testata

Canoni e corrispettivi per l'uso e la riproduzione dei beni culturali: prime riflessioni sul d.m. 161/2023

Presentazione

di Girolamo Sciullo [*]

Introduction
The paper presents the articles published in the in the section of the Journal concerning ministerial decree 161/2023 which regulates the fees for the use of assets present in state cultural institutes.

Keywords: D.M. 161/2023; fees for the use of assets present in state cultural institutes; digitalisation; cultural heritage.

Questo numero di Aedon ospita una sezione che raccoglie scritti sul recente (e dibattuto) decreto del Ministro della Cultura 11 aprile 2023, n. 161, recante “Linee guida per la determinazione degli importi minimi dei canoni e dei corrispettivi per la concessione d’uso dei beni in consegna agli istituti e luoghi della cultura statali”.

La redazione degli scritti si deve ad Andrea Brugnoli, Stefano Baia Curioni, Giusella Finocchiaro, Pierpaolo Forte, Daniele Manacorda, Mirco Modolo, Francesca Rossi e al sottoscritto.

Tre elementi meritano di essere sottolineati all’attenzione dei lettori. I contributi hanno alla base differenti competenze disciplinari e attingono a esperienze professionali diversificate, in taluni casi riferite a istituti della cultura appartenenti alle autonomie locali, mondo non destinatario del Decreto ma pur sempre interessato alle sue previsioni. Per questo motivo si può senz’altro parlare di uno studio condotto secondo interessi e prospettive molteplici.

In secondo luogo, la prima stesura degli scritti è stata fatta circolare fra gli altri autori, che, anche alla luce dell’incontro conclusivo svoltosi a Bologna il 19 settembre u.s., hanno potuto precisare e integrare i punti di vista originariamente espressi, sicché quanto si consegna ai lettori ha risentito anche di un confronto in un’ottica di complementarità.

Soprattutto, come agevolmente noterà il lettore, l’attenzione degli autori in misura varia, ma consistente, si è allargata dai contenuti del d.m. 161 al quadro regolatorio che ne è alla base (in particolare costituito dalle norme del Codice dei beni culturali, anche nella lettura che di recente ne ha dato il giudice civile) e a quello che si muove a latere (atti di indirizzo sulla digitalizzazione del patrimonio culturale ecc.), fino a spingersi alle prospettive di riscrittura degli artt. 107 e 108 del Codice) da condursi nell’ambito di una complessiva riflessione sul patrimonio culturale nell’epoca digitale. Non deve stupire perciò se gli scritti contengano tanto valutazioni sul testo del decreto, insieme a suggerimenti per una ‘sostenibile’ sua applicazione, quanto ipotesi di intervento a gittata più ampia sulla cornice normativa in cui esso si inserisce.

Chiudono opportunamente la sezione le considerazioni come discussant di Marco Cammelli e Giuseppe Piperata sui lavori qui presentati.

Da parte mia un grazie davvero sentito a quanti si sono lasciati coinvolgere con competenza e passione nell’iniziativa, che anche per questo motivo ci si augura possa trovare l’apprezzamento dei lettori.

 

Note

[*] Girolamo Sciullo, già professore ordinario di Diritto amministrativo presso l’Università di Bologna, Via Zamboni 22, 40126, Bologna, g.sciullo@studiogam.it.

 

 



copyright 2023 by Società editrice il Mulino
Licenza d'uso


inizio pagina