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Incontro dei dirigenti del ministero per i Beni e le Attività culturali
Certosa di San Lorenzo in Padula (SA), 9-10 settembre 2011

Documento finale

 

Il patrimonio culturale nazionale è fondamento irripetibile di identità, cittadinanza e appartenenza, oltre che un sicuro settore di crescita civile e di occupazione, strategico per il Paese e per le future generazioni.

Il 9 e 10 settembre 2011 un consistente gruppo di dirigenti centrali e periferici del ministero si è riunito nella Certosa di San Lorenzo a Padula per un incontro interdisciplinare, comprendente tutte le professionalità, in risposta all'esigenza di confronto costruttivo sui temi specifici dell'attività del ministero.

La difficile situazione che il Paese affronta richiede impegno e unità, senso di responsabilità e stretta collaborazione in seno all'amministrazione dello Stato deputata alla tutela e alla conservazione del patrimonio culturale nazionale; richiede inoltre massimo rigore, trasparenza e condivisione delle scelte programmatiche e gestionali e nell'individuazione delle priorità e delle soluzioni organizzative.

Accomunati dalla preoccupazione che le condizioni di difficoltà delle strutture del ministero siano anche un segnale di sofferenza della cultura in generale e di rischio per la conservazione del patrimonio della nostra nazione, i partecipanti sottopongono all'attenzione del ministro per il tramite del segretario generale, alcune proposte che prevedano, nelle fasi decisionali, l'ascolto di chi opera sul campo.

Con l'obiettivo prioritario di assicurare l'espletamento della missione di rango costituzionale della tutela del patrimonio e di migliorare la qualità dei servizi ai cittadini, anche nel rispetto delle peculiarità del territorio, è stata individuata l'urgenza di intervenire sui seguenti aspetti:

1. verifica dell'organizzazione del ministero, con individuazione più chiara dei criteri di articolazione centrale e periferica e della suddivisione di competenze tra i vari livelli e settori, anche al fine di eliminare inutili sovrapposizioni che attualmente rischiano di ingessare l'attività e disorientano i cittadini;

2. necessità di assicurare un adeguato reclutamento e una formazione permanente del personale al fine di garantire un livello qualitativo sempre più elevato e aggiornato, anche per rafforzare efficacia e autorevolezza delle strutture ministeriali nella percezione dell'opinione pubblica;

3. esame delle procedure in uso con la finalità di razionalizzarle, uniformarle, semplificarle e ridurle, anche con l'approfondimento delle difficoltà riscontrate nel processo di effettiva informatizzazione della pubblica amministrazione;

4. coordinamento degli indirizzi metodologici e procedurali delle attività di tutela, anche in relazione ai rapporti con le regioni, gli enti locali e i privati;

5. coordinamento degli indirizzi metodologici e procedurali delle attività di valorizzazione, intesa come impulso alla conoscenza e fruizione del patrimonio, sia in relazione ai rapporti con le regioni, gli enti locali e i privati, sia come possibilità di sviluppo economico del Paese; ciò anche al fine di non vanificare i consistenti investimenti effettuati in ambito pubblico e privato;

6. razionalizzazione della spesa e reperimento dei fondi al fine di assicurare l'efficace quotidiano mantenimento del patrimonio culturale e una decorosa fruizione del medesimo, in un'ottica di programmazione di medio-lungo termine che superi la logica dell'emergenza e dell'eccezionalità.

Per il raggiungimento dei fini sopraindicati, con l'impegno di mantenere viva e accrescere la rete di relazione all'interno del ministero, i convenuti ritengono necessaria l'istituzione di tavoli tecnici con la presenza di rappresentanti degli uffici centrali e periferici. I dirigenti riuniti a Padula chiedono che il lavoro di tali tavoli fornisca il contenuto irrinunciabile da porre a base delle decisioni normative, regolamentari e organizzative.

I dirigenti, consapevoli di essere eredi e testimoni di una tradizione culturale di eccellenza e primi responsabili dell'efficacia dell'azione amministrativa dello Stato, sono certi che il ministro si farà garante della continuità e della trasmissione nel tempo di questa conoscenza, insieme culturale e tecnica.

 

 

 

 



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