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Due diligence toolkit per le transazioni in oggetti d'arte - note esplicative

traduzione italiana a cura di Geo Magri

 

La due diligence ha un ruolo essenziale nelle transazioni artistiche. Indagare e ottenere quante più informazioni possibili sulle parti della transazione proposta, sull'opera d'arte e sulla stessa transazione protegge le imprese operanti nel mondo dell'arte e i collezionisti e aiuta i mercanti d'arte a gestire i loro rischi reputazionali e finanziari. La raccolta e la conservazione di tali informazioni può comportare ulteriori responsabilità, in particolare in termini di protezione dei dati, soprattutto per quanto concerne le informazioni personali relative ai singoli individui.

Cos'è il toolkit?

Il toolkit è una raccolta non esaustiva di accertamenti volti a mitigare i rischi che possono sorgere nelle transazioni di opere d'arte. Esso è concepito come un "promemoria" delle principali attività di indagine nell'ambito della due diligence, individuando varie verifiche che potrebbero essere considerate e/o svolte in particolare per quanto riguarda (1) le parti coinvolte in una transazione artistica, (2) l'opera d'arte e (3) la transazione stessa.

Il toolkit non ha la pretesa di creare nuovi standard al di là degli obblighi di legge esistenti o di stabilire uno standard uniforme da applicare in tutte le transazioni. A seconda delle circostanze, i controlli suggeriti possono non essere appropriati, praticabili o necessari. Al contrario, possono non essere sufficienti. In tutti i casi, occorre sempre rispettare le eventuali disposizioni di legge applicabili.

Come deve essere utilizzato il toolkit?

Il toolkit dovrebbe essere utilizzato adottando un approccio "basato sul rischio" per contribuire a determinare il livello di due diligence richiesto quando si effettua una transazione in arte. Le indagini dovrebbero essere adattate a qualsiasi fattore di rischio (bandiere rosse) presente. In questo modo, le imprese che operano nel mercato dell'arte possono utilizzare le loro risorse e indirizzare i loro sforzi nel modo più efficiente. Si deve peraltro considerare il fatto che un piccolo commerciante, gallerista o collezionista non abbia a disposizione le stesse risorse di una grande casa d'aste internazionale con un dipartimento interno di compliance.

Per una guida all'adozione di un approccio "basato sul rischio" nell'utilizzo del kit di strumenti si veda sotto.

Cos'è un approccio "basato sul rischio" e come può essere adottato?

Un approccio basato sul rischio significa identificare e comprendere i rischi a cui si è esposti, stabilire la propria propensione al rischio e adottare misure adeguate per mitigare i rischi in modo rapido ed efficace.

Per stabilire il livello di rischio di una potenziale transazione è utile considerare quanto segue:

la natura del cliente: Si tratta di un cliente preesistente e che è ben noto al mondo dell'arte o di un nuovo cliente?

la natura dell'opera d'arte: è di alto o basso valore? Ha caratteristiche che la rendono sensibile o che richiedono ulteriori indagini? È stata autenticata in passato?

la natura della transazione: avviene tramite intermediari, faccia a faccia o interamente via internet o altri mezzi indiretti? È insolitamente complessa?

I fattori di rischio più elevati includono:

• Clienti che sono PEP [1] o associati a PEP;

• Opere d'arte senza una provenienza accertata e verificata;

• Transazioni che avvengono interamente tramite mezzi non faccia a faccia o che sono insolitamente complesse.

I fattori di rischio più bassi includono:

• Clienti di lunga data con una storia di transazioni pulita;

• Opere d'arte autenticate con una provenienza accertata e verificata;

• Transazioni che avvengono faccia a faccia o che riguardano opere d'arte di basso valore.

Cos'è la Due diligence?

La due diligence è comunemente definita come "l'azione che ci si aspetta che le persone intraprendano per tenere al sicuro se stessi o gli altri e i loro beni" [1]. In pratica, si tratta di porre le domande giuste, ottenere e verificare le informazioni ricevute e applicare il buon senso.

Quando usiamo il termine "due diligence" nel toolkit, ci riferiamo a questa definizione comune e non a qualsiasi definizione legale che può esistere in alcuni ordinamenti.

[1] Cambridge Advanced Learner's Dictionary & Thesaurus, Cambridge University Press.

Perché è importante la Due diligence?

Per chiunque sia coinvolto in transazioni artistiche, la due diligence è importante per la gestione dei rischi reputazionali e finanziari. Le situazioni in cui la due diligence è consigliata includono:

• Acquisizioni, vendite, donazioni, prestiti e scambi di opere d'arte;

• Gestione di collezioni d'arte da parte di fornitori di servizi fiduciari e consulenti;

• Transazioni finanziarie e investimenti in opere d'arte, compresi i prestiti garantiti da opere d'arte;

• Cura di mostre e fiere d'arte;

• Assicurazione, conservazione e/o trasporto delle opere d'arte.

Chi dovrebbe usare la checklist?

Le checklist sono rivolte specificamente alle imprese che operano nel mercato dell'arte [1] e ai collezionisti coinvolti nella vendita o nell'acquisto di opere d'arte, tuttavia, chiunque si impegni in attività connesse con l'arte può trovare utile la loro consultazione.

[1] Come definite nelle Linee guida della RAM sulla lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo

Checklist 1 - Due diligence sul cliente

1.1. Individuale

L'identità dovrebbe essere verificata sulla base di documenti di identità ufficiali (ad esempio passaporto o carta d'identità) insieme ad altri documenti, dati o informazioni affidabili e indipendenti, come può essere appropriato a seconda delle circostanze (ad esempio, copia di un estratto conto bancario o di una bolletta per la prova dell'indirizzo).

I documenti utilizzati per verificare l'identità del cliente devono essere aggiornati al momento dell'effettuazione della due diligence e l'impresa che opera nel settore artistico deve conservare le copie dei documenti in linea con i termini legali o la prassi standard in vigore nella giurisdizione in cui svolge la propria attività. Si prega di fare riferimento alla linea guida 6 "Conservare i documenti" delle Linee guida AML/CFT per ulteriori indicazioni.

Le ricerche su Internet e l'uso di servizi di screening specialistici (screening nei confronti di PEP e liste di sanzioni aggiornate) possono essere utili per controllare l'identità del cliente. Se un abbonamento autonomo a un servizio di screening va al di là delle risorse dell'impresa, si potrebbero prendere in considerazione la possibilità di consultare la propria banca o altre istituzioni finanziarie, che potrebbero essere in grado di offrire tale screening come parte dei loro servizi bancari.

1.2. Società, trust, associazione, fondazione, altre soggettività giuridiche

L'identità deve essere verificata sulla base di documenti ufficiali che provino la corretta costituzione ed esistenza di tali entità giuridiche (ad es. certificato rilasciato dal registro delle imprese pertinente, con i dati degli amministratori e, se disponibili, degli azionisti o dei soci, a seconda dei casi, e, per i trust, l'atto di costituzione del trust, con i dati dei trustee, dei settlor e dei beneficiari).

I documenti utilizzati per verificare l'identità del cliente devono essere aggiornati al momento dell'effettuazione della due diligence e l'impresa operante nel settore artistico deve conservare copie dei documenti in linea con i termini legali o la prassi standard in vigore nella giurisdizione in cui svolge la propria attività. Si prega di fare riferimento alla linea guida 6 "Conservare i documenti" delle Linee guida AML/CFT per ulteriori indicazioni. La conservazione dei dati personali può anche comportare obblighi in termini di protezione dei dati come richiesto dalle leggi applicabili.

Società - Azionista di controllo

L'impresa operante nel settore artistico dovrebbe verificare chi ha il controllo e la gestione della società, cioè chi è l'azionista di maggioranza della società, o chi sono i maggiori azionisti di essa. I registri commerciali di alcuni paesi elencano gli azionisti delle società registrate. Questi estratti del registro possono essere utilizzati per identificare i soggetti controllanti.

Trust - Settlor, trustee, beneficiari, guardiani

Il settlor è una persona fisica o giuridica che costituisce un trust per uno o più beneficiari. Ogni trust è controllato e gestito da trustee. Il guardiano è una persona nominata nell'ambito dello strumento fiduciario per dirigere o limitare gli amministratori fiduciari in relazione alle loro facoltà di amministrazione del trust. È importante identificare chi sia il trustee e se ha il potere di vendere l'opera d'arte.

Società offshore - Titolare del diritto di voto

Se il cliente è una società, un trust o un altro strumento societario, oltre a stabilire se esso svolga attività di trading o se detiene semplicemente dei beni, il mercante d'arte dovrà anche identificare la persona fisica o le persone fisiche che controllano tale entità ("Beneficial Owner(s)").

Il "Beneficial Owner" è la persona fisica che gode dell'utilità finale della proprietà di un'opera d'arte, di un bene, di un soggetto giuridico, di un conto bancario o di un patrimonio.

Se l'imprenditore del settore artistico sa, o ha motivo di sospettare, che il cliente con cui sta effettuando la transazione agisce per conto di un'altra persona fisica o giuridica, egli deve fare il possibile per stabilire:

• l'identità dell'altra persona fisica o giuridica, ovvero il beneficiario;

• i poteri con i quali il cliente contrattuale rappresenti il beneficiario.

Se il Beneficiario è una società o un altro soggetto giuridico, l'impresa del settore artistico deve fare ulteriori accertamenti per stabilire chi sia la persona fisica che detiene la proprietà o il controllo finale di tale soggetto [1].

Si dovrebbe fare il possibile per identificare il Beneficiario anche se la controparte contrattuale solleva problemi con riguardo a esigenze di riservatezza e ciò per evitare eventuali rischi reputazionali e gli altri rischi connessi all'eventuale scoperta che l'impresa d'arte è coinvolta in programmi di riciclaggio di denaro o di finanziamento del terrorismo.

Gli operatori del settore artistico possono anche decidere di includere nei loro contratti con i clienti garanzie e dichiarazioni adeguate volte a sottolineare l'importanza di questo aspetto.

Le leggi di alcuni paesi possono richiedere agli operatori del settore artistico (principalmente quando l'impresa agisce in qualità di intermediario finanziario) di identificare i beneficiari finali di determinate persone giuridiche.

[1] Gli Stati membri dell'Unione Europea sono ora tenuti a conservare le informazioni sui beneficiari finali di determinate società e trust nei registri centrali. Non tutti questi registri sono accessibili al pubblico, pertanto gli operatori del settore artistico potrebbero non essere in grado di utilizzarli per svolgere delle verifiche.

1.3. Ruolo del cliente nella transazione controllata

Intermediari: Se l'operazione coinvolge uno o più intermediari (ad esempio un consulente d'arte o un agente), l'impresa del settore artistico deve verificare in quale veste tale intermediario agisca e se ha l'autorità di agire (si veda la sezione 1.5 di seguito).

1.4. Verifica della legittimazione ad agire del cliente

Opere d'arte in comproprietà: Un'opera d'arte può essere di proprietà congiunta di due o più persone (ad es. coppie sposate, fratelli e sorelle dopo la morte di un genitore, ecc.) In questi casi, la vendita dell'opera d'arte richiede l'approvazione di tutti i comproprietari. I commercianti d'arte devono ottenere la conferma che tutti i comproprietari acconsentano alla vendita. Una lettera firmata o una procura firmata dall'altro o dagli altri comproprietari o dai loro rappresentanti legali può essere utilizzata per confermare la legittimazione ad alienare.

Esecutore del patrimonio di una persona deceduta: Se un'opera d'arte viene offerta in vendita dall'esecutore testamentario di una persona deceduta, il mercante d'arte deve confermare che l'esecutore testamentario ha l'autorità di vendere l'opera d'arte chiedendo copie della relativa documentazione che confermi la sua autorità di agire in tale veste.

Agente che agisce per conto del proprietario principale: il proprietario di un'opera d'arte (committente) può talvolta nominare un commerciante o un altro individuo che agisca per suo conto (cioè come suo agente) nella vendita/acquisto dell'opera d'arte. Se un'opera d'arte viene venduta/acquistata da un agente per conto del preponente si deve verificare se l'agente abbia l'autorità di condurre la transazione. Il mercante d'arte può farlo richiedendo la copia:

• di una lettera di autorizzazione firmata dal proprietario principale (o dal suo rappresentante legale) che confermi la legittimazione dell'agente a condurre la vendita; oppure

• una procura firmata che confermi la legittimazione dell'agente a vendere.

1.5. Verifica delle situazioni di pericolo (bandiere rosse) connesse al cliente

Esempi di situazioni di pericolo includono:

• Persone politicamente esposte (PEP), comprese le persone strettamente legate alle PEP;

• Strutture offshore (come società o trust) che esistono solo per detenere beni;

• Clienti noti per essere (o associati a) persone soggette a indagini penali o amministrative, a azioni penali o che abbiano riportato condanne;

• Agenti per acquirenti o venditori non dichiarati;

• Clienti che, senza un motivo plausibile, operano attraverso molteplici società di investimento private o strutture offshore la cui proprietà, controllo e/o struttura beneficiaria non è chiara.

Checklist 2 - Due diligence sull'opera d'arte

2.1. Identificazione

L'esame fisico dell'opera d'arte e la qualità delle immagini ad alta risoluzione (fronte e retro per le opere d'arte bidimensionali e delle sfaccettature multiple per le opere tridimensionali) sono particolarmente importanti nella fase di identificazione.

Iscrizioni, date e altri segni distintivi possono fornire importanti informazioni e indizi sull'autenticità dell'opera d'arte e sulla storia della sua proprietà (vedi 2.2 e 2.5).

Le informazioni possono anche essere ricavate da adesivi per mostre, sigilli, marchi di commercianti e collezionisti e timbri di trasporto o doganali, che spesso si trovano sul retro delle opere d'arte.

L'identificazione del paese d'origine o il ritrovamento di un oggetto archeologico possono aiutare a far emergere problematiche relative ai beni culturali e/o alle restrizioni commerciali.

Per effettuare le ricerche nella banca dati di cui infra (2.3) sono necessarie informazioni complete che consentano l'identificazione.

Opere prodotte con materiale proveniente da specie a rischio di estinzione (CITES) [1].

L'opera d'arte contiene materiale di specie in via di estinzione? Alcuni esempi sono l'avorio, il guscio di tartaruga e alcune specie di coccodrillo. È possibile controllare gli elenchi delle specie in via di estinzione sul sito web della CITES [2]. Potrebbe essere necessario chiedere l'intervento di un esperto per identificare la specie. Potrebbero essere necessarie ulteriori informazioni sulla specie per ottenere le relative licenze di esportazione e importazione ed eventuali permessi di vendita che potrebbero essere richiesti.

Beni culturali (compresi gli oggetti archeologici)

I beni culturali [3] sono "beni che sono specificamente designati da uno Stato come importanti per l'archeologia, la preistoria, la storia, la letteratura, l'arte o la scienza e comprendono:

• scoperte archeologiche e scavi;

• elementi di monumenti artistici o storici o siti archeologici;

• antichità risalenti a più di 100 anni fa;

• beni di interesse artistico come quadri, dipinti, disegni, statue, sculture e incisioni;

• manoscritti rari, libri antichi, documenti e pubblicazioni di particolare interesse storico, artistico, scientifico o letterario;

• archivi (compresi gli archivi fotografici, cinematografici e sonori);

• beni di interesse storico (anche relativi alla vita di leader nazionali, pensatori, scienziati e artisti e persino di importanza nazionale);

• articoli di arredamento risalenti a più di 100 anni".

Spesso, quando si tratta di beni culturali, sorgono obblighi aggiuntivi, per cui è importante procedere alla loro tempestiva identificazione. A seconda della legislazione nazionale applicabile in materia di beni culturali, queste misure possono comprendere la tenuta di registri e l'ottenimento di licenze di esportazione per garantire che i beni siano in circolazione legalmente e non siano stati saccheggiati o esportati illegalmente.

La banca dati delle "liste rosse" dell'ICOM [4] è una risorsa utile per determinare se l'oggetto proviene da un'area soggetta a traffico illecito e dovrebbe sempre essere controllata prima di trattare o acquistare beni culturali.

Altre fonti di informazione utili includono:

• il sito web dell'Osservatorio internazionale dell'ICOM sul traffico illecito di beni culturali [5];

• informazioni pubblicate dai ministeri e dipartimenti culturali nazionali. Ad esempio, l'Ufficio federale svizzero della cultura [6] o il Ministero della cultura italiano [7].

Si consulti anche il seguente paragrafo 2.4

[1] Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione, 3 marzo 1973, 993, U.N.T.S. 243.

[2] Vedi qui: https://www.cites.org/.

[3] Come definito nella Convenzione sui mezzi per proibire e prevenire l'importazione, l'esportazione e il trasferimento illecito di proprietà dei beni culturali, 1970. Al momento in cui scriviamo, 134 Stati membri dell'UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura) hanno ratificato la convenzione.

[4] Vedi qui: http://www.icom.museum.

[5] Vedi qui: http://obs-traffic.museum.

[6] Vedi qui: https://www.bak.admin.ch.

[7] Vedi qui: http://www.beniculturali.it.

2.2. Restrizioni commerciali

Devono essere prese in considerazione eventuali restrizioni commerciali. In particolare, l'opera d'arte è soggetta a restrizioni commerciali in una delle giurisdizioni interessate dalla transazione? Le informazioni sulle restrizioni commerciali e le relative sanzioni sono pubblicate sui siti web ufficiali dello Stato e del governo.

Ad esempio, a seguito di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite [1], al momento della stesura della presente relazione molti Paesi hanno imposto divieti di movimentazione, importazione, esportazione, vendita, fornitura e trasferimento di beni culturali siriani e iracheni.

[1] Risoluzione 2199 (2015) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

2.3. La proprietà

La persona che presenta l'opera d'arte in vendita può non essere il proprietario legale o l'unico proprietario legale. In questi casi occorre:

• ottenere i dati del proprietario legale e di tutte le altre persone che hanno un diritto sull'opera d'arte; e

• una conferma che le persone con le quali si opera hanno la legittimazione ad agire per conto del proprietario legale dell'opera d'arte.

Le situazioni in cui può essere richiesta una due diligence ponderata sulla proprietà includono:

• coppie che divorziano;

• controversie familiari e vendite a seguito di eredità;

• opere d'arte soggette ad oneri, pegni e altri interessi di sicurezza;

• procedimenti legali che coinvolgono il venditore dell'opera d'arte;

• gli interessi dell'assicuratore sulle opere d'arte in seguito a perdita o furto.

Diritti di garanzia

La garanzia reale è un diritto reale concesso da un debitore a un creditore su un bene di proprietà del debitore (solitamente denominata garanzia reale) che consente al creditore di soddisfarsi sul bene se il debitore è inadempiente nell'effettuare il pagamento o nell'eseguire in altro modo le obbligazioni garantite. Le opere d'arte possono essere e sono spesso utilizzate come garanzia nei contratti di finanziamento. In alcune giurisdizioni, come gli Stati Uniti, i creditori possono avere diritti di garanzia sulle opere d'arte senza averne il possesso fisico. In queste giurisdizioni è quindi importante verificare se sono stati registrati diritti di garanzia a fronte dell'opera d'arte. Negli Stati Uniti ciò viene fatto ricercando nelle banche dati dei pegni UCC [1] dello stato in cui è stato concesso il finanziamento e che menzionano se l'opera d'arte è stata concessa in garanzia.

[1] Uniform Commercial Code.

2.4. Provenienza e cronologia delle esposizioni

Stabilire la provenienza (documentazione storica della proprietà) e, se del caso, la storia espositiva di un'opera d'arte può:

• contribuire a stabilire l'autenticità dell'opera d'arte;

• aumentare il valore dell'opera d'arte se possiede una documentazione completa sui passaggi di proprietà e se ha una storia espositiva e

• contribuire a dimostrare la proprietà se il titolo legale sull'opera d'arte viene successivamente contestato.

Al contrario, l'assenza o la mancanza di una provenienza credibile può sollevare "segnali di pericolo " per quanto riguarda l'attribuzione o l'autenticità dell'opera d'arte. Nel caso di oggetti archeologici e beni culturali, l'assenza di una provenienza recente e verificabile potrebbe indicare che l'oggetto è stato rimosso illegalmente dal paese di origine.

Oggetti smarriti e rubati

In caso di dubbi sulla provenienza o di lacune, si consiglia di confrontare le opere d'arte con le banche dati di opere d'arte perdute e rubate. A titolo di esempio:

• la banca dati "Opere d'arte" dell'Interpol [1];

• il Registro delle opere d'arte perdute [2].

Si consiglia una maggiore due diligence per le seguenti categorie di opere d'arte, che presentano rischi aggiuntivi:

Beni culturali (compresi gli oggetti archeologici)

Il saccheggio e il traffico illecito di beni culturali, anche provenienti da zone di conflitto come l'Iraq e la Siria, è sempre più preoccupante.

Prima di gestire o acquisire beni culturali è opportuno cercare di stabilire:

• il paese di origine dell'oggetto;

• quando e come ha lasciato il suo paese d'origine e qualsiasi paese di transito.

Le informazioni sulla provenienza dovrebbero essere supportate, per quanto possibile, da prove documentali. Può essere utile richiedere copie di quanto segue:

• documenti di esportazione (compresa la licenza di esportazione dal paese di origine, se disponibile);

• testamenti e inventari datati;

• pubblicazioni in fonti attendibili (ad es. cataloghi di mostre e aste);

• foto e corrispondenza di famiglia;

• annotazioni sul terreno di scavo.

Attenzione ai documenti falsi e, se necessario, consultare le autorità del paese d'origine, di qualsiasi paese di transito e del paese della transazione. Si raccomanda inoltre di esaminare l'oggetto in prima persona in quanto timbri, marcature e altre caratteristiche possono indicare se l'oggetto è stato scavato illegalmente, restaurato o prelevato da un oggetto o da una collezione più grande. Può essere utile anche consultare specialisti indipendenti (esperti, musei, università) in merito all'oggetto e alla sua origine.

Una guida utile sulla due diligence per i beni culturali può essere trovata sul sito web dell'Osservatorio internazionale dell'ICOM sul traffico illecito di beni culturali [3].

Oggetti saccheggiati o rubati

I professionisti dell'arte e i collezionisti dovrebbero essere particolarmente vigili con riguardo ai beni saccheggiati e alle spoliazioni di opere d'arte che si sono verificati in particolare:

• per mano dei nazisti in Europa tra il 1933 e il 1948;

• in Europa orientale e in Unione Sovietica durante l'era comunista tra il 1949 e il 1990; e

• a Cuba durante la rivoluzione tra il 1953 e il 1959.

Se un'opera d'arte si è trovata in una di queste aree durante i periodi sensibili, si dovrebbe effettuare una maggiore due diligence per garantire che l'opera d'arte non sia stata saccheggiata o rubata. Tra le banche dati specialistiche che possono essere consultate vi sono:

• Lost Art [4];

• Registro centrale delle informazioni sui beni culturali saccheggiati 1933-1945 [5];

• Catalogo del MNR (Musées Nationaux Récupération) (Francia) [6];

• Getty Research Institute [7].

Alcuni paesi hanno pubblicato delle linee guida sulla procedura di due diligence per le opere d'arte che si sospetta siano state oggetto di spoliazione o di saccheggio. Ad esempio, l'Ufficio federale della cultura [8].

[1] Vedi qui: https://www.interpol.int.

[2] Vedi qui: http://www.artloss.com/en.

[3] Vedi qui: http://obs-traffic.museum.

[4] Vedi qui: http://www.lostart.de.

[5] Vedi qui: http://www.lootedart.com.

[6] Vedi qui: http://www.culture.gouv.fr/documentation/mnr/pres.htm.

[7] Vedi qui: http://www.getty.edu.

[8] Vedi qui: http://www.bak.admin.ch.

2.5. Ubicazione dell'opera d'arte e recenti spostamenti

L'ubicazione e lo status fiscale dell'opera d'arte e, se del caso, il suo ultimo paese di esportazione devono essere identificati e verificati. Ciò garantisce il rispetto dei requisiti fiscali e la possibilità di ottenere le necessarie licenze e permessi di importazione ed esportazione [1].

Le copie dei documenti di esportazione e importazione dovrebbero essere ottenute idealmente prima di entrare in possesso dell'opera d'arte per accertarsi che essa sia entrata legalmente nel paese.

Se l'opera d'arte è un oggetto archeologico, un frammento di un edificio antico, una statua o un altro bene culturale, si dovrebbe ottenere una prova scritta che confermi che essa ha lasciato legalmente il paese d'origine. È necessaria una vigilanza supplementare se i beni culturali sono transitati attraverso paesi confinanti con una zona di conflitto o che sono stati identificati come paesi utilizzati in rotte di traffico illecito [2].

[1] Se la proposta di regolamento europeo sull'importazione di beni culturali verrà adottata, i commercianti e i collezionisti d'arte dovranno fornire queste informazioni per importare beni culturali nell'UE, sia che li mettano in libera circolazione sia che li conservino in un deposito doganale o in un porto franco.

[2] Al momento della stesura della presente relazione, esempi di paesi di transito per gli oggetti siriani sono la Turchia, il Libano e la Giordania.

2.6. Autenticità

I falsi, le contraffazioni e le false attribuzioni sono percepiti come un rischio importante per gli acquirenti nelle transazioni artistiche. Un'opera d'arte falsa o la cui autenticità è difficile o impossibile da stabilire con un alto grado di certezza, perderà il suo valore commerciale e potrebbe rappresentare una perdita totale per l'acquirente.

Con la professionalizzazione del mercato dell'arte ci si aspettano standard più elevati di due diligence da parte degli operatori del mercato dell'arte. Anche le conseguenze reputazionali e finanziarie per chi commercia in arte sono estremamente rilevanti.

La determinazione dell'autenticità è un compito complesso e i controlli effettuati dipenderanno dall'opera d'arte. In caso di dubbio, le tre sezioni seguenti dovranno essere analizzate congiuntamente per fornire un quadro complessivo dell'autenticità:

• parere di esperti (comprese le fondazioni di artisti, i comitati e le commissioni di autenticazione, ove esistenti) e cataloghi ragionati;

• provenienza e ricerca storica dell'arte; e

• test scientifici.

È buona prassi raccogliere informazioni da tutte e tre le aree di indagine e non affidarsi a una sola fonte.

Perizie ed esame delle conoscenze specialistiche

Ci possono essere differenze di opinioni tra gli esperti, gli autori di cataloghi ragionati e le commissioni e i comitati di autenticazione. Inoltre, per alcuni artisti, le conoscenze scientifiche sono in costante evoluzione. È essenziale raccogliere tutte le opinioni fornite dagli esperti, anche se divergenti. Per evitare conflitti di interesse, gli esperti non dovrebbero avere un interesse finanziario nell'operazione per la quale si chiede il loro parere. Laddove esistano diversi cataloghi ragionati affidabili su un artista, dovrebbero essere tutti controllati.

Provenienza e ricerca storica dell'arte

La provenienza di un'opera d'arte deve essere supportata e verificata, ove possibile, con prove fattuali, scritte o fotografiche. Se una qualsiasi parte della provenienza è ipotetica o non può essere verificata, ciò deve essere indicato chiaramente. È necessario prestare attenzione quando si verificano le informazioni sulla provenienza, poiché i falsari o i trafficanti spesso alterano le informazioni sulla provenienza. Per questo motivo, non è consigliabile fare affidamento su di esse come unica prova di autenticità.

Test scientifici

I test scientifici sono sempre più utilizzati nelle analisi di due diligence, in quanto possono fornire informazioni indipendenti e affidabili sui materiali e le tecniche utilizzate e sulla datazione dei materiali e dei pigmenti. Le analisi scientifiche possono essere utili per individuare falsi e contraffazioni rivelando incongruenze e anacronismi. Questi test non possono tuttavia provare positivamente l'autenticità di un'opera d'arte o la sua attribuzione a un particolare artista. Qualsiasi rapporto scientifico che contenga simili affermazioni deve essere considerato di parte e inattendibile. I test scientifici forniscono una fonte complementare di informazioni da utilizzare insieme alle altre fonti (ad es. perizie e ricerche storiche sull'arte) per fornire una conclusione generale sull'autenticità.

In linea con le migliori pratiche, i test scientifici dovrebbero essere eseguiti da laboratori e da esperti in conservazione con le relative qualifiche. Le relazioni scientifiche dovrebbero descrivere chiaramente il processo diagnostico seguito (compresi il tipo e la taratura delle apparecchiature) in modo che altri laboratori professionali possano ripetere i test e verificarne i risultati. Le relazioni dovrebbero indicare chiaramente quale parte dei risultati è fattuale e quale parte rappresenta l'interpretazione dei risultati da parte dell'autore. Come per ogni pubblicazione accademica, i rapporti scientifici dovrebbero fare riferimento alle loro fonti.

2.7. Condizioni

Si consiglia di raccogliere e condividere quante più informazioni possibili sulla composizione dell'opera, il suo stato e le modalità di conservazione consigliate.

I materiali utilizzati per un'opera d'arte, il suo stato di conservazione e la presenza di un eventuale restauro possono influire sul valore presente e futuro dell'opera. Un'opera d'arte originale che è stata restaurata in modo non accurato o improprio può perdere una parte importante del suo valore.

Le vendite vengono regolarmente contestate sulla base di ciò che l'acquirente percepisce come una mancanza di informazioni (o informazioni errate) sullo stato di conservazione dell'opera d'arte. Questi fattori determineranno anche il modo in cui l'opera d'arte deve essere trasportata e conservata e i relativi costi. Se, ad esempio, alle persone che prendono in custodia l'opera per la sua spedizione o esposizione vengono comunicate delle informazioni incomplete sul suo stato di conservazione o sulla sua fragilità, si potrebbero verificare dei danni.

Un'opera d'arte composta da materiali che possono reagire chimicamente o che sono organici e che potrebbero decomporsi a breve termine, dovrebbe essere considerata un investimento rischioso e l'acquirente dovrebbe essere informato dei rischi connessi alla sua conservazione. Si consiglia di rivolgersi a un conservatore d'arte professionista e indipendente, specializzato nel tipo di opera d'arte in questione (lavori su carta, dipinti a olio, ceramica, sculture in bronzo, installazioni contemporanee, ecc.).

Il restauro è talvolta utilizzato per contraffare un'opera d'arte e/o modificarne l'attribuzione (per esempio, farla sembrare più vecchia, aggiungere una firma o un'iscrizione, aggiungere dettagli tipici di un artista o di un periodo particolare, ecc.).

Un rapporto sulle condizioni, redatto da un conservatore d'arte indipendente, con il giusto livello di competenza e specializzazione, può essere un documento essenziale in una transazione artistica o durante una fase chiave di un'operazione di logistica.

2.8. Verifica dei segnali di pericolo delle opere d'arte

Esempi di segnali di pericolo includono:

• l'opera d'arte viene presentata con una documentazione o una provenienza molto limitata o inesistente;

• l'opera d'arte è un oggetto archeologico o parte di un monumento e il suo paese d'origine (cioè il paese in cui ha avuto origine) è o è stato coinvolto in un conflitto recente;

• l'artista o l'oggetto è noto per essere stato forgiato;

• esiste una valutazione negativa da parte del mercato sull'opera d'arte;

• la documentazione relativa all'opera d'arte (ad es. autorizzazioni, licenze di esportazione, documenti di provenienza) appare falsa. Si veda ad esempio la frode relativa ai falsi certificati ICOM / UNESCO [1];

• l'opera d'arte non ha una provenienza recente o presenta lacune inspiegabili nella sua provenienza. Ciò può indicare che si tratta di un oggetto che è stato rubato, scavato illecitamente o che è un falso o una falsificazione

• il venditore cambia versione sulle modalità attraverso le quali è entrato in possesso dell'opera;

• l'opera d'arte è soggetta a restrizioni commerciali (ad esempio, sanzioni che vietano il commercio di oggetti provenienti dalla Siria e dall'Iraq);

• opere d'arte che presentano una fluorescenza insolita sotto la luce UV (ad es. a causa di vernici speciali utilizzate per nascondere dettagli o restauri);

• opere d'arte per le quali non è possibile ispezionare la tela originale e i bordi di imbastitura;

• opere d'arte con restauri inspiegabili o troppo estesi;

• per le opere d'arte di alto valore, non esistono documenti di assicurazione e/o di conservazione.

[1] http://www.unesco.org/new/en/culture/themes/illicit-trafficking-of-cultural-property/scam-alert/.

Checklist 3 - Due diligence sulla transazione

La comprensione del contesto e dello scopo della transazione è utile per stabilire il profilo di rischio della transazione e per indicare il livello di diligenza che le imprese d'arte devono applicare.

Le imprese d'arte dovrebbero esaminare in particolare:

• lo scopo della transazione;

• la forma e la struttura della transazione (prezzo equo, struttura del pagamento, coinvolgimento degli intermediari, conflitti di interesse);

• la fonte dei fondi; e

• la documentazione a supporto della transazione.

Qualsiasi attività relativa a una proposta di transazione che non sia coerente con quanto è noto sul cliente e sul suo profilo di rischio o che altrimenti sollevi "segnali di pericolo" dovrebbe essere oggetto di una due diligence rafforzata da parte dell'impresa. Tale due diligence rafforzata potrebbe prevedere la richiesta di ulteriori informazioni o documentazione sugli elementi chiave dell'operazione, come il contesto dell'operazione, la fonte di finanziamento o la struttura dell'operazione.

3.1. Scopo della transazione

L'impresa operante nel settore artistico dovrebbe esaminare il background del cliente e lo scopo della transazione in questione per identificare se vi siano elementi che facciano sorgere sospetti in merito alla sua legittima finalità. Ad esempio:

• Le opere d'arte vendute dal cliente sono coerenti con ciò che si sa della sua collezione?

• Il livello al quale il cliente opera è coerente con le sue transazioni pregresse e con ciò che si sa delle sue attività professionali e del suo patrimonio personale?

In caso contrario, si consiglia di chiedere al cliente ulteriori informazioni.

3.2. Forma della transazione

Le imprese del settore artistico dovrebbero anche considerare la forma e la struttura della transazione, come ad esempio:

Ricorso a intermediari e altri strumenti indiretti

Se la transazione avviene tramite intermediari, di persona, interamente via Internet, al telefono o con qualsiasi altro mezzo simile che non sia di persona, c'è il rischio che le informazioni fornite non possano essere adeguatamente verificate e che la transazione sia utilizzata nel contesto di un progetto illegale;

Ricorso a strutture insolitamente complesse

Se il cliente opera attraverso molteplici società di investimento private o strutture offshore la cui proprietà, controllo e/o struttura beneficiaria è poco trasparente, i diritti derivanti dalla transazione possono essere difficili da accertare, le imprese del settore artistico devono essere prudenti per garantire che la transazione non faccia parte di uno schema illegale.

Prezzi artificialmente bassi o gonfiati

Se il cliente è disposto a vendere o acquistare a un prezzo artificialmente basso o gonfiato, e non ci sono ragioni commerciali logiche che giustifichino la differenza di prezzo, c'è il rischio che la transazione possa essere parte di un piano di riciclaggio di denaro sporco e le imprese del settore artistico dovrebbero usare cautela.

Forme di pagamento insolite

Se il cliente propone di effettuare più pagamenti di basso valore in contanti per una singola o una serie di transazioni collegate o propone di utilizzare un prestito da un finanziatore il cui background non può essere verificato o che è altrimenti inaffidabile e le condizioni del prestito sono inusuali (tassi di interesse inesistenti, mancanza di garanzie collaterali, date di scadenza del prestito eccessivamente lunghe), le imprese del settore artistico dovrebbero esercitare particolare cautela e ottenere ulteriori garanzie che la transazione non faccia parte di uno schema illegale prima di procedere.

Conflitti di interesse

Le imprese del settore artistico devono prestare attenzione ai conflitti di interesse reali o potenziali e prendere provvedimenti per evitarli e per evitare situazioni di potenziale corruzione. Esempi di situazioni che richiedono un controllo includono il collegamento tra il venditore e l'acquirente (o i loro intermediari). Per coloro che sono coinvolti nella transazione, il conflitto di interessi crea una potenziale esposizione alla responsabilità per violazione del contratto o per violazione di altri doveri e la transazione potrebbe conseguentemente essere annullata.

3.3. Fonte dei fondi

Le imprese del settore artistico devono prestare particolare attenzione alla fonte dei fondi utilizzati in una transazione ed essere particolarmente attente ai rischi di riciclaggio di denaro o di finanziamento del terrorismo.

Pagamenti in contanti

Le imprese del settore artistico dovrebbero in genere scoraggiare, ove possibile, il pagamento in contanti. La fonte del contante non può essere rintracciata come i pagamenti effettuati attraverso i sistemi bancari. Di conseguenza, non vi è alcuna garanzia che la fonte di denaro contante sia legittima e pulita.

Laddove le imprese accettassero denaro contante, dovrebbero limitare il suo utilizzo a importi esigui. Alcuni paesi hanno imposto dei limiti all''utilizzo del contante per ogni transazione o serie di transazioni correlate. Le imprese del settore artistico dovrebbero controllare i limiti (se esistono) che si applicano nelle giurisdizioni in cui operano. Per ulteriori dettagli, consultare le schede dei singoli paesi.

Le imprese che operano nel settore dell'arte non dovrebbero accettare pagamenti in contanti singoli o multipli per un'opera d'arte oltre la soglia imposta dalla legge. Se non esiste una soglia legale, si consiglia di esercitare una maggiore due diligence sull'acquirente e sulla fonte dei fondi, in modo da accertarsi che non vi sia alcun rischio di riciclaggio di denaro.

Pagamenti di terzi

Le imprese d'arte sono scoraggiate dall'accettare pagamenti da parte di terzi che non sono loro clienti o acquirenti registrati. Se vi sono motivi legittimi che giustificano l'accettazione di un pagamento da parte di un terzo, prima di accettarlo si dovrebbe effettuare un'approfondita due diligence sia sull'acquirente che sul terzo pagatore e procedere all'accettazione del pagamento solo se si è certi che non sussista alcun rischio di riciclaggio di denaro o di finanziamento del terrorismo

Pagamenti da conti bancari situati in giurisdizioni prive di misure antiriciclaggio

Le imprese del settore artistico dovrebbero prediligere, per tutte le loro transazioni, pagamenti effettuati tramite istituti di credito di buona reputazione e situati in giurisdizioni soggette a regolamentazione e vigilanza antiriciclaggio. Tali banche e istituti di credito sono generalmente soggetti a un elevato grado di regolamentazione antiriciclaggio. Ciò detto, le imprese del settore artistico dovrebbero rimanere vigili e non affidarsi completamente al fatto che le banche e le istituzioni finanziarie abbiano effettuato i controlli e le verifiche necessarie per accertarsi che la fonte dei capitali sia priva di rischi.

Le imprese del settore artistico dovrebbero essere caute nell'accettare pagamenti da conti bancari situati in giurisdizioni ad alto rischio o non cooperative con le misure antiriciclaggio. Per identificare tali giurisdizioni, le imprese sono incoraggiate a consultare l'elenco delle "Giurisdizioni ad alto rischio e non cooperative" pubblicato dal Financial Action Task Force (FATF) [1].

Valute digitali

Le valute digitali sono divise prive di forma fisica che non sono controllate da una banca centrale. Esempi di valute digitali sono i Bitcoins, i Litecoins e i Namecoins.

Al momento della redazione della presente relazione l'uso delle valute digitali nelle transazioni artistiche non è comune. Si consiglia alle aziende operanti nel settore artistico di agire con cautela prima di accettare pagamenti in valute digitali che non sono controllate o regolamentate. Si tratta di un'area che le autorità di regolamentazione continuano a monitorare.

[1] Vedi qui: http://www.fatf-gafi.org.

3.4. Documentazione

È importante documentare in modo completo e corretto le transazioni e i movimenti delle opere d'arte. In questo modo le imprese che operano in campo artistico si trovano in una posizione migliore se in seguito ad una transazione sono tenute a fornire informazioni con riguardo a un'indagine o se sorge una controversia. Gli Imprenditori d'arte riducono al minimo i loro rischi legali, reputazionali e finanziari essendo in grado di dimostrare e provare le circostanze della transazione e le misure di due diligence che hanno effettuato in quel momento. La detenzione di dati personali su persone fisiche può anche comportare obblighi di protezione dei dati che devono essere considerati e rispettati come prescritto dalle leggi vigenti.

Transazioni

Si consiglia di registrare le transazioni (ad esempio la spedizione, la vendita e l'acquisto, il prestito o la permuta di opere d'arte) in forma scritta e di raccogliere e conservare la prova delle misure di due diligence adottate, in particolare per le transazioni che presentano rischi maggiori o che riguardano opere d'arte di valore significativo. Ai fini dell'identificazione è consigliabile includere nei contratti un'immagine di buona qualità dell'opera d'arte.

Circolazione delle opere d'arte

Avere documenti di trasporto corretti e completi (inclusi permessi di esportazione e importazione, polizze di carico e bolle di consegna) è importante per provare l'importazione e l'esportazione legale di un'opera d'arte. Gli aspetti rilevanti da registrare e controllare includono:

• dichiarazioni di origine e destinazione;

• i dati dello spedizioniere, del destinatario e del trasportatore;

• date inserite correttamente;

• dettagli del veicolo e del volo;

• la descrizione dell'opera d'arte;

• rapporti sulle condizioni dell'opera d'arte.

3.5. Controllo dei segnali di pericolo

Esempi di segnali di pericolo comprendono:

• il cliente è evasivo o riluttante a fornire informazioni adeguate relative alla sua identità o all'opera d'arte;

• il cliente fornisce informazioni che sembrano false o una documentazione che sembra falsa;

• l'acquirente insiste nel voler pagare grandi somme in contanti;

• l'acquirente insiste nel voler effettuare più pagamenti con piccole somme di contante per una singola transazione o per transazioni collegate;

• l'acquirente insiste nel voler pagare con una carta di credito anonima (ad esempio la China Union Pay Card che non include il nome del titolare) o con carte di credito in contanti;

• il cliente che fa domande dettagliate sulle procedure dell'impresa operante nel settore artistico tramite le quali si segnalano alle autorità fiscali attività sospette e/o questioni finanziarie;

• il cliente, consapevolmente, desidera vendere a un prezzo artificialmente basso o gonfiato;

• il cliente suggerisce strutture o passaggi insolitamente complicati per realizzare un acquisto o una vendita;

• l'acquirente desidera pagare con un assegno emesso su una banca situata al di fuori delle giurisdizioni AML (http://www.fatf-gafi.org/);

• il venditore/mandatario non è disposto a fornire una prova adeguata della proprietà degli articoli che desidera consegnare

Nota: La posizione di un "cliente riluttante" deve essere distinta dalle situazioni in cui i clienti hanno motivi legittimi per non poter fornire la documentazione comprovante la loro proprietà. Ad esempio, non è sempre realistico aspettarsi una fattura di acquisto originale per un articolo che è stato ereditato. Il buon senso dovrebbe prevalere in queste situazioni e in altre ricerche svolte per verificare la proprietà (ad esempio, ottenere copie della documentazione assicurativa, riferimenti a mostre o cataloghi dell'opera d'arte, fotografie datate dell'opera d'arte in situ, ecc.)

• l'acquirente organizza il pagamento dell'opera d'arte da parte di terzi;

• il venditore richiede il pagamento del ricavato della vendita a terzi;

• la documentazione fornita è inesatta o incompleta;

• il venditore e l'acquirente (o i loro intermediari) sono collegati;

• il profilo o la struttura commerciale del cliente non è coerente con la transazione proposta;

• le parti della transazione hanno conflitti di interesse.

 

Note

[1] PEP è un acronimo che sta per persone politicamente esposte, si veda infra [N.d.T.].

 

 



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