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Intesa istituzionale di programma tra il governo della Repubblica e la giunta della regione Lazio

Accordo di programma quadro in materia di beni e attività culturali
tra il ministero per i Beni e le Attività culturali e la regione Lazio

(12 aprile 2000)

 

 

VISTA la legge 8 giugno 1990, n. 142 e successive modificazioni e integrazioni, concernente "Ordinamento delle autonomie locali";

VISTA la legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni e integrazioni, recante "Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi";

VISTO il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29 e successive modificazioni e integrazioni, recante "Razionalizzazione dell’organizzazione delle amministrazioni pubbliche e revisione della disciplina in materia di pubblico impiego, a norma dell'art. 2 della legge 23 ottobre 1992, n. 421";

VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 367 e successive modificazioni e integrazioni, concernente "Regolamento recante semplificazione e accelerazione delle procedure di spesa e contabili";

VISTO l’art. 2, comma 203, della legge 23 dicembre 1996, n. 662 e successive modificazioni e integrazioni, che detta la disciplina della programmazione negoziata;

VISTA in particolare, la lettera c) dello stesso comma 203 che definisce e delinea i punti cardine dell’accordo di programma quadro, quale strumento della programmazione negoziata, dedicato all’attuazione di una intesa istituzionale di programma per la definizione di un programma esecutivo di interventi di interesse comune o funzionalmente collegati e che fissa le indicazioni che l’accordo di programma quadro deve contenere;

VISTA la legge 15 marzo 1997, n. 59 e successive modificazioni e integrazioni, recante "Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni e agli enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa";

VISTA la delibera CIPE 21 marzo 1997 concernente la disciplina della programmazione negoziata e, in particolare, il punto 1 sull’Intesa istituzionale di programma nel quale, alla lettera b), è previsto che gli accordi di programma quadro da stipulare dovranno coinvolgere nel processo di negoziazione gli organi periferici dello Stato, gli enti locali, gli enti sub-regionali, gli enti pubblici e ogni altro soggetto pubblico e privato interessato al processo e contenere tutti gli elementi di cui alla lettera c) del comma 203 dell’art. 2 della legge n. 662/1996;

VISTA la legge 15 maggio 1997, n. 127 e successive modificazioni e integrazioni, recante "Misure urgenti per lo snellimento dell’attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo";

VISTO l’art. 15, comma 4, del decreto-legge 30 gennaio 1998, n. 6, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 marzo 1998, n. 61, che integra l’art. 2, comma 203, lettera b), della legge 23 dicembre 1996, n. 662 e l’art. 10, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 367;

VISTO il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, recante "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni e agli enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59";

VISTO il decreto legislativo 20 ottobre 1998, n. 368, recante "Istituzione del Ministero per i beni e le attività culturali a norma dell’articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59";

VISTA l’Intesa Istituzionale di Programma tra il Governo e la Regione Lazio, approvata dal CIPE in data 17 marzo 2000 e sottoscritta il 22 marzo 2000, da attuarsi anche attraverso la stipulazione dell’Accordo di Programma Quadro per il settore dei beni e delle attività culturali;

VISTA la proposta di Accordo di Programma Quadro presentata dal Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica, dal Ministero per i beni e le attività culturali e dalla Regione Lazio;

 

il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Lazio stipulano il seguente

ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO

 

Art. 1 - Finalità e obiettivi

1. Il presente Accordo di Programma Quadro è finalizzato a sostenere la conoscenza, la conservazione, la fruizione, la valorizzazione e la promozione dei beni, delle attività e servizi culturali nel territorio regionale e si ispira alle seguenti principali linee strategiche:

A) programmazione e attuazione concertata degli interventi tesi a favorire la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale presente nel territorio regionale anche ai fini di promuoverne una valorizzazione turistica, per finalità di sviluppo economico ed occupazionale, nel rispetto delle esigenze di tutela, di compatibilità ambientale e di riqualificazione paesaggistica. A tal fine saranno privilegiate e sostenute le forme di cooperazione territoriale e di programmazione integrata, per ambiti culturalmente omogenei, recependo i contenuti dei relativi accordi ai quali abbiano partecipato i diversi livelli istituzionali locali e le competenti soprintendenze;

B) progettazione e realizzazione concertata di sistemi di servizi culturali, territoriali o tematici, ai fini di promuovere la loro più razionale organizzazione sul territorio, indipendentemente dalla relativa titolarità, e di favorirne una gestione coordinata che consenta di svilupparne le potenzialità in un contesto di efficace utilizzazione delle risorse umane, finanziarie e materiali disponibili;

C) programmazione e attuazione concertata delle attività di catalogazione e gestione coordinata delle relative banche dati nell’ambito degli indirizzi metodologici definiti ai sensi della vigente normativa;

D) individuazione di forme di cooperazione ai fini della tutela, conoscenza, valorizzazione e gestione del patrimonio librario e documentario in ambito regionale, anche mediante l’attivazione di forme e mezzi di conoscenza per l’ampliamento dell’accesso alle informazioni e di conservazione permanente ai fini di ricerca storica e scientifica;

E) programmazione e realizzazione concertata di interventi tesi a promuovere l’incremento e il miglioramento delle sedi destinate alle attività di spettacolo, con particolare riferimento a quelle aventi valore storico o artistico, la valorizzazione delle esperienze di "residenze" e di "circuiti" in ambito regionale, la formazione degli operatori;

F) progettazione e realizzazione concertata di singoli interventi che, per la loro importanza o per la loro capacità di offrire servizi ad ampi bacini di utenza o per la loro potenzialità in favore dello sviluppo di aree con dimensione comprensoriale, siano meritevoli di particolare attenzione e di forme integrate di investimento.

Più specificamente, l'Accordo trova attuazione secondo le linee programmatiche di cui all'Allegato n. 1, che ne costituisce parte integrante.

 

Art. 2 - Realizzazione degli interventi

1. La finalità di cui all’art.1 è perseguita mediante un programma pluriennale di interventi capace di incidere positivamente sulla qualificazione delle risorse culturali della Regione Lazio e più complessivamente sul processo di sviluppo economico-sociale, in un contesto di considerazione integrata delle risorse e di più generale sviluppo dei rapporti di collaborazione istituzionale ed operativa.

2. L’Accordo è costituito da n. 25 interventi, illustrati nell’elenco (Allegato n. 2) e nelle relative schede (allegato n. 3), che ne costituiscono parte integrante e sostanziale e che si attuano in correlazione con gli interventi già programmati dal Ministero per i beni e le attività culturali e dalla Regione Lazio per le annualità 2000-2002.

 

Art. 3 - Impegno dei soggetti sottoscrittori dell’Accordo di Programma Quadro

1. I sottoscrittori del presente Accordo di Programma Quadro si impegnano, nello svolgimento dell’attività di propria competenza:

a) a rispettare i termini concordati e indicati nelle schede di intervento allegate;

b) ad utilizzare forme di immediata collaborazione e di stretto coordinamento, con il ricorso in particolare agli strumenti di semplificazione dell’attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo previsti dalla vigente normativa; eventualmente facendo ricorso a tutti gli strumenti previsti dalla legge 7 agosto 1990, n. 241 e sue modificazioni;

c) a procedere periodicamente alla verifica dell’Accordo e, se necessario, a proporre gli eventuali aggiornamenti ai responsabili dell’attuazione del presente Accordo di Programma Quadro;

d) ad attivare ed utilizzare a pieno e in tempi rapidi tutte le risorse finanziarie individuate nel presente accordo per la realizzazione delle diverse attività e tipologie di intervento;

e) a rimuovere ogni ostacolo procedurale in ogni fase procedimentale di realizzazione degli interventi, accettando, in caso di inerzia, ritardo o inadempienza, l’intervento sostitutivo dell’autorità competente.

2. I soggetti sottoscrittori si impegnano a realizzare gli interventi anche favorendo il coinvolgimento dei soggetti pubblici o privati la cui azione sia rilevante per il perseguimento degli obiettivi individuati.

3. Gli interventi previsti dal presente Accordo sono considerati prioritari all’interno della programmazione in materia di beni e attività culturali, sviluppata dai soggetti sottoscrittori relativamente alla Regione Lazio per il periodo 2000-2002, con riferimento sia alle risorse ordinarie sia ad altre disponibilità finanziarie.

 

Art. 4 - Flusso informativo

Il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Lazio si impegnano inoltre a dar vita ad un flusso informativo sistematico e costante al fine di consolidare un processo stabile di concertazione e condivisione dei reciproci programmi di attività relativamente all’ambito territoriale della Regione. Lo scambio d’informazioni avverrà semestralmente, in coincidenza del monitoraggio.

 

Art. 5 - Copertura finanziaria degli interventi

1. Il quadro finanziario complessivo del presente Accordo di Programma Quadro ammonta a Lire 91.458.000.000, corrispondenti a 47.234.115,076 Euro. La copertura finanziaria, dettagliatamente illustrata nelle schede allegate, è ripartita per annualità e per soggetti finanziatori secondo lo schema di seguito indicato:

 

Esercizio finanziario

Ministero BAC

 

Fondi
CIPE
(Delib. n.142/99)

Regione

Altri
(pubblici e/o privati)

TOTALE

2000

6.956

10.560

24.117

5.142

46.775

2001

9.244


6.141

4.440

19.825

2002

12.754


954

2.150

15.858

2003

9.000




9.000

TOTALE

37.954

10.560

31.212

11.732

91.458

 

2. Il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Lazio si impegnano ad attivarsi affinché gli altri soggetti pubblici e privati interessati dagli interventi oggetto del presente Accordo assicurino la copertura di quella parte dei finanziamenti posta a loro carico.

3. Il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Lazio, nell’ipotesi in cui al momento dell’impegno la fonte di finanziamento della spesa prevista nelle schede di intervento non sia attivabile tempestivamente a causa delle vigenti disposizioni di natura amministrativa e contabile, si obbligano ad assicurare, per gli impegni rispettivamente assunti, la necessaria copertura finanziaria degli interventi previsti dal presente Accordo, facendo ricorso ad altre fonti di finanziamento ordinario o straordinario.

4. Nel caso in cui, per ragioni sopravvenute, uno o più degli interventi previsti dal presente Accordo non siano realizzabili, si applicano le disposizioni concernenti la riprogrammazione, revoca e/o rimodulazione degli interventi, di cui all’articolo n. 10 dell’Intesa Istituzionale di Programma.

5. La gestione finanziaria degli interventi si attua di norma secondo le procedure e le modalità previste dall’articolo 8 del D.P.R. 20 aprile 1994, n. 367, ai sensi della legge 23 dicembre 1996, n. 662, articolo 2, comma 203, lettera b), ultimo periodo, aggiunto con l’articolo. 15, comma 4, del decreto-legge 30 gennaio 1998, n. 6, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 marzo 1998, n. 61.

 

Art. 6 - Responsabili dell’attuazione dell’Accordo

1. Ai fini del coordinamento e della vigilanza sull’attuazione del presente Accordo si individuano quali responsabili della sua attuazione:

- arch. Maria Grazia Bellisario in rappresentanza del Ministero per i beni e le attività culturali;

- dott. Alberto Pronti in rappresentanza della Regione Lazio.

2. I responsabili dell’attuazione dell’Accordo hanno il compito di:

a) rappresentare in modo unitario gli interessi dei soggetti sottoscrittori;

b) governare il processo complessivo di realizzazione degli interventi ricompresi nell’Accordo, attivando le risorse tecniche e organizzative necessarie alla sua attuazione;

c) promuovere, di concerto con i responsabili dei singoli interventi, le eventuali azioni e iniziative necessarie a garantire il rispetto degli impegni e degli obblighi dei soggetti sottoscrittori dell’Accordo;

d) garantire il monitoraggio semestrale sullo stato di attuazione dell’Accordo trasmettendo al Comitato paritetico di attuazione le schede di monitoraggio relative a ciascun intervento; le schede saranno accompagnate da una relazione che conterrà l’indicazione di ogni ostacolo amministrativo o tecnico che si frapponga alla realizzazione degli interventi e l’eventuale proposta di iniziative correttive da assumere ai fini di superare l’ostacolo;

e) presentare al Comitato paritetico di attuazione una relazione semestrale sullo stato di attuazione dell’Accordo evidenziando i risultati e le azioni di verifica svolte. Nella relazione sono, tra l’altro, individuati i progetti non attivabili o non completabili ed è conseguentemente dichiarata la disponibilità delle risorse non utilizzate, ai fini dell’assunzione di eventuali iniziative correttive o di riprogrammazione, revoca e/o rimodulazione degli interventi.

3. I responsabili dell’Accordo devono operare d’intesa fra loro. Nel caso in cui sorga contrasto nell’adozione degli atti di competenza, ciascuno dei responsabili può rivolgersi al Comitato paritetico di attuazione che provvederà a dirimere il contrasto.

 

Art. 7 - Soggetto responsabile della realizzazione del singolo intervento

1. Le parti, per ogni intervento previsto dal presente Accordo, hanno indicato nelle schede di cui all’Allegato n. 3, il soggetto responsabile della sua attuazione.

2. Il responsabile di cui al comma 1 ha il compito di:

a) pianificare il processo operativo teso alla completa realizzazione dell’intervento attraverso la previsione dei tempi, delle fasi, delle modalità e dei punti cardine;

b) organizzare e controllare l’attivazione e messa a punto del processo operativo teso alla completa realizzazione dell’intervento;

c) monitorare costantemente l’attuazione degli impegni assunti dai soggetti che hanno sottoscritto la singola scheda di intervento, ponendo in essere tutte le azioni opportune e necessarie al fine di garantire la completa realizzazione dell’intervento nei tempi previsti e segnalando ai responsabili dell’Accordo gli eventuali ritardi e/o ostacoli tecnico-amministrativi che ne dilazionano e/o impediscono l’attuazione;

d) compilare con cadenza semestrale la scheda di monitoraggio dell’intervento, comprensiva di ogni informazione utile a definire lo stato di attuazione dello stesso e trasmetterla ai responsabili dell’Accordo, unitamente ad una relazione esplicativa contenente la descrizione dei risultati conseguiti e le azioni di verifica svolte, l’indicazione di ogni ostacolo amministrativo, finanziario o tecnico che si frapponga alla realizzazione dell’intervento e la proposta delle relative azioni correttive, l’individuazione dei progetti non più attivabili o non completabili, e la conseguente disponibilità di risorse non utilizzate, ai fini dell’assunzione di eventuali iniziative correttive, di revoca e/o rimodulazione degli interventi.

 

Art. 8 - Procedimento di conciliazione

1. In caso di insorgenza di conflitti fra i soggetti partecipanti all’Accordo, il Comitato paritetico di attuazione, su segnalazione dei responsabili dell’Accordo o su istanza di uno dei soggetti interessati dalla controversia o anche d’ufficio, convoca le parti in conflitto per l’esperimento di un tentativo di conciliazione.

2. Qualora in tale sede si raggiunga un’intesa idonea a comporre il conflitto si redige processo verbale nel quale sono riportati i termini della conciliazione. La sottoscrizione del verbale impegna i firmatari all’osservanza dell’accordo raggiunto.

 

Art. 9 - Poteri sostitutivi in caso di inerzie, ritardi e inadempienze

1. Nel caso di ingiustificato ritardo, inerzia o inadempimento degli impegni assunti i responsabili dell’Accordo devono esperire ogni possibile tentativo per il superamento degli ostacoli rilevati. A tal fine invitano il soggetto al quale il ritardo, l’inerzia o l’inadempimento siano imputabili ad assicurare che la struttura da esso dipendente adempia entro un termine prefissato.

2. Il soggetto cui è imputabile il ritardo, l’inerzia o l’inadempimento è tenuto a far conoscere entro il termine prefissato le iniziative assunte e i risultati conseguiti.

3. Nel caso di mancato superamento degli ostacoli rilevati, i responsabili dell’Accordo ne riferiscono al Comitato di attuazione dell’Intesa per i successivi adempimenti a cura del Comitato Istituzionale di Gestione che potrà procedere, individuando le misure da adottare, ai sensi di quanto disposto dal comma 6 dell’art. 8 dell’Intesa Istituzionale di Programma, anche prevedendo l’eventuale esercizio di poteri sostitutivi.

4. Ove le azioni di cui ai precedenti commi non garantiscano il risultato dell’adempimento o lo garantiscano in modo insufficiente, il Comitato Istituzionale di Gestione assume la determinazione di attivare le procedure per la revoca immediata del finanziamento in ragione della titolarità dei fondi, senza pregiudizio per le eventuali azioni nei confronti del soggetto cui sia imputabile l’inadempimento.

5. Le risorse revocate possono essere riprogrammate nell’ambito del presente Accordo o in sede di rinegoziazione degli obiettivi dell’Intesa Istituzionale di Programma, ai sensi dell’articolo 10 della medesima.

 

Art. 10 - Disposizioni generali

1. Il presente Accordo di Programma Quadro è vincolante per tutti i soggetti sottoscrittori. I controlli sugli atti e sulle attività poste in essere in attuazione dell’Accordo stesso sono successivi.

2. Il presente Accordo dispone per il periodo 2000-2002 e mantiene la sua validità fino alla completa attuazione degli interventi in esso previsti. Per concorde volontà dei sottoscrittori, esso può essere prorogato, modificato o integrato, in conformità con le procedure di verifica e aggiornamento di cui all’articolo 10 dell’Intesa e previa approvazione da parte del Comitato istituzionale di gestione.

3. Qualora l’inadempienza di una o più delle parti sottoscrittrici comprometta l’attuazione di un intervento previsto nell’accordo, sono a carico del soggetto inadempiente le spese sostenute dalle altre parti per studi, piani, progetti e attività inerenti l’intervento medesimo.

4. Previa approvazione del Comitato istituzionale di gestione, possono aderire all’accordo altri soggetti pubblici e privati rientranti tra quelli individuati alla lettera b) del punto 1.3 della delibera Cipe 21 marzo 1997, la cui partecipazione e azione sia necessaria per la compiuta realizzazione delle attività e degli interventi previsti dal presente Accordo.

5. Alla scadenza dell’Accordo il Comitato paritetico di attuazione, su segnalazione dei soggetti responsabili, è incaricato delle eventuali incombenze relative alla definizione dei rapporti pendenti e delle attività non ultimate.

 

Roma, 12 aprile 2000

 

Il Ministro per i beni e le attività culturali
Giovanna Melandri

Il Presidente della Giunta Regionale Lazio
Piero Badaloni

 

Ministero per i beni e le attività culturali

Direttore Generale per i beni architettonici, archeologici, artistici e storici
Mario Serio

Direttore Generale per i beni librari, gli Istituti di cultura e l’editoria
Francesco Sicilia

Direttore Generale per i beni archivistici
Salvatore Italia

Direttore Generale per i beni ambientali e paesaggistici
Salvatore Mastruzzi

Capo del Dipartimento per lo Spettacolo
Rossana Rummo

 

Regione Lazio

Direttore del Dipartimento promozione della cultura, dello spettacolo, del turismo e dello sport
Alberto Pronti

Direttore del Dipartimento economia e finanza
Guido Magrini

 

Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica

Direttore Generale del Servizio per le politiche di sviluppo territoriale
Antonella Manno

 

 

ALLEGATO 1 - Documento di linee programmatiche

Il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Lazio avviano con il presente Accordo di Programma Quadro una attività di concertazione degli interventi da attuarsi nel territorio regionale al fine di porre in essere tutte le possibili sinergie nell’impiego delle risorse disponibili, siano esse risorse umane, risorse finanziarie, di carattere ordinario e di carattere straordinario, risorse patrimoniali o risorse organizzative.

La concertazione si riferisce a tutti i momenti del percorso operativo: il momento della programmazione, che, al di là della semplice individuazione degli interventi, dovrà interessare anche l’individuazione degli obiettivi strategici; il momento della realizzazione delle iniziative, attraverso efficaci forme di cooperazione tecnico-scientifica e amministrativa; il momento della disponibilità dei dati, dello scambio delle informazioni e della divulgazione dei risultati.

Ai fini dell’attuazione dell’Accordo di Programma Quadro, di cui il presente allegato costituisce parte integrante, le due parti condividono, già in questa prima fase, le seguenti linee strategiche di programmazione:

 

A) Conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale presente sul territorio regionale

Questa prima linea strategica tende a stimolare la programmazione e attuazione negoziata degli interventi tesi a favorire la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale presente sul territorio regionale anche ai fini di promuovere l’offerta turistica, per finalità di sviluppo economico ed occupazionale, nel rispetto delle esigenze di tutela, di compatibilità ambientale e di riqualificazione paesaggistica. A tal fine saranno privilegiate e sostenute le forme di cooperazione territoriale e di programmazione integrata, per ambiti culturalmente omogenei, recependo i contenuti dei relativi accordi ai quali abbiano partecipato i diversi livelli istituzionali locali e le competenti Soprintendenze. Ciò risponde ad alcuni obiettivi fondamentali:

- passare dalla tradizionale domanda spontanea, indifferenziata e non programmata proveniente dal territorio, ad una programmazione comprensoriale frutto della cooperazione tra le diverse istituzioni interessate e attuata in relazione alle competenze istituzionali di ciascuno;

- mirare ad azioni organiche e chiaramente finalizzate per assicurare un recupero funzionale, oltre che fisico, dei beni e per fare in modo che la migliore utilizzazione di tutte le risorse disponibili (gestionali, organizzative, finanziarie, patrimoniali) consenta di produrre modelli razionali di valorizzazione degli ambiti comprensoriali interessati;

- promuovere lo sviluppo di una "cultura della cooperazione" a livello locale coinvolgendo le amministrazioni nelle fasi progettuale, organizzativa e finanziaria, anche ai fini di affermare una metodologia operativa di tipo sistemico;

- favorire il coinvolgimento reale di tutti i partner pubblici e privati interessati al progetto, soprattutto in direzione della ricerca delle soluzioni gestionali più idonee;

- stimolare intese con il sistema scolastico sia per valorizzare il patrimonio culturale, sia per promuovere, fin dall’età formativa, una forte sensibilizzazione verso le esigenze di tutela dei beni culturali e ambientali.

Gli interventi potranno riguardare la ristrutturazione, il completamento, l’ampliamento e l’allestimento delle sedi dei servizi culturali (archivi storici, biblioteche, musei), il restauro, il recupero e la valorizzazione di emergenze archeologico-monumentali e di aree di particolare interesse archeologico, culturale e naturalistico funzionali alla valorizzazione dei territori interessati, la riqualificazione paesaggistica.

In sostanza, oltre a promuovere uno sviluppo endogeno delle aree interessate mediante una adeguata valorizzazione e gestione del proprio patrimonio culturale e ambientale, si tratta anche di prepararle al meglio per essere oggetto di una promozione turistica nazionale e internazionale che tenda a favorire la loro conoscenza e frequentazione in una strategia di intelligente diversificazione dei flussi turistici nel tempo e nello spazio.

Un utile riferimento programmatico è costituito dalla deliberazione del Consiglio Regionale del Lazio 7 maggio 1997 n.357 "Sperimentazione di programmazione integrata e di sviluppo sistemico dei servizi ambientali, culturali e turistici in alcune aree della regione" e dalla legge regionale 22 dicembre 1999 n.40 "Programmazione integrata per la valorizzazione ambientale, culturale e turistica del territorio".

Sono già state stipulate "intese di programma" nelle aree della Media Valle del Tevere, dei Monti Lepini (versante pontino-romano) e della Valle del Liri. I successivi "accordi di programma" saranno recepiti nel presente "accordo di programma quadro" nei termini che saranno definiti in occasione delle future rimodulazioni.

 

B) Sistemi museali territoriali e sistemi museali tematici

La progettazione e realizzazione concertata di sistemi museali territoriali e di sistemi museali tematici tende a promuovere la loro più razionale organizzazione, indipendentemente dalla relativa titolarità, ed a favorire una loro gestione coordinata che consenta di svilupparne le potenzialità in un contesto di efficace utilizzazione delle risorse umane, finanziarie e materiali disponibili.

Sulla base di tali finalità, che pongono al centro dell’attenzione istituzionale l’interesse dell’utenza per un servizio qualitativamente capace di offrire tutti gli elementi necessari a sviluppare un arricchimento della conoscenza e una complessiva crescita culturale, è evidente l’esigenza di una partecipazione integrata e coordinata ai progetti sistemici sia dei musei e complessi monumentali gestiti dagli uffici statali sia di quelli gestiti dagli enti locali, così come dovrà essere stimolata in tutte le forme possibili la partecipazione delle strutture museali o espositive di "interesse locale" (ecclesiastiche, private, ecc.).

I "sistemi territoriali" possono coincidere con le aree indicate al punto precedente, costituendone un elemento di aggregazione e di alta qualificazione culturale, oppure possono essere realizzati in altri contesti territoriali e caratterizzarsi soprattutto per la loro organizzazione tecnico-scientifica e promozionale.

Nel primo caso vale tutto quanto detto al punto precedente. Nel secondo caso, ci si basa sui seguenti indirizzi fondamentali:

- favorire, per quanto possibile, una articolazione o accentuazione tematica dei diversi musei compresi nel sistema cercando di promuovere una loro integrazione nel disegno generale e di farli concorrere ad una rappresentazione e lettura della realtà territoriale del comprensorio, nei suoi aspetti antropici e naturalistici, sia nel senso dell’ampiezza, completezza ed integrazione della documentazione, sia nel senso della efficacia a livello scientifico e divulgativo;

- allestire servizi comuni riguardanti le attività di ricerca e catalogazione, la programmazione e la realizzazione degli interventi di restauro di primo livello, la gestione dei servizi di assistenza tecnica relativa agli impianti di conservazione, l’acquisizione e la gestione dei prodotti multimediali, l’organizzazione e gestione delle visite guidate nei musei o sul territorio, altre eventuali iniziative culturali comuni, il coordinamento con gli altri servizi culturali presenti nel territorio.

I "sistemi tematici" hanno per ambito territoriale l’intero comprensorio regionale e sono lo strumento mediante il quale le singole strutture museali ed espositive, omogenee per materia, organizzano forme di cooperazione per la valorizzazione, la divulgazione, lo studio e la ricerca sul tema di propria pertinenza. Ciascun sistema costituirà una rete museale al fine di far conoscere e di valorizzare i contesti culturali più significativi della realtà laziale, relativi al proprio ambito tematico, oltre che migliorare, grazie alla cooperazione ed integrazione costante, la gestione dei servizi e delle attività culturali.

I sistemi museali territoriali inseriti nella programmazione regionale sono:

- sistema della Valle del Liri

- sistema dei Monti Lepini

- sistema dell’Area Cerite-Tolfetana

- sistema museale del Lago di Bolsena

- sono in via di formazione i sistemi della Media Valle del Tevere, del "Medaniene" e della "Bassa Sabina"

I sistemi museali tematici inseriti nella programmazione regionale sono:

- sistema demo-etno-antropologico

- sistema preistorico-protostorico

- sistema naturalistico

- altri sistemi di possibile formazione riguardano la "risorsa mare", i "complessi abbaziali e monastici", le "ville tuscolane".

 

C) Attività di catalogazione dei beni culturali e ambientali

La programmazione e l’attuazione concertata delle attività di catalogazione e la gestione coordinata delle relative banche dati, nell’ambito degli indirizzi metodologici definiti ai sensi della vigente normativa, costituiscono un obiettivo fondamentale anche alla luce dei contenuti del D.Leg. 112/98 e della più generale intesa in via di definizione tra il Ministero per i beni e le attività culturali e le Regioni.

Sia la Regione Lazio, tramite il Centro Regionale per la Documentazione dei beni culturali e ambientali, che il Ministero per i beni e le attività culturali, tramite gli Istituti centrali e gli Uffici periferici, hanno condotto e conducono sul territorio una consistente attività di catalogazione che può trovare una migliore finalizzazione nei seguenti ambiti di collaborazione:

- la programmazione concertata delle attività di catalogazione, oltre ad evitare inutili sovrapposizioni di interventi e dispersione di risorse, può favorire un efficace espletamento delle competenze legate alla gestione del territorio, anche ai fini di conseguire reali obiettivi di tutela, e può agevolare la gestione e la valorizzazione del patrimonio culturale, nonché la promozione e la realizzazione delle attività di carattere didattico, divulgativo e di ricerca;

- la gestione coordinata delle attività di catalogazione, anche mediante la possibile utilizzazione di graduatorie di catalogatori che siano state definite sulla base di criteri concordati e di percorsi di valutazione cogestiti. Ciò, oltre ad offrire sufficienti garanzie di qualificazione, può assicurare trasparenza nella attribuzione degli incarichi e, nel contempo, può tenere conto della necessaria specificità professionale con riferimento ai lavori da affidare;

- la reciproca disponibilità dei dati, anche ai fini del loro possibile inserimento nel sistema informativo dei beni culturali e ambientali della Regione che è in via di realizzazione e che, in stretta connessione con i sistemi informativi del Ministero - ed in particolare dell'Ufficio centrale per i beni ambientali e paesaggistici e dell’ICCD, costituirà il punto di riferimento in ambito regionale per le attività di catalogazione e di documentazione;

- la organizzazione di comuni iniziative di "valorizzazione" legate alla elaborazione, pubblicazione e diffusione delle ricerche e dei dati conseguenti alla catalogazione in funzione di esigenze scientifiche, divulgative o amministrative.

 

D) Tutela, conoscenza e valorizzazione del patrimonio librario e documentario

La gestione del patrimonio librario, sul quale la Regione esercita anche funzioni di tutela, e del patrimonio documentario e archivistico, per il quale esiste nel Lazio una lunga ed efficace tradizione di collaborazione tra Regione e Soprintendenza, può essere oggetto di utili forme di cooperazione istituzionale che potranno trovare migliore definizione in occasione della prima rimodulazione dell’Accordo.

Tuttavia, si possono fin d’ora individuare alcuni importanti temi di cooperazione:

- la catalogazione del patrimonio librario antico e moderno, per la qualificazione dei servizi bibliotecari, che vede da anni impegnati sia il Ministero che la Regione nell’ambito del programma SBN, potrebbe dar vita ad interventi sinergici tesi a migliorare e decentrare le possibilità di accesso alle informazioni, anche attraverso l’estensione dell’integrazione in rete delle risorse bibliografiche presenti su tutto il territorio regionale;

- anche nel campo della tutela, che già può far registrare positivi momenti di collaborazione con l’Istituto di Patologia del Libro, si possono sviluppare ulteriori forme di cooperazione sia nel restauro del patrimonio librario raro e di pregio (in termini metodologici ed operativi), sia con riferimento ad eventuali progetti di conservazione od acquisizione di testi o fondi di particolare interesse;

- nell’ambito dei rapporti di collaborazione da tempo avviati con la Conferenza Episcopale, Ministero e Regione potranno sostenere interventi congiunti di catalogazione e tutela sui patrimoni librari antichi conservati nelle biblioteche ecclesiastiche del Lazio, così da completarne la conoscenza e da garantirne una loro più adeguata fruizione e valorizzazione;

- interventi di salvaguardia del patrimonio manoscritto e del cinquecento con specifici progetti di catalogazione, tesi all’arricchimento delle relative basi dati, e di digitalizzazione dei testi per la loro conservazione e per estendere la possibilità di fruizione anche ad un’utenza non specialistica;

- utilizzazione, per la documentazione archivistica, dei risultati del progetto "Labirinti", che sarà avviato nell’ambito del programma di ricerca Parnaso finanziato dal MURST, con il quale si intende perseguire i seguenti obiettivi: realizzare un’applicazione informatica che consenta l’integrazione o la intercomunicabilità tra sistemi ideati in momenti diversi da soggetti e da logiche differenziati, anche se del tutto compatibili, al fine di consentire agli utenti una ampia facilitazione nei percorsi di "lettura" e di studio; la messa a punto di un sistema flessibile e interattivo per l’accesso, la consultazione facilitata e la ricerca di relazioni specifiche all’interno di archivi e di banche dati sia testuali che multimediali, con una capacità di dialogo anche con altre categorie di beni culturali; la messa a punto di sistemi di restituzione ad alte prestazioni di documenti cartacei, con particolare riferimento alla memorizzazione e al trattamento delle immagini con la tecnologia digitale;

- progetti di ordinamento e inventariazione di archivi, soprattutto con riferimento a quelli che documentano la storia di particolari aspetti della vita culturale, economica e sociale (archivi degli studi di architettura, archivi sanitari, archivi industriali);

- progetti per la valorizzazione della documentazione archivistica di particolare interesse o pregio;

- progetti di formazione di base e continua di specialisti dell’informazione nel settore pubblico e privato nel campo della gestione dei documenti elettronici secondo criteri di interdisciplinarietà, trasparenza e inalterabilità a medio e lungo termine.

 

E) Strutture e attività dello spettacolo

Il settore dello spettacolo trova nel Lazio un terreno particolarmente fertile non soltanto per la alta concentrazione di questo tipo di attività, soprattutto nella capitale, ma anche per le opportunità che una intesa istituzionale può offrire con riferimento sia alla programmazione e realizzazione concertata di interventi tesi a promuovere l’incremento e il miglioramento delle sedi, con particolare riferimento a quelle aventi valore storico o artistico, sia alla valorizzazione delle esperienze di "residenze di spettacolo", sia alla formazione degli operatori.

Pertanto le principali linee programmatiche della presente intesa possono riguardare i seguenti filoni di intervento:

- ristrutturazione, completamento, ampliamento e allestimento delle sedi di spettacolo (teatri, sale cinematografiche, spazi musicali), con particolare riferimento a quelle collocate in edifici di carattere storico, per le quali la Regione interviene già ai sensi della L.R. 21/84;

- iniziative per sostenere e valorizzare la ricerca e la sperimentazione di nuovi linguaggi scenici, anche ai fini di incentivare la più ampia partecipazione del pubblico giovanile, per promuovere attività di spettacolo presso siti di rilevanza storica, pur nel rispetto delle esigenze della tutela, per favorire la presentazione di progetti, anche interregionali, nell’ambito dei programmi UE;

- la Regione ha già avviato la realizzazione del progetto "Residenze di Spettacolo", che nasce dall’esigenza di favorire l’incremento della cultura teatrale, quale strumento di formazione e di crescita civile e sociale, incentivando la presenza dello spettacolo dal vivo nel proprio territorio. In particolare, il progetto prevede la realizzazione di centri multidisciplinari (prosa, danza e musica) presso teatri messi a disposizione dalle Amministrazioni comunali che, oltre ad assicurare un’adeguata e continuativa offerta di attività dello spettacolo, diventino anche il punto di riferimento di tutte le iniziative culturali dei comuni limitrofi a quello in cui ha sede ciascun centro. Per ora sono attive le residenze di Tuscania, Magliano Sabina e Fiuggi. Il progetto può costituire, nei suoi diversi aspetti, un fertile terreno di collaborazione;

- avvio di un progetto dedicato allo sviluppo dello spettacolo dal vivo per ragazzi, come momento di prevenzione e recupero del disagio giovanile. Attraverso l’istituzione di alcune "residenze leggere" sul territorio, che operino soprattutto nei confronti delle scuole, ed utilizzando le risorse artistiche già attive nel Lazio, il progetto dovrebbe promuovere la produzione e circuitazione di spettacoli, la realizzazione di laboratori per giovani e studenti, al fine di avvicinarli al mondo dell’arte e dello spettacolo, la creazione di un Festival come "vetrina" per la promozione di spettacoli attenti ai nuovi linguaggi ed alla sperimentazione.

 

F) Interventi di particolare rilievo nel quadro dello sviluppo territoriale

La progettazione e realizzazione concertata di singoli interventi che, per la loro importanza o per la loro capacità di offrire servizi ad ampi bacini di utenza o per la loro potenzialità in favore dello sviluppo di aree con dimensione comprensoriale, siano meritevoli di particolare attenzione e di forme integrate di investimento può costituire, soprattutto nella fase di avvio dell’intesa ma anche nei suoi sviluppi futuri, un fertile terreno di cooperazione.

L’opportunità di conciliare le esigenze della programmazione regionale, che tende a privilegiare progetti di sviluppo e di qualificazione territoriale per aree vaste, con le più particolari esigenze della tutela, tendenti a considerare le necessità di conservazione e restauro di singoli monumenti o complessi, può trovare in questo aspetto della cooperazione un utile punto di incontro, senza per questo compromettere i fondamentali obiettivi illustrati nei precedenti paragrafi.

L’elenco degli interventi riconducibili agli obiettivi sopra illustrati (Allegato n. 2), si colloca in una fase di primo avvio dell’Accordo di Programma Quadro, che progressivamente tenderà sempre più, man mano che si procederà ad aggiornamenti e rimodulazioni, a riempire di contenuti concreti e di progetti gli obiettivi programmatici concordati sui quali si opererà in collaborazione fin dalla fase di costruzione delle proposte.

Al riguardo l'Accordo mira a porre in atto tutte le forme di collaborazione e concertazione necessarie all'ottimale utilizzo delle rispettive principali fonti finanziarie - tra cui i fondi del Lotto per il Ministero per i beni e le attività culturali ed i Fondi Strutturali Comunitari per la Regione - nel rispetto degli obiettivi strategici generali dei diversi programmi di finanziamento.

Tra questi interventi sono anche ricomprese iniziative di particolare complessità sul piano della metodologia del recupero e del successivo assetto gestionale che richiedono un preliminare studio di fattibilità per la valutazione dei risultati attesi - con particolare attenzione agli aspetti tecnico-economici e gestionali - che accompagni ed orienti l’impostazione metodologica dei progetti.

Possono tra essi fin d'ora individuarsi quello relativo al recupero del Palazzo Odescalchi già Giustiniani in Bassano Romano, recentemente acquisito al patrimonio statale e quello riferito alla piena valorizzazione del complesso archeologico e storico-architettonico del Santuario d'Ercole a Tivoli.

 

Interventi relativi alla città di Roma

La particolare condizione di Roma nell’ambito della regione, e l’influenza che la capitale esercita con la sua presenza e con la sua azione anche sul resto del Lazio, richiedono un'attenta riflessione - tra Ministero, Regione e Comune - circa le linee programmatiche ed i contenuti più specifici dell’Accordo con riferimento agli interventi da realizzare nella città.

Si deve tenere conto che sono ancora in corso o appena ultimati una serie molto consistente di interventi frutto dei provvedimenti relativi al Giubileo ed alla legge su "Roma capitale". In particolare, tale legge è già il frutto di un momento di negoziazione che convoglia sulla città un consistente ammontare di finanziamenti e, pertanto, dovrà essere valutato con attenzione il suo rapporto con il presente strumento di concertazione.

Si ritiene, comunque, opportuno enunciare sin d’ora alcune linee programmatiche prioritarie, relative alla città, che poi potranno trovare migliore sviluppo nella sede di successiva definizione in occasione della prima rimodulazione dell’Accordo di Programma Quadro. Esse sono individuate tenendo conto dell’esigenza di privilegiare, in questa sede di concertazione, soprattutto le iniziative che favoriscono la riqualificazione delle zone periferiche della città e quelle che possono svolgere un ruolo propulsivo anche per lo sviluppo dei servizi culturali nel resto della regione:

- miglioramento della rete dei musei cittadini, in termini strutturali e di servizio, con particolare riferimento a quelli, qualunque sia la loro titolarità, che svolgono un ruolo di "centro sistema" nell’ambito dei sistemi museali regionali tematici (Museo Pigorini, Museo Nazionale Arti e Tradizioni Popolari, Museo del Folklore, Orto Botanico, Museo di Zoologia) o che possono svolgere un importante ruolo didattico-divulgativo su Roma e sul Lazio (Museo della Civiltà Romana);

- potenziamento delle strutture scientifiche con funzione didattica o divulgativa (a partire dal nascente Planetario);

- valorizzazione di importanti parchi archeologici (Veio, Ostia antica, Laurentino);

- qualificazione della rete dei servizi bibliotecari, con particolare riferimento a quelli periferici, attraverso un miglioramento delle strutture ed una adeguata valorizzazione del patrimonio librario cittadino. Il problema del potenziamento quantitativo e qualitativo delle strutture dovrebbe prevedere anche la progettazione di spazi esemplari, capaci di offrire all’utente la fruizione contestuale di servizi diversi. A questo riguardo, la "cintura dei Forti", offre la possibilità di creare degli spazi culturali periferici nei quali progettare la presenza integrata di biblioteche e mediateche, anche tenendo conto dell’esperienza milanese. In quest’ottica il recupero architettonico e funzionale del Forte Portuense può fin d’ora individuarsi tra gli interventi di carattere prioritario, anche ai fini del recupero del contesto ambientale;

- potenziamento delle strutture di spettacolo che possono svolgere un fondamentale ruolo di decentramento in ambito regionale, in particolare un decentramento a doppio canale che oltre a portare spettacoli dal centro alla periferia realizzi visibilità di quest’ultima anche con un percorso inverso. A questo riguardo, il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Lazio attribuiscono particolare importanza agli interventi volti alla ristrutturazione ed al pieno funzionamento del Teatro India, gestito dal Teatro di Roma, nella sede della ex Mira Lanza, per il cui acquisto il Comune di Roma ha investito 9.894 milioni, anche per i rapporti che si possono stabilire con il circuito regionale e con le "residenze teatrali";

- valorizzazione del sistema degli archivi storici presenti sul territorio e creazione di strumenti integrati di descrizione, trattamento e gestione di dati ed immagini.

 



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