppure le loro collezioni non sono sempre state intese come concreto strumento di diffusione e sviluppo della cultura, raramente ne è stato consolidato l’importante ruolo educativo in relazione alle comunità nella loro ampiezza e trasversalità. Impegnarsi nel miglioramento del funzionamento dei propri musei è dunque un obiettivo diffuso, certamente di tipo gestionale, delle università italiane ma soprattutto culturale e sociale che ne consentirà la piena sistematizzazione, fruizione e accessibilità. La responsabilità di custodire e valorizzare il patrimonio culturale va oltre la semplice conservazione: implica un impegno attivo nella ricerca, nella didattica e nella promozione della cultura.
Le università possono fungere da ponti tra la comunità accademica e il pubblico, creando occasioni di dialogo e collaborazione. Attraverso eventi, mostre e programmi educativi, gli atenei possono avvicinare la popolazione locale alle proprie collezioni, stimolando l’interesse per la storia, l’arte e la scienza. Inoltre, la valorizzazione delle collezioni museali contribuisce a rafforzare l’identità culturale del territorio, promuovendo un senso di appartenenza e responsabilità collettiva.
Al fine di considerare e comprendere il framework di riferimento nel processo di accreditamento dei musei universitari al Smn, è stato organizzato, nel novembre 2024, un interessante convegno in modalità webinar, al quale sono stati invitati a relazionare massimi esperti e funzionari del ministero della Cultura, della Crui, nonché altre Università che hanno avviato in qualità di soggetti sperimentatori il processo di allineamento dei musei di ateneo con i Luqv e di armonizzazione dei processi amministrativi istituzionali con quelli richiesti dalla museologia contemporanea [24].
L’evento ha potuto chiarire il quadro di riferimento, in ambito nazionale, nel quale il processo intrapreso dall’università della Calabria si colloca. Una volta lanciato il progetto di accreditamento dei musei universitari al sistema museale nazionale sono stati censiti circa 32 atenei per un totale di 229 musei (dati a ottobre 2024) ma soltanto 17 atenei hanno compilato il questionario collegando (ma non ancora accreditando) e dunque rendendo visibili sul portale www.museiitaliani.it circa 59 luoghi di cultura universitari [25].
È in questo complesso quadro di riferimento che si inserisce una riflessione conclusiva - alla luce di quanto finora è stato detto - sulle importanti collezioni museali dell’università della Calabria e sul ruolo che esse potranno assumere nel processo di recepimento dei Luqv: non solo un patrimonio naturalistico e vivente da proteggere, utile alla didattica universitaria ed alla ricerca scientifica, ma anche uno strumento di sviluppo sociale e culturale pienamente in linea con gli obiettivi del sistema museale nazionale. Essi rappresentano un unicum nel panorama dei musei scientifici del mezzogiorno, incentrati sulla preservazione e narrazione degli ecosistemi locali e sulla tutela della biodiversità e dell’ambiente. Il sistema museale dell’università della Calabria si configura, infatti, come un percorso interdisciplinare, attivo e permanente, di conoscenza del patrimonio ambientale con particolare riferimento a quello calabrese (geologico, paleontologico, archeologico, petrografico, mineralogico, faunistico e floristico), nonché di educazione allo sviluppo sostenibile attraverso cinque sezioni museali e un orto botanico.
Ne risulta un quadro di grande interesse all’interno di un ateneo che vive costantemente in ascesa e sviluppo; un’eccellenza che si posiziona a livelli elevati nelle graduatorie internazionali su Atenei e docenti; un polo di innovazione tecnologica e sviluppo; una università che pur giovane rispetto al altri atenei coinvolti nel processo di accreditamento dei rispettivi musei, esercita sul territorio calabrese un ruolo indispensabile; un ruolo che grazie all’azione dei musei in virtù del loro ruolo culturale e sociale, sentinelle sui territori e strumenti di crescita diffusa, può costantemente moltiplicarsi. Incrementando i propri livelli di qualità, ispirandosi alla definizione di museo fornita da Icom (Praga 2022) e contribuendo allo sviluppo della terza missione di ateneo, l’università della Calabria grazie ai suoi musei, può aspirare ad un coinvolgimento profondo dei giovani, alla capillare sensibilizzazione dei cittadini su temi connessi alla tutela ed al rispetto dell’ambiente, nonché ad una stimolazione costante di quel protagonismo attivo di tutte le persone alla preservazione e cura di questa nostra immensa area protetta (come evidenziato dalla direttiva habitat 92/43/92 circa la ricchezza e varietà degli habitat calabresi e circa la articolata e vulnerabile biodiversità locale).
Un libro di scienze naturali sempre aperto che approfondisce l’argomento “Calabria”, posizionandosi e differenziandosi, esponendo e comunicando la ricchezza e la varietà dei suoi habitat e della sua biodiversità, evidenziandone i punti di maggiore vulnerabilità, chiarendo la complessità dei suoi ecosistemi e consentendo lo sviluppo territoriale su base scientifica e culturale. Un concreto driver per lo sviluppo del territorio e la cittadinanza attiva, nonché asset privilegiato per la crescita dell’Università tanto nelle fasi di orientamento degli studenti quanto in quelle della piena formazione e degli sbocchi professionali.
L’economia della cultura e il diritto alla cultura rappresentano un settore cruciale per lo sviluppo dei territori e, come fin qui evidenziato, della Calabria attraverso i suoi musei. In questo contesto, Icom Italia, grazie al coordinamento regionale di Basilicata e Calabria, svolge un ruolo cruciale nel promuovere un dialogo costruttivo tra le istituzioni museali di diversa proprietà e gestione, nel creare sinergie e condividere best practices, favorire incontri e workshop tra musei pubblici e privati, contribuendo così a un sistema museale più coeso e funzionale permanentemente in linea con il la nuova definizione di museo (Praga 2022), il codice etico Icom e con il d.m. n. 113/2018. Ciò consente uno scambio costante di esperienze e competenze e argina quell’isolamento in cui spesso i direttori dei musei si trovano nel fronteggiare sfide come il funzionamento delle organizzazioni, la sostenibilità economica, l’accessibilità e la valorizzazione dei patrimoni culturali. Inoltre, la collaborazione tra diverse realtà museali apre la strada a progetti condivisi e a iniziative che possano attrarre un pubblico più vasto.
Un museo non è solo un custode del patrimonio culturale, ma anche un attore chiave nello sviluppo sociale ed economico; migliorare la funzionalità dei musei significa rendere i servizi più accessibili e coinvolgenti, valorizzando le specificità locali e attirando un pubblico diversificato. L’approccio collaborativo, inoltre, favorisce la creazione di reti tra musei, enti pubblici e privati, attivando sinergie che possono portare a progetti innovativi. Questo sviluppo ampio e condiviso non solo arricchisce l’offerta culturale, ma stimola anche la comunità, promuovendo un senso di appartenenza e identità.
Per concludere, il sistema museale nazionale ha prodotto plurali processi e reazioni a catena sull’intero territorio nazionale che si dimostrano profondi e duraturi. Molto si dovrà ancora fare eppure siamo in un momento essenziale, snodo cruciale per un futuro in cui cultura e sviluppo territoriale andranno di pari passo, contribuendo a un ecosistema culturale vivace e sostenibile.
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A. Lampis, Le novità delle azioni di riforma del sistema museale con particolare riferimento al sistema museale nazionale e all’adozione dei livelli minimi uniformi di qualità, in XIV Rapporto annuale Federculture, Gangemi ed., 2018, pagg. 55 ss.;
M. Lanzinger, La nuova definizione di Museo approvata dall’Assemblea straordinaria ICOM a Praga nel 2022, in Museologia del presente. Musei sostenibili e inclusivi si diventa, (a cura di) M. Lanzinger, D. Piraina e M. Vanni, Pacini Editore S.r.l., 2023, pag. 29 ss.;
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Note
[*] Questo lavoro è state in parte finanziato dal “Patto Territoriale dell’Alta Formazione per le imprese” finanziato con d.p.c.m. del 26 settembre 2023 a valere sui fondi di cui all’art. l’art. 14-bis del decreto-legge del 6 novembre 2021, n. 152, CUP: H52C23000090001.
[**] Anna Cipparrone è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di ingegneria meccanica, energetica e gestionale dell’Università della Calabria, Via F.lli Cervi 24, 87100 Cosenza, anna.cipparrone@unical.it.
[1] A. Lampis, Il sistema Museale Nazionale, intervento all’incontro Icom di Bologna, 3 dicembre 2018; A. Lampis, Le novità delle azioni di riforma del sistema museale con particolare riferimento al sistema museale nazionale e all’adozione dei livelli minimi uniformi di qualità, in XIV Rapporto annuale Federculture, Gangemi ed., 2018, pag. 55 ss.; Lampis A., Il Sistema Museale Nazionale, in Economia della Cultura, Bologna, Il Mulino, 2018, 1-2, pag. 243 ss.
[2] https://www.icom-italia.org/definizione-di museo; M. Lanzinger, La nuova definizione di Museo approvata dall’Assemblea straordinaria ICOM a Praga nel 2022, in Museologia del presente. Musei sostenibili e inclusivi si diventa, (a cura di) M. Lanzinger, D. Piraina e M. Vanni, Pacini Editore, 2023, pag. 29 ss.
[3] https://www.agenziacult.it/aperto/consentia-itinera-quando-i-musei-raccontano-la-legalit-partendo-dal-patrimonio-culturale/; https://www.icom-italia.org/musei-legalita-e-territorio-un-sondaggio-per-mappare-le-buone-pratiche-e-diffonderle/; https://www.journalchc.com/2023/11/02/musei-e-cultura-della-legalita-a-che-punto-siamo/; https://www.agenziacult.it/notiziario/parco-archeologico-di-sibari-al-via-progetto-su-legalita-e-contrasto-a-mafie/; https://www.finestresullarte.info/mostre/reversio-mostra-museo-archeologico-nazionale-della-sibaritide-saccheggi-recuperi-legalita.
[4] https://www.coe.int/it/web/venice/faro-convention.
[5] http://musei.beniculturali.it/progetti/sistema-museale-nazionale.
[6] https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-04-04&atto.codiceRedazionale=18A02353&elenco30giorni=true; http://musei.beniculturali.it/wp-content/uploads/2018/04/Decreto-20-giugno-2018-Prime-modalita%CC%80-di-organizzazione-e-funzionamento-del-Sistema-museale-nazionale.pdf.
[7] Precedenti importanti che hanno condotto il Ministero della Cultura alla loro definizione sono: d.lg. n. 112/1998, d.m. del 10 maggio 2001 recante gli standard ed i requisiti tecnico-scientifici dei musei poi recepiti a livello locale, d.lg. n. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), normative regionali, d.p.c.m. n. 171/2014 sulla riorganizzazione del Ministero contenente una prima citazione del sistema museale nazionale ed infine il d.m. n. 113/2018.
[8] https://veneto.cultura.gov.it/normativa-e-disposizioni/atto-di-indirizzo-sui-criteri-tecnico%E2%80%93scientifici-e-sugli-standard-di.
[9] https://www.icom-italia.org/professioni-museali/; https://www.icom-italia.org/wp-content/uploads/2018/07/ICOMItalia.CartaNazionaleProfessioniMuseali.2005-2006.pdf; https://www.icom-italia.org/wp-content/uploads/2018/07/ICOMItalia.Professionalit%C3%A0FunzioniEssenzialiMuseo.2017.pdf.
[10] A. Savino e O. De Clemente, Neuroestetica. Bellezza, arte e cervello, Nuova IPSA, Palermo 2020.
[11] Il tema del benessere nei musei, oggi oggetto di numerosi studi, sarà affrontato in altra sede dalla scrivente.
[12] Un accesso migliore del pubblico al patrimonio passa attraverso progetti di rete, integrazione di servizi culturali e itinerari turistici; cosa che risulta confermata dai processi di aggregazione innescatisi a più livelli sul territorio nazionale per volontà istituzionale.
[13] https://www.fondazionescuolapatrimonio.it/offerta-formativa/sistema-museale-nazionale/.
[14] https://www.regione.calabria.it/wp-content/uploads/2023/07/MODALITA-OPERATIVE-PER-LACCREDITAMENTO-DEI-MUSEI-DELLA-CALABRIA-NON-STATALI.pdf.
[15] Icom Italia ha, fra le sue articolazioni periferiche, un Coordinamento regionale in Calabria e Basilicata e rappresenta un interlocutore privilegiato per l’Università, già attivo nell’elaborazione del processo di regolamentazione ministeriale del sistema museale nazionale, nell’individuazione e definizione dei Luqv, nel costante supporto alle istituzioni museali per il funzionamento e il riconoscimento, nella definizione corrente di museo, nella stesura del codice etico dei musei, nella diffusione di tematiche cogenti del dibattito museale connesse anche ai temi dell’attualità.
[16] Come direttore del museo Consentia Itinera sin dal 2018, nonché autrice delle ricerche interdisciplinari confluite nello storytelling dei percorsi multimediali, mi è gradito ringraziare il fondatore Sergio Giuliani, scomparso nel 2020, l’attuale Presidente Walter Pellegrini e quanti, negli anni, hanno concorso allo sviluppo del museo e al raggiungimento di importanti obiettivi.
[17] Il Museo multimediale Consentia Itinera nella città di Cosenza, in Nuova Museologia, giugno 2018; I Musei del XXI secolo. Luoghi di democrazia culturale. Sviluppi sul tema dell’accessibilità nel Museo multimediale Consentia Itinera in Fuori Quadro - Trimestrale sui Beni Culturali della Calabria, marzo 2020; Fonti antiche sui fiumi. Il racconto multimediale nel Museo Consentia Itinera tra ricerca scientifica e nuove forme di comunicazione e divulgazione, in Il capitale Culturale, Rivista dell’Università di Macerata, n. 20 dicembre 2019, pag. 271 ss.; Il Museo multimediale Consentia itinera nel circuito dei Musei Emotivi, in Fuori Quadro - Trimestrale sui Beni Culturali della Calabria, numero doppio giugno-settembre 2021; La Fondazione Attilio ed Elena Giuliani 2016-2020. Un progetto identitario, Luigi Pellegrini Editore, aprile 2021; Musei, scuole e territorio, in Fuori Quadro - Trimestrale sui Beni Culturali della Calabria, marzo 2021; Un Convivio Che Offre a Chi Ha Desiderio Di Conoscenza Una Difficile Vivanda (Dante, Convivio), in R. Furferi, L. Governi, Y. Volpe, K. Seymour, A. Pelagotti, F. Gherardini (eds.), The Future of Heritage Science and Technologies: ICT and Digital Heritage, Florence Heri-Tech 2022. Communications in Computer and Information Science, vol. 1645, Springer, Cham, https://doi.org/10.1007/978-3-031-20302-2_24, 978-3-031-20301-5; Immersive paths to narrate cultural heritage between scientific research and emotion. The cases of “digital story” in the Royal Palace of Caserta and others (GIAS company Museum, Consentia Itinera Multimedia Museum etc.), in “Atti del Convegno International Conference Florence Heri-Tech: the Future of Heritage Science and Technologies”, Florence on 29-30 April 2024, pubblicazione prevista su Springer entro 2024.
[18] https://www.villarendano.it/il-museo-multimediale/.
[19] Consentia Itinera. Percorsi multimediali sulla storia della città di Cosenza, Luigi Pellegrini Editore, 2018; Alla scoperta di Consentia Itinera. Percorsi multimediali nella storia della città di Cosenza, libro per ragazzi, Luigi Pellegrini Editore.
[20] https://www.villarendano.it/musei-e-legalita/.
[21] https://www.villarendano.it/attivita-museo/.
[22] L’università della Calabria ha istituito il sistema museale di ateneo con decreto rettorale del 29 dicembre 2021, n. 1873.
[23] Regolamento e struttura organizzativa sono consultabili al seguente link: https://unical.portaleamministrazionetrasparente.it/archivio19_regolamenti_0_2129.html.
[24] Ad avviare i lavori, gli interventi del dirigente del servizio II della Dm musei, Roberto Vannata e di Michela Cascasi, funzionario architetto del Servizio II, figura essenziale nella prosecuzione e cura del progetto negli anni. Cruciali nell’evidenziare il ruolo e le potenzialità dei Musei universitari per lo sviluppo della cultura e dei territori, gli interventi del Presidente di Icom Italia, dei direttori regionali musei della Calabria e dell’Abruzzo, del Direttore dell’Istituto autonomo Parchi Archeologici di Crotone e Sibari, unitamente a referenti del mondo accademico, museale e culturale in genere. Volendo, tuttavia, evidenziare il punto di vista delle Università che hanno intrapreso il percorso di recepimento dei Luqv e di allineamento con il sistema museale nazionale, preme ricordare le parole del rettore Elio Franzini, delegato Crui per i musei, il quale ha sottolineato l’importanza di creare un gruppo di lavoro Crui per sostenere gli atenei nel processo di integrazione al Smn, superando la marginalità percepita dei musei universitari. Egli, ha ribadito il valore identitario e culturale dei musei accademici, incoraggiando un impegno costante per la loro valorizzazione. Francesca Romana Decorato, referente Crui per il Smn, ha evidenziato l’importanza del parere dell’Avvocatura di Stato sull’autonomia dei musei universitari, che ha dato impulso alla sperimentazione dell’autovalutazione in cinque atenei. Ha anche posto l’attenzione sulla figura del direttore dei musei, figura chiave con competenze specifiche e visione strategica. Il Prof. Cappelletti ha illustrato il modello dell’Università di Napoli “Federico II”, che ha introdotto la figura del direttore tecnico dei musei, riconosciuta anche a livello sindacale, per rafforzare la governance museale. Germana Barone (Università di Catania) ha raccontato l’esperienza dell’Ateneo, lodato dall’Anvur per l’impatto culturale e sociale dei suoi musei, inseriti nel piano strategico di responsabilità territoriale. Ha spiegato i complessi adeguamenti normativi e strutturali messi in atto per l’allineamento al d.m. n. 113/2018. Mauro Varotto (università di Padova) ha invece evidenziato il ruolo dei musei nel creare legami con il territorio, trasformando il processo di accreditamento in un’occasione di rinnovamento e sviluppo sostenibile. Infine, Sabrina Balestri (Università di Pisa) ha mostrato l’impegno del proprio Ateneo verso l’accessibilità e l’inclusione, con strumenti digitali, percorsi per utenti con disabilità e un’utenza annua di circa 150.000 visitatori.
[25] Una importante giornata di studi sul tema dei musei universitari e del loro processo di allineamento al Smn è stata organizzata a Catania il 12 e 13 maggio 2025, dal titolo Musei universitari in evoluzione, a cura della prof.ssa Germana Barone.